Sciolgono il mordente del soffitto e sotto trovano un tesoro pittorico rococò. Poi affreschi. Il pavimento di ceramica

La Chiesa è ad unica navata. Pregevole al suo interno un graticolato in legno dorato in stile roccocò opera del maestro agnonese Nicodemo De Simone, chiamato “gelosia” in quanto serviva a mascherare le monache di clausura che assistevano al culto. Allo stesso autore è ascritto l'intervento di realizzazione del controsoffitto ligneo decorato pittoricamente

di Redazione

Stile arte è un quotidiano di arte e archeologia, fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

Agnone, Molise, 30. 05.2024 – Daniele Saia – Sindaco di Agnone, Presidente della Provincia di Isernia, Presidente Conferenza Sindaci Molise – ha annunciato, in queste ore, il ritrovamento di una decorazione Settecentesca sotto il soffitto ligneo e tracce di antichi affreschi in una chiesa di fondazione duecentesca del paese. Agnone è un Comune di 4.645 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Antica città sannita, dal XIII al XIX secolo fece parte del Giustizierato d’Abruzzo e dell’Abruzzo Citra, nel distretto di Lanciano. Sorge a un’altitudine di 830 metri sul livello del mare.

“Incredibili sorprese artistiche nella chiesa di Santa Chiara ad Agnone. – ha detto Saia – Durante i lavori di restauro della struttura, è venuta alla luce una porzione di solaio ligneo dipinta che in precedenza era coperta dal rivestimento in cassettoni del soffitto. È molto probabile che l’intero solaio sia dipinto. Si lavorerà quindi per riportarlo interamente al suo splendore.
E non solo. Anche su altre pareti stanno tornando alla luce affreschi che saranno conservati. Si mira anche a restaurare l’antico pavimento della chiesa”.

“I lavori sono stati avviati grazie a un accordo tra Prefettura di Isernia e Soprintendenza del Molise in ottica di valorizzazione delle bellezze artistiche. – conclude il sindaco – Una volta completati permetteranno al mosaico culturale agnonese di arricchirsi di un nuovo e prezioso tassello che catturerà l’attenzione di tanti appassionati”.

L’ordine della Clarisse, al quale si deve la commissione della chiesa, fu istituito in Agnone nel 1273, per concessione del Vescovo Giacomo di Trivento, e contò numerose adepte appartenenti a famiglie della nobiltà meridionale (Carafa, Caracciolo, Marchesani, Baccari ecc.) e della ricca borghesia agnonese.

La cronistoria della Riformata Provincia di Sant’Angelo in Puglia (a cura di padre Arcangelo da Montesarchio, edita nel 1732) afferma che la chiesa con l’attiguo convento della clarisse fu fondata in un periodo compreso tra il 1422 e il 1434. La Chiesa è ad unica navata. Pregevole al suo interno un graticolato in legno dorato in stile roccocò opera del maestro agnonese Nicodemo De Simone, chiamato “gelosia” in quanto serviva a mascherare le monache di clausura che assistevano al culto.

A quello stile risalgono le decorazioni del soffitto ligneo – anch’esse ascrivibili all’area di De Simone, che nel XVIII secolo fu autore del controsoffitto stesso – che furono poi coperte con mordente noce. La rimozione del colore coprente sta permettendo i recupero del materiale pittorico steso in ogni riquadro.

Restano poi parti di un notevole altare ligneo che a sua volta ne copre uno in pietra; la tela raffigurante Santa Teodora, il cui fondale ritrae l’immagine di un’Agnone seicentesca; un particolare confessionale incassato nella parete che comunicava, un tempo, con il corridoio che portava alle stanze delle suore (queste potevano così confessarsi senza essere viste); un’ artistica grata in ferro battuto, irta di chiodi, utilizzata come mezzo per parlare con le religiose senza avvicinarsi troppo a loro; resti di un pavimento in “riggiole napoletane” e, naturalmente, un altare dedicato a Santa Chiara, sormontato dallo stemma della Città.

Le riggiole sono un tipo di mattonella in ceramica spesso maiolicata e decorata a mano, tipiche della zona di Sorrento e Amalfi.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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