Scoperta la grotta che fu “nido d’amore” delle coppie miste Neanderthal e uomini. Quando avvennero le rare unioni e perché. La nostra eredità “scomoda”

Una nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports ha evidenziato un’importante scoperta: i Monti Zagros – che si trovano tra Iran e Iraq – sono probabilmente una delle principali aree in cui Homo Sapiens e Neanderthal si sono incontrati e incrociati geneticamente durante il tardo Pleistocene, circa 47.000 anni fa. Questo crocevia evolutivo è stato identificato grazie a un team di archeologi guidati da Saman Guran dell’Università di Colonia.

Utilizzando avanzati modelli ecologici e dati geospaziali, lo studio ha individuato i Monti Zagros come una regione chiave per la coabitazione delle due specie umane. Questa scoperta suggerisce che l’incrocio tra le due specie umane potrebbe essere avvenuto relativamente tardi, in un’epoca vicina all’estinzione dei Neanderthal.

Fino a pochi anni fa si riteneva che le due specie non si fossero mai accoppiate. E che i nostri “cugini” fossero molto arretrati, rispetto a noi. Negli ultimi anni è stato scoperto, grazie alle indagini sul nostro Dna e quello dei Neanderthal, che tra i nostri antenati, oltre ai preponderanti Sapiens, come noi, ci sono anche i Neanderthal.

Inutile dire che, recentemente, questi “diversamente uomini” sono stati oggetto di ricerche archeologiche convergenti e – in alcuni casi – finalizzate a dimostrare che essi erano più evoluti di quanto si ritenesse. E questo perché ogni scienza è orientata ideologicamente. Si trova ciò che si vuole, a un certo, punto cercare. Anche l’archeologia è attraversata dal “politicamente corretto“.

Dove si trovano i Monti Zagros?

I Monti Zagros si estendono per oltre 1.500 chilometri dall’Iran occidentale, attraversando il nord-est dell’Iraq e arrivando fino alla Turchia sud-orientale. Questa catena montuosa segna la linea di separazione tra l’altopiano iraniano e la Mesopotamia, una regione di importanza strategica e storica fin dall’antichità. I Monti Zagros, noti per la loro conformazione aspra e frastagliata, raggiungono altezze superiori ai 4.000 metri. La loro posizione geografica li rendeva una tappa cruciale per le migrazioni umane preistoriche. Essi si trovano, infatti, in una zona che fungeva da corridoio naturale tra l’Africa e l’Asia, permettendo il passaggio di specie di ominidi, come Homo Sapiens e Neanderthal.

Gli esseri umani e i Neanderthal si incrociarono 47.000 anni fa

I ricercatori hanno preso in esame un periodo chiamato Marine Isotope Stage 5 (MIS 5), risalente a 120.000-80.000 anni fa, utilizzando modelli ecologici per identificare i luoghi dove le nicchie ecologiche di Neanderthal e Homo Sapiens si sovrapponevano. I Monti Zagros, con la loro topografia varia e la ricca biodiversità, avrebbero offerto risorse sufficienti per sostenere entrambe le specie in migrazione.

Le condizioni climatiche di quest’area, miti rispetto a quelle glaciali dell’Europa settentrionale, avrebbero attratto i Neanderthal abituati ai climi freddi, e allo stesso tempo offerto rifugio per Homo Sapiens in arrivo dall’Africa.

Secondo lo studio, l’incrocio tra queste due specie umane è avvenuto durante una fase di cambiamenti climatici, quando i Neanderthal si trovavano a espandere il loro raggio d’azione verso sud, mentre Homo Sapiens si dirigeva verso nord. Le nicchie ecologiche nei Monti Zagros si sovrapposero, creando un ambiente favorevole all’interazione tra i due gruppi. Sarà interessante capire, nella prosecuzione delle indagini, se le coppie miste avessero una preponderanza legata al sesso.

Ma pensando al diverso comportamento tra i due sessi – presente anche in tanti altri mammiferi – è possibile ipotizzare, sulla base puramente teorica, che fossero maggiori le coppie formate da maschi Sapiens e femmine Neanderthal. I Sapiens probabilmente erano più attivi, a livello di gruppo, nella difesa della propria comunità e, pertanto, delle donne del clan stesso. Mentre, secondo tanti studi recenti, i Neanderthal si sarebbero mossi in piccoli gruppi. E probabilmente sarebbero stati più esposti all’incursione di maschi dell’altra specie.

Le più recenti teorie sulla fine dei Neanderthal – accanto ad altre concause tra le quali possibile epidemie diffuse dai sapiens – puntano molto sulla diversa organizzazione dei due gruppi. Gli uomini tendevano a creare tribù più ampie, con differenziazione dei ruoli e interscambi, mentre i Neanderthal erano composti da piccoli nuclei, spesso isolati.

Prove archeologiche nei Monti Zagros

Le scoperte fossili nei Monti Zagros rafforzano l’ipotesi di un contatto tra Neanderthal e Homo Sapiens. La Grotta di Shanidar, nel Kurdistan iracheno, è tra i più celebri siti archeologici, dove sono stati ritrovati resti di Neanderthal sepolti insieme a fiori, suggerendo che queste popolazioni praticassero rituali funerari. La presenza di fossili di Neanderthal è stata inoltre confermata nelle grotte di Wezmeh e Bisetun in Iran, mentre un dente rinvenuto nel riparo roccioso di Bawa Yawan fornisce ulteriori indizi sulla presenza di Neanderthal nella regione.

Modelli ecologici e potenziali zone di incrocio

L’approccio innovativo dello studio si basa sulla modellazione di nicchie ecologiche, che ha permesso di ricostruire le condizioni climatiche e geografiche durante il Pleistocene. Questi modelli tengono conto di fattori come temperature medie, precipitazioni e la conformazione del terreno per determinare le aree di sovrapposizione tra le due specie.

I Monti Zagros emergono come una delle principali regioni dove il clima era sufficientemente favorevole da sostenere popolazioni stabili di Neanderthal e Homo Sapiens. Non un Eden, ma un luogo con temperature piuttosto miti, fauna da cacciare e piante che producevano copiosamente i frutti.

I modelli ecologici suggeriscono che, durante i periodi di raffreddamento climatico, le popolazioni di Neanderthal avrebbero trovato rifugio nei Monti Zagros, mentre Homo Sapiens, in migrazione dall’Africa, si stabiliva nelle stesse aree. Questo aumento della densità di popolazione in un ambiente condiviso avrebbe favorito gli incroci genetici tra le due specie, creando il substrato per una mescolanza di geni che oggi ritroviamo in molte popolazioni umane moderne.

Impatto genetico sulle popolazioni moderne

L’incrocio tra Neanderthal e Homo Sapiens ha avuto un impatto duraturo sulla nostra specie. Studi genetici recenti dimostrano che molti individui non africani possiedono una percentuale di DNA neanderthaliano, che influenza vari tratti biologici, come la pigmentazione della pelle e la risposta immunitaria. La scoperta che i Monti Zagros possano essere stati uno dei principali luoghi di incrocio tra queste due specie offre nuove prospettive per comprendere meglio l’evoluzione dell’Homo Sapiens e l’impatto che i Neanderthal hanno avuto sulla nostra biologia.

L’estinzione dei Neanderthal e l’incrocio tardivo con Homo Sapiens

I Neanderthal si estinsero circa 40.000 anni fa, e le più recenti prove genetiche indicano che l’ultimo incrocio significativo tra Neanderthal e Homo Sapiens avvenne tra 50.000 e 40.000 anni fa, poco prima della scomparsa definitiva dei Neanderthal. Questo significa che gli ultimi periodi in cui entrambe le specie coesistevano potrebbero aver giocato un ruolo cruciale nell’integrazione dei Neanderthal nella popolazione umana moderna. Le ricerche genetiche mostrano che fino al 2% del DNA dei Neanderthal è presente negli individui di discendenza non africana, suggerendo che l’incrocio ha lasciato un’impronta genetica duratura.

