Scavi per l’acquedotto. Sorpresa. Scoperti edifici romani in provincia di Ferrara. Cosa sono. Trovati prodotti antichi pluri-marchio

A seguito degli interventi di scavo a Ostellato per la posa della nuova condotta idrica su via dei Lidi ferraresi, da parte di CADF La fabbrica dell’acqua, sono stati portati alla luce interessanti resti del periodo romano. Lo ha comunicato ora il Mic - Segretariato Regionale per l'Emilia-Romagna. Ostellato (Ustlà in dialetto ferrarese) è un comune di 5 595 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie

15 febbraio 2024 – A seguito degli interventi di scavo a Ostellato per la posa della nuova condotta idrica su via dei Lidi ferraresi, da parte di CADF La fabbrica dell’acqua, sono stati portati alla luce interessanti resti del periodo romano. Lo ha comunicato ora il Mic – Segretariato Regionale per l’Emilia-Romagna. Ostellato (Ustlà in dialetto ferrarese) è un comune di 5 595 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. Fa parte dell’Unione dei comuni Valli e Delizie.

“Ciò che emerso dalle ricerche è una zona produttiva per la lavorazione del materiale da costruzione, probabilmente da datarsi al I sec. d.C. – dice il Mic-Segretariato Regionale per l’Emilia-Romagna – Sono stati scoperti i resti di più strutture, come porticati, per le fasi di preparazione o di stoccaggio del materiale e soprattutto una fornace per la cottura del materiale. Ma la particolarità è il rinvenimento di materiale laterizio “marchiato”: mattoni ed embrici sui quali sono stati apposti bolli che rimandavano a diverse officine produttive. E’ plausibile pensare che qui si creassero e cuocessero laterizi per diversi produttori”.

“I bolli ritrovati sono noti nella letteratura archeologica e ampiamente attestati nell’area nord adriatica, anche se non erano stati rintracciati impianti produttivi certi. – prosegue il Mica emiliano-romagnolo – L’area della scoperta era già nota per l’interesse archeologico, infatti gli scavi sono stati svolti sotto il costante controllo di un archeologo e con la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
Al momento appassionati, curiosi o semplici passanti possono solo intravvedere qualche lacerto delle antiche costruzioni in laterizi, ma è solo questione di tempo: verranno creati eventi culturali in grado di spiegare ed illustrare questa interessante scoperta”.
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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia