La recente scoperta archeologica nel Canton Zugo ha scosso le fondamenta della nostra comprensione della presenza romana nell’incantevole regione prealpina della Svizzera centrale. Martedì, l’Ufficio per la conservazione dei monumenti e l’archeologia del Canton Zugo ha annunciato il ritrovamento di una serie di edifici risalenti a oltre 2000 anni fa. Questi ritrovamenti, situati nell’Äbnetwald vicino a Cham-Oberwil, offrono un’opportunità senza precedenti per sondare le profonde radici della cultura romana in questa pittoresca regione.
Un tesoro sepolto nel tempo
I dettagli dell’incredibile ritrovamento
L’area di scavo, che è stata accuratamente protetta da una spessa tenda contro le intemperie, si estende su un’ampia superficie di almeno 500 metri quadrati. Questa vastità è testimonianza della grandezza del complesso di edifici che un tempo occupava questo luogo. Per il Canton Zugo, questa scoperta rappresenta un evento straordinario, poiché, in Svizzera, edifici di dimensioni così imponenti risalenti all’epoca romana sono rari e preziosi. Gli esperti dell’ufficio stanno con dedizione portando alla luce i muri che raccontano storie antiche.
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Un ritrovamento unico nella storia del cantone
L’importanza di questo ritrovamento è ancora più evidente se consideriamo che l’ultima volta che furono scoperti edifici romani di dimensioni comparabili nella regione risale a quasi un secolo fa a Cham-Heiligkreuz. Come dichiarato da Gishan Schaeren, il capo del Dipartimento di archeologia preistorica e protostorica, l’entusiasmo dei ricercatori è alimentato anche dal fatto che i mattoni e le pietre più alti delle strutture emergono ancora dalla terra circostante, offrendo una visione affascinante di questa antica architettura.
Un puzzle del passato
I misteri dell’Äbnetwald
L’intera portata degli edifici romani scoperti presso l’Äbnetwald è ancora avvolta nel mistero. Gli studiosi si chiedono ancora quale fosse la funzione esatta di questo monumentale complesso. Secondo le prime ipotesi delle autorità, potrebbe essere stata una villa con vista panoramica o persino un edificio di culto, ma solo ulteriori indagini riveleranno la verità nascosta dietro questi antichi muri.
Una fenomenale tesoro di oggetti
All’interno delle pareti di questi edifici, gli archeologi hanno fatto incursione in un tesoro di oggetti che dipingono un vivido quadro della vita quotidiana dell’epoca. Tra le scoperte si annoverano parti di stoviglie romane importate, la rinomata “Terra sigillata”, e persino raffinati vasi di vetro artistico. Frammenti di anfore, che una volta contennero prelibatezze mediterranee come vino, olio d’oliva e salsa di pesce, ci fanno intravedere la vastità del commercio che attraversava il mondo romano. Tra le monete anche quella di Giulio Cesare che reca impresso un elefante.
Una posizione di potere e bellezza
L’incredibile scelta dei Romani
Non sorprende che i Romani abbiano scelto con saggezza questa posizione elevata vicino all’Äbnetwald per costruire i loro magnifici edifici. L’ampia visuale panoramica offerta da questa collina era perfetta per sorvegliare il paesaggio circostante e garantire un rifornimento continuo di acqua e cibo. Questo luogo era già abitato da migliaia di anni prima dell’arrivo dei Romani, come dimostrato dai reperti archeologici che emergono dalle profondità della storia.
Un mondo svelato dalle profondità
Grazie a una collaborazione esemplare tra l’Ufficio per la conservazione dei monumenti e l’archeologia e le aziende minerarie di ghiaia, questi ritrovamenti straordinari sono stati resi possibili. La cava di ghiaia della Risi AG ad Äbnetwald è stata esaminata con attenzione dagli archeologi, che hanno esplorato gli strati superiori del terreno prima della rimozione. Questo sforzo congiunto ha permesso di recuperare una serie di pezzi mancanti nel puzzle della nostra storia.
Un invito all’esplorazione del passato
Un’occasione straordinaria per il pubblico
Per coloro che sono affascinati dalla storia e desiderano vivere un’esperienza davvero unica, l’Ufficio per la Conservazione dei Monumenti e l’Archeologia di Zugo invita il pubblico a un’incredibile giornata di scavi aperti. Il 2 settembre, i curiosi avranno l’opportunità di gettare uno sguardo sullo stato attuale degli scavi e scoprire le ultime rivelazioni archeologiche in prima persona. Il team di scavo del Dipartimento di Archeologia Preistorica e Protostorica accompagnerà i visitatori in questo viaggio attraverso il tempo, condividendo dettagli intriganti sul lavoro dell’archeologia.
FAQs – Domande frequenti
1. Qual è l’importanza di questa scoperta archeologica? Questa scoperta è di fondamentale importanza poiché offre un’opportunità senza precedenti di esplorare la presenza romana nella Svizzera centrale e di svelare dettagli inediti sulla vita dell’epoca.
2. Cosa rende unica questa scoperta rispetto ad altre? La vastità degli edifici romani scoperti e la loro eccezionale conservazione fanno di questa scoperta un evento senza precedenti nel Canton Zugo.
3. Qual è l’ipotesi principale sulla funzione degli edifici? Le ipotesi attuali suggeriscono che gli edifici potrebbero essere stati una villa con vista panoramica o persino un edificio templare, ma solo ulteriori indagini riveleranno la verità nascosta dietro questi antichi muri.
4. Cosa ci dicono gli oggetti rinvenuti sugli scambi dell’epoca? Gli oggetti, come la “Terra Sigillata” e le anfore provenienti dal Mediterraneo, testimoniano l’intenso commercio che caratterizzava l’epoca romana e la vastità delle connessioni culturali.
5. Come possiamo partecipare all’esperienza degli scavi aperti? L’Ufficio per la Conservazione dei Monumenti e l’Archeologia di Zugo invita il pubblico a partecipare alla giornata degli scavi aperti il 2 settembre, offrendo un’opportunità unica di esplorare direttamente il sito e imparare di più sull’archeologia.