Fonte: Guran, S.H., Yousefi, M., Kafash, A. et al. (2024). Reconstructing contact and a potential interbreeding geographical zone between Neanderthals and anatomically modern humans. Sci Rep 14, 20475. DOI:10.1038/s41598-024-70206-y

Gli uomini di Neanderthal (Homo neanderthalensis) e noi Sapiens (Homo sapiens) sono due specie distinte di umani che condividono un antenato comune, ma che hanno seguito percorsi evolutivi diversi. Si dispersero e si incontrarono dopo millenni. A questo punto avvenne qualche incrocio. La popolazione mondiale non nera ha alte probabilità di avere nel proprio Dna alcune tracce dei geni dei Neanderthal. Ecco le principali differenze tra le due specie:

1. Aspetto fisico dei Neanderthal. Le differenze

  • Neanderthal: Avevano una corporatura più robusta e tozza rispetto agli Homo sapiens, con ossa più spesse, una cassa toracica ampia e arti corti, adattamenti che probabilmente li aiutavano a sopravvivere nei climi freddi. Il loro cranio era più lungo e basso, con una fronte inclinata e arcate sopracciliari molto pronunciate. Avevano anche un naso più largo, che potrebbe essere stato utile per riscaldare l’aria fredda.
  • Sapiens: Gli Homo sapiens hanno una corporatura più snella, con arti lunghi e una struttura corporea più leggera, adatta a climi più temperati. Il cranio è più arrotondato, con una fronte alta e meno prominente e un mento più definito.

2. Capacità cerebrali

  • Neanderthal: Avevano un cervello grande, in alcuni casi anche più grande di quello degli Homo sapiens, ma la forma del cervello era diversa, con una maggiore enfasi sulle regioni posteriori, legate alla vista e al controllo del corpo.
  • Sapiens: Anche gli Homo sapiens hanno un cervello grande, ma con una maggiore concentrazione nelle aree anteriori del cervello, che sono associate al pensiero astratto, alla pianificazione e alla comunicazione complessa. Questo potrebbe aver dato un vantaggio in termini di creatività e capacità di adattamento.

3. Tecnologia e cultura

  • Neanderthal: Erano abili artigiani e producevano utensili avanzati, soprattutto in pietra, ma la loro tecnologia rimase relativamente stabile per lungo tempo. Anche se si ritiene che i Neanderthal cacciassero in gruppi organizzati e avessero pratiche sociali complesse, come la sepoltura dei morti, non ci sono prove chiare di un linguaggio articolato come quello dei Sapiens.
  • Sapiens: Gli Homo sapiens hanno sviluppato una tecnologia più diversificata e rapidamente evoluta. Oltre agli strumenti in pietra, iniziarono a produrre oggetti in osso, avorio e corna, creando anche arte e ornamenti personali. Hanno sviluppato un linguaggio complesso e simbolico, il che ha permesso una trasmissione culturale più sofisticata e l’evoluzione sociale.

4. Adattamenti ambientali

  • Neanderthal: Si sono adattati a vivere in climi freddi, soprattutto nelle regioni europee e dell’Asia occidentale, durante l’ultima era glaciale. Il loro corpo robusto e il naso ampio sono interpretati come adattamenti al freddo.
  • Sapiens: Originari dell’Africa, gli Homo sapiens si sono diffusi in tutto il mondo, adattandosi a una vasta gamma di ambienti, dai deserti caldi alle regioni fredde. La loro capacità di innovare e di adattarsi rapidamente è stata una delle chiavi del loro successo.

5. Interazioni con altre specie

  • Neanderthal: I Neanderthal si estinsero circa 40.000 anni fa, ma ci furono interazioni con i Sapiens, inclusi accoppiamenti. È stato dimostrato che una parte del DNA dei Neanderthal si trova ancora negli esseri umani non africani, confermando che ci furono incroci tra le due specie.
  • Sapiens: Gli Homo sapiens sopravvissero all’estinzione dei Neanderthal e oggi sono l’unica specie umana esistente. Gli studi genetici hanno mostrato che l’eredità genetica dei Neanderthal ha avuto un impatto su alcuni aspetti della nostra biologia, come il sistema immunitario e la pigmentazione della pelle.

6. Estinzione

  • I Neanderthal si estinsero circa 40.000 anni fa. Le ragioni precise sono ancora oggetto di studio, ma potrebbero includere fattori come il cambiamento climatico, la competizione con gli Homo sapiens e una popolazione ridotta e frammentata che li rese vulnerabili all’estinzione.

In sintesi, mentre i Neanderthal erano ben adattati al loro ambiente europeo e possedevano una cultura sofisticata, gli Homo sapiens avevano una maggiore flessibilità culturale e cognitiva, che ha permesso loro di prosperare e sopravvivere.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa