[U]n santuario dedicato a Marte, alcuni edifici di servizio, attorno, tra i quali terme pubbliche che accoglievano i pellegrini. E una necropoli, nella quale venivano probabilmente collocati i resti di militari, dei loro familiari o dei devoti del dio della guerra. Una scoperta eccezionale, quella compiuta dall’Inrap – Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive – in uno scavo durato 8 mesi a La Chapelle-des-Fougeretz, un Comune francese di circa 4000 abitanti situato nel dipartimento dell’Ille-et-Vilaine, nella regione della Bretagna. Ne dà notizia, in queste ore, L’Inrap stesso.
Gli scavi
Gli scavi hanno permesso di stabilire che il luogo sacro e le sue adiacenze di servizio risale all’inizio dell’occupazione romana e che fu frequentato per molto tempo per essere abbandonato nel IV-V secolo d.C, forse per il diffondersi del Cristianesimo come nuova religione dello Stato romano. Nel 380, l’imperatore Teodosio I impose infatti il Cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero Romano. L’attribuzione dei resti del tempