Scoperta in un campo. E’ romana e risale al 200 d.C. Cos’è. A cosa serviva. Cosa rappresenta

ROMA ANTICA – Ricorda un coccodrillo, ma l’animale rappresentato è, in qualche modo, il suo antipode. Era considerato simbolo della fertilità e per questo portava fortuna. In origine l’oggetto portato alla luce in un campo era smaltato e pertanto brillante e colorato.

E’ un frammento di una spilla romana zoomorfa in bronzo raffigurante una lepre, databile tra il 100 e il 300 d.C. il reperto romano portato alla luce in questi giorni nella campagne di Bradley, un piccolo villaggio – circa 200 abitanti – nell’Hampshire (Inghilterra meridionale). L’area in questione fu conquistata dai romani nel 43 d. C.

@ Rights Holder: Surrey County Council

La spilla è lunga 25,8 mm e ha la forma di un animale in corsa, con un corpo sinuoso, testa dal collo lungo e arti rappresentati dalla forma della placca. Un incavo circolare per l’occhio è riempito con smalto giallo. “Il corpo presenta un unico incavo lungo tutta la sua lunghezza, originariamente riempito con smalto giallo-verde attorno a una fila di cinque grandi borchie circolari. – dicono gli archeologi inglesi – Il retro è privo di decorazioni e presenta un moncone di cerniera all’estremità della testa e un moncone di placca di fissaggio nella parte posteriore”.

La fibula o spilla serviva per unire gli indumenti e veniva utilizzata anche come vettore di messaggi simbolici o come indicatore dello stato sociale di chi la indossava.

Un’altra fibula romana che rappresenta una lepre è stata trovata recentemente in Inghilterra.

La piccola spilla romana 1800 anni fa è stata portata alla luce nello Oxfordshire da parte di Cotswold archaeology. Questo oggetto, ricco di significato simbolico e storico, ha offerto agli archeologi un’occasione unica per esplorare le connessioni tra le antiche credenze e tradizioni legate alla lepre e il contesto romano in Britannia.

Le lepri hanno sempre avuto un ruolo simbolico significativo, rappresentando concetti come fertilità, primavera e rinnovamento. Ma pure la rapidità. E la furbizia. Prendere una lepre non è facilissimo. E questi animali, come i conigli, loro cugini, sono prolifici e molto rapidi nell’approfittare di ogni occasione riproduttiva. La loro associazione con la stagione degli amori è evidente in una nota espressione medievale inglese “pazza come una lepre di marzo”. Alcune credenze antiche le collegano addirittura alla dea germanica della primavera, Eostre, da cui deriva il nome della festività pasquale.


“Giulio Cesare osservò nel I secolo aC che i Britanni «non ritengono lecito mangiare la lepre». – affermano gli archeologi inglesi – Al contrario, nel periodo romano le ossa di lepre si trovano spesso nei rifiuti domestici, suggerendone il consumo. Sembra che la caccia alla lepre fosse comune nel mondo romano e scene di caccia con segugi e lepri erano un tema popolare usato per decorare oggetti romani. Le immagini di lepri in riposo, ad esempio il mosaico della lepre di Corinium, sono rare”.

Altre spille simili sono state rinvenute in diverse parti del Paese, testimonianza della loro diffusione nel territorio romano della Britannia.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa