Scoperta una necropoli di bambini morti di fame e di stenti durante la guerra gallica di Giulio Cesare

I giovani defunti sono stati sistemati con cura, solitamente supini, in questo spazio scavato appositamente per accoglierli. In una tomba, addirittura un cubicolo è stato scavato nella roccia calcarea per formare una sorta di cuscino sotto la testa di un bambino. Un quarto delle tombe contiene il corredo funerario, un vaso in ceramica o una fibula in ferro

Una necropoli di bambini, risalente agli anni della guerra gallica di Giulio Cesare, è stata trovata nel villaggio di Jort – in Normandia, in Francia – durante scavi archeologici preventivi in corso di realizzazione, in vista di un intervento d’edilizia privata. I bambini sono morti nello stesso periodo, probabilmente di fame e di stenti.

“Ciò ci induce a riflettere su un insolito episodio di mortalità infantile, in un contesto particolarmente travagliato. – dicono gli archeologi dell’Inrap – La datazione delle tombe si riferisce infatti alle guerre galliche, segnate nella regione dall’occupazione di diverse legioni romane. Lo studio paleopatologico condotto in collaborazione con il Dr. F. Boursier, patologo forense e paleopatologo associato al Musée de l’Homme (UMR 7206), mostra anche che molti bambini sepolti in questa necropoli (39%) presentano lesioni patologiche e carenze nutrizionali (scorbuto) indicando che probabilmente morirono di fame. Ciò potrebbe derivare dall’instabilità politica che segna la fine del periodo gallico e in particolare dalla presenza di legioni romane in questa regione intorno al 52 aC, attestata dai commenti dello stesso Cesare”. Tra le tombe dei bambini sono stati sepolti anche una dozzina di adulti.

Precedenti scavi avevano portato alla scoperta di più di cento sepolture, in maggioranza di bambini e adolescenti, inumati proprio alla fine dell’indipendenza gallica. Lo scavo di quest’ultimo lotto completa il progetto e lo studio dell’eccezionale necropoli.


“Le pratiche funerarie rivelate dallo scavo sono omogenee. – proseguono gli archeologi dell’Inrap – Le sepolture sono tutte originali e individuali. I piccoli defunti sono stati posti in una fossa scavata a seconda delle loro dimensioni. La maggior parte di esse ha un’alcova o una nicchia scavata in una delle pareti. I giovani defunti venivano sistemati con cura, solitamente supini, in questo spazio scavato appositamente per accoglierli. In una tomba, addirittura un cubicolo è stato scavato nella roccia calcarea per formare una sorta di cuscino sotto la testa di un bambino. Un quarto delle tombe contiene il corredo funerario, un vaso in ceramica o una fibula in ferro. Queste pratiche funerarie non hanno precedenti per il periodo in Normandia. Testimoniano la cura particolare riservata a questi giovani defunti, la maggior parte dei quali è morta prima dei quattro anni, durante il periodo perinatale o durante la prima infanzia. Tra le tombe dei bambini sono stati sepolti anche una dozzina di adulti”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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