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Scoperti i resti di un edificio regale in cui il re Rosso aveva altari cristiani e altari pagani. Il bilancio della campagna di scavi


Fotografia del drone degli scavi a Rendlesham nel 2023. Rendlesham Revelead: mostra i resti archeologici tra cui il probabile tempio o casa di culto (lato sinistro) e il fossato di confine (al centro) (foto di Jim Pullen)

di Federico Bernardelli Curuz

I resti di quello che si pensa sia un raro tempio precristiano dell’epoca dei re dell’Anglia orientale sono stati trovati a Rendlesham, vicino a Sutton Hoo nel Suffolk, in Gran Bretagna. La valle di Deben, dove sono avvenuti i ritrovamenti, ospita, non lontano, le sepolture principesche di Sutton Hoo – nelle quali furono trovati straordinari tesori e una nave sepolta – e il sito dell’insediamento reale di Rendlesham. La notizia del nuovo ritrovamento è stata data ufficialmente poche ore fa dal Consiglio della Contea.

Il sito di Rendlesham è identificato come quel centro reale dell’Anglia orientale di cui parlò, a quell’epoca, Beda il Venerabile nella sua Storia ecclesiale del popolo inglese. Beda ricorda che il sovrano che qui risiedette si chiamava Redwald (morì intorno al 625 d.C. e fu presumibilmente sepolto nella nave funebre di Sutton Hoo) ed ebbe un tempio in cui c’erano altari dedicati a divinità precristiane accanto a un altare di Cristo. Gli archeologi, nelle scorse settimane, avrebbero trovato proprio quel tempio. La struttura segna un periodo di transizione sincretica tra pieno paganesimo e cristianesimo. La testimonianza di Beda è considerata molto attendibile perchè egli nacque nel 673 circa, una cinquantina d’anni dopo la morte del re Rosso Redwald. Quindi egli poté vedere il luogo od attingere a testimonianze dirette.

La scoperta dell’edificio di culto è stata computa quest’estate dal progetto di archeologia comunitaria Rendlesham Revealed del Suffolk County Council, finanziato dal National Lottery Heritage Fund e reso possibile dai giocatori della National Lottery.

L’anno scorso gli archeologi avevano invece portato alla luce i resti di una grande sala reale in legno, confermando che il luogo in cui si stavano compiendo le ricerche era realmente – come si ipotizzava – un insediamento regale dei re dell’Anglia orientale. Gli scavi di quest’anno hanno anche portato alla luce prove di raffinata lavorazione dei metalli associata alla regale occupazione, incluso uno stampo utilizzato per fondere finimenti decorativi per cavalli simile a quello conosciuto dal vicino cimitero principesco di Sutton Hoo. Collegamenti stretti, quindi.

Redwald, noto anche come Raedwald, nacque come figlio di Tytila, la cui denominazione anglo-sassone richiama il gotico Totila. Egli rappresenta una figura di grande rilevanza nella storia dell’Anglia orientale, divenendo il primo sovrano della regione ad abbracciare il Cristianesimo attraverso il battesimo, un atto sacramentale ricevuto dalla missione di Canterbury.

Il contributo di Raedwald alla diffusione e alla sopravvivenza del Cristianesimo si rivela cruciale, in un periodo delicatissimo, durante il periodo di apostasia dell’Essex e del Kent. A partire dal 616, Raedwald emerge come il sovrano più potente a sud del fiume Humber, governando con successo sull’Anglia Orientale. Il suo regno, secondo le testimonianze di Beda il Venerabile, si estese al punto da stabilire un imperium su tutti gli altri regni anglosassoni, meritandogli il titolo di Bretwalda, sovrano sovra-territoriale, secondo la Cronaca Anglo-Sassone.

La sua conversione al Cristianesimo avvenne intorno al 605, sotto l’autorità di Aethelberht, re cristiano del Kent, che godeva di alleanze con i francesi merovingi e esercitava potere su diversi regni. Durante la vita di Aethelberht, Raedwald consolidò la sua leadership nell’Inghilterra meridionale, emergendo come una figura di rilievo.

Tuttavia, la sua decisione di abbracciare il Cristianesimo non fu universalmente accettata nella sua famiglia e neppure dalla moglie. Nonostante la sua conversione, Raedwald mantenne una posizione di compromesso, forse influenzato dalla moglie stessa e dai suoi maestri pagani. Ciò si riflette nella costruzione di un tempio con due altari distinti, uno dedicato a Cristo e l’altro agli antichi dei pagani, evidenziando la complessità e le sfide associate alla sua transizione religiosa.

Gli scavi recenti hanno permesso di stabilire che il complesso reale era grande più del doppio di quanto si pensasse in precedenza, delimitato da un fossato perimetrale lungo 1,5 chilometri che racchiudeva un’area di 15 ettari (l’equivalente di circa 20 campi da calcio). Attorno alle proprietà di diretta pertinenza reale c’era un complesso insediativo la cui estensione, sommata alle proprietà regale, raggiungeva i 50 ettari, una realtà unica per dimensioni e complessità nell’archeologia inglese dell’Inghilterra dal V all’VIII secolo .

Volontari che scavano i resti del fossato che racchiudeva il complesso reale, sotto la guida di Faye Minter (responsabile degli archivi e dei progetti archeologici, consiglio della contea di Suffolk)

La svolta di quest’anno corona una campagna di scavi durata tre anni che trasforma le aspettative e la comprensione del periodo. Il professor Christopher Scull (Università di Cardiff e University College London), principale consulente accademico del progetto, ha dichiarato: “I risultati degli scavi a Rendlesham parlano vividamente del potere e della ricchezza dei re dell’Anglia orientale e della sofisticatezza della società che governavano. Il possibile tempio, o luogo di culto, fornisce prove rare e notevoli della pratica in un sito reale delle credenze precristiane che erano alla base della prima società inglese”.

“Le vestigia delle fondamenta – prosegue Scull – indicano che uno degli edifici, lungo 10 metri e largo 5, era insolitamente alto e robusto, quindi forse è stato costruito per uno scopo speciale. È molto simile agli edifici di altre parti dell’Inghilterra che appaiono come templi o case di culto, quindi potrebbe essere stato utilizzato per il culto precristiano dai primi re degli Angli Orientali”.

Gli scavi di quest’estate hanno rivelato:

1) Le fondamenta di tre nuovi edifici in legno (inclusa la probabile casa di culto, o tempio)
2) Prove della lavorazione dei metalli del VII secolo , inclusa la scoperta di prodotti di scarto e di uno stampo in argilla cotta per realizzare finimenti decorativi per cavalli
3) Due tombe di data sconosciuta

Gli scavi hanno permesso di identificare anche recinti e prove di insediamenti e attività precedenti, del Neolitico (IV millennio a.C.), dell’età del bronzo, dell’età del ferro e del periodo romano. Curioso il fatto che sia stata trovata, al contempo, una postazione di fari della Seconda Guerra Mondiale, che venne peraltro fotografata dalla Us Force nel dicembre 1943.

“Queste scoperte archeologiche mostrano che Rendlesham è stato un luogo privilegiato per gli insediamenti e le attività umane per 6.000 anni dal IV millennio aC ai giorni nostri, ma che era molto importante quando era un centro reale tra il VI e l’ VIII secolo dC .”- affermano gli archeologi della Contea –

La consigliera Melanie Vigo di Gallidoro, vice membro del gabinetto del consiglio della contea di Suffolk per i paesaggi protetti e l’archeologia, ha dichiarato: “Le scoperte di quest’anno completano tre stagioni di lavoro sul campo che confermano il significato internazionale dell’archeologia di Rendlesham e la sua importanza fondamentale per la nostra conoscenza dell’antica Inghilterra. Tutti coloro che sono coinvolti nel progetto possono essere orgogliosi del fatto che insieme abbiamo realizzato qualcosa di straordinario. Quest’anno sono stati coinvolti oltre 200 volontari della comunità locale, portando il numero totale di volontari a oltre 600 per il programma triennale di lavoro sul campo- Vorrei ringraziare i proprietari terrieri e il Servizio archeologico del Consiglio della contea di Suffolk per aver consentito questo progetto, insieme agli appaltatori archeologici Cotswold Archaeology. E ovviamente a tutti i giocatori della National Lottery che hanno reso possibile la sovvenzione di £ 517.300 da parte del National Lottery Heritage Fund”.

Gli scavi sono ora completati e le trincee del sito sono state riempite, con lavori già in corso per analizzare i reperti. I primi risultati di queste indagini sono attesi per il 2024.