Durante uno scavo archeologico condotto dal Museo romano-germanico di Colonia, è stata esaminata una piccola sezione della necropoli meridionale della Colonia romana, lungo la strada principale verso sud, chiamata Severinstraße.
Qui è stata recentemente scoperta una tomba a incinerazione risalente alla metà del I secolo d.C. Questa tomba ha rivelato reperti particolari che hanno permesso di stabilire che il corpo del defunto era stato cremato su un prezioso letto del triclinio, decorato con intagli intricati realizzati in osso. Tra le ceneri del rogo sono stati scoperti oltre 600 frammenti di dimensioni maggiori del ricco elemento d’arredo. Questi frammenti erano sparsi sia tra i resti del fuoco che erano stati gettati nella fossa sepolcrale, sia all’interno dell’urna di argilla che conteneva le ceneri della cremazione. Inoltre, è stata portata alla luce una brocca a un manico, deposta come offerta sul coperchio dell’urna.
Il triclinio (triclinium in latino) era il locale in cui veniva servito il pranzo nelle case degli antichi romani; il nome ha origine dal composto greco di τρι- “tri-” e κλίνη (klìne) “letto”, chiamati anche lecti conviviales o tricliniares, su cui i padroni di casa e i loro ospiti si sdraiavano per tutta la durata del pranzo. Le case dei patrizi avevano più triclini e il triclinius maius, una grande sala da pranzo, che era usata durante i ricevimenti. Su ogni letto da triclinio potevano prendere posto due-tre persone. I triclini più piccoli, a garanzia di una certa distanza dai corpi altrui, venivano usati per gli ospiti di riguardo e spesso erano decorati splendidamente, come il mobile che venne utilizzato per il rogo funebre per il romano morto in Germania.
I frammenti ossei rinvenuti a Colonia possono essere attribuiti ai vari componenti della kline, che si sono spezzati e deformati a causa del calore generato dal fuoco. I frammenti provenienti dalle gambe del mobile presentano zoccoli e componenti a forma di campana, nonché elementi sferici e discoidali, che erano normalmente realizzati in ferro. La cornice in legno del divano era adornata con doghe decorate con disegni di viticci. Altri frammenti decorati a rilievo, tra cui raffigurazioni di cavalli, probabilmente erano attaccati agli angoli della cornice e all’esterno della testata e dei poggiapiedi sui lati stretti del letto. I chiodi di varie dimensioni rinvenuti tra i resti del fuoco e nell’urna appartenevano probabilmente principalmente ai componenti in legno della kline.
Il letto conviviale, con i suoi dettagliati intagli decorativi floreali e figurativi, era chiaramente un oggetto di grande valore.
“Nella regione a nord delle Alpi – dicono gli archeologi – l’uso dei letti da triclinio per le cremazioni era meno comune rispetto alla Gallia meridionale e all’Italia, dove erano in uso fin dal II secolo a.C. Le tombe a cremazione contenenti kline sono state rinvenute principalmente nella provincia della Bassa Germania e sembra che questa usanza funeraria abbia cessato di essere praticata oltre la metà del I secolo”.
Un’altra conservazione notevole di intagli ossei simili a quelli della kline nella sepoltura di Severinstraße è stata riscontrata solo nella necropoli ad incinerazione dell’insediamento militare romano di Haltern am See.