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Scavano nei pressi dell’area del Luna Park. Trovano i resti di una chiesa medievale scomparsa con vasca battesimale ad immersione e numerosi reperti


Indagini archeologiche della Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti in località Colle Santo Stefano, lungo via Falcone e Borsellino, hanno riportato alla luce -a Cave, in provincia di Roma – un edificio che, in base alla planimetria e ai dati archeologici raccolti, è identificabile con una chiesa cristiana.

@ Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti

“Si tratta di una costruzione con pianta a croce latina a navata unica, orientata nord-sud, posta a ridosso del prolungamento della via Prenestina antica in direzione del territorio di Genazzano. – spiega la Soprintendenza – Seppur notevolmente compromessa, al suo interno è stata rimessa in luce, in ottimo stato di conservazione, una vasca di particolare pregio impiegata per il battesimo dei fedeli (catecumeni), secondo l’antico rito dell’immersione. Di particolare interesse anche i reperti ceramici rinvenuti negli strati indagati con lo scavo, fra cui spiccano forme integre di maiolica arcaica trecentesca”.
@ Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di [caption id="attachment_697123" align="alignnone" width="1024"] @ Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti
Roma e la provincia Rieti[/caption]

Gli scavi, tuttora in corso, sono effettuati sotto la direzione scientifica della funzionaria archeologa dott.ssa Gabriella Serio e coordinati sul campo dall’archeologo dott. Andrea Fiasco.

“Studi del tutto preliminari sembrano suggerire una possibile interpretazione dell’edificio con la primitiva chiesa di Santo Stefano, uno dei luoghi di culto più antichi del territorio cavense, attestata a partire dall’VIII secolo d.C. – spiega ancora la Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti – Le indagini archeologiche si stanno svolgendo nell’ambito di un progetto per la realizzazione di nuove aree a servizio della Scuola Elementare condotto da Astral SpA e dal Comune di Cave, diretto dall’arch. Francesca De Grandis e dall’ing. Fabio Corti, sotto la supervisione dell’Amministrazione Comunale presieduta dal Sindaco Angelo Lupi, con il supporto e il coordinamento dell’assessore ai Lavori Pubblici Giulio Beltramme e dell’assessore alla Cultura Silvia Baroni.
La prosecuzione dei lavori permetterà di studiare un’adeguata valorizzazione dell’importante sito archeologico venuto alla luce, che sarà inserito all’interno della nuova opera pubblica e restituito alla comunità cittadina”.

@ Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti

@ Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti

Cave, un comune situato nella città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, è una località che vanta una storia ricca e affascinante. Con i suoi 10.775 abitanti, questa comunità ha radici profonde che risalgono all’epoca medievale e ha conservato testimonianze preziose del suo passato.

Le Origini Medievali di Cave
Cave fu uno dei castelli medievali più antichi nella regione del Lazio. Durante questo periodo, fu un feudo dei Colonna, una delle famiglie nobili più influenti dell’epoca. Oggi, a Cave, è possibile ammirare alcune importanti vestigia medievali che testimoniano la sua storia affascinante. Questi resti includono le tracce dell’antico castello e delle sue mura, che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale.

Gli Agri Praenestini Incolae
Le prime comunità che abitarono il territorio di Cave erano conosciute come “agri praenestini incolae”. Questi antichi abitanti vivevano in sparsi casolari e costituivano il tessuto originario della regione. La storia di Cave è profondamente radicata nella sua antica terra, e queste comunità furono i precursori delle generazioni future.

Il Territorium Trebanense
Nel medioevo, l’intera area di Cave era conosciuta come il “territorium Trebanense”. Questo nome è riportato in una delle prime storie scritte sulla città, scritta nel 1941 da mons. Nazzareno Marianecci. Un castello chiamato “Castrum Trebanum” sorgeva nella contrada Campo-Cannetaccia, e la località era attraversata dalla “Via Trivana” o “Trebana” secondo un documento del V secolo. Questo territorio comprendeva anche un luogo chiamato “Trebium”, che si presume fosse situato nella zona di Cruci, dove i confini di Cave si incontrano con quelli di Valmontone e Genazzano. Qui, l’antica Via Trebana si incrociava con la Prenestina delle Selci proveniente da Preneste, formando un trivio, che potrebbe essere all’origine del nome “Trebium”.
Nel X secolo, a circa un miglio da “Castrum Trebanum,” in direzione di Preneste, le cave di pozzolana e tufo cominciarono a essere sfruttate, dando vita a una nuova comunità. Da “Cavarum Terra” deriva l’etimologia attuale di “Cave.” Questo sviluppo della nuova comunità potrebbe aver portato all’abbandono di “Castrum Trebanum” qualche secolo più tardi, lasciandolo in rovina.

Nel 1117, papa Pasquale II sostò per alcuni giorni a “Castrum Trebanum” mentre si dirigeva da Anagni a Palestrina per consacrare la Cattedrale di Sant’Agapito martire. Questo evento storico è solo uno dei tanti capitoli affascinanti nella storia di Cave, un comune che continua a raccontare la sua storia attraverso il suo patrimonio unico e le sue antiche testimonianze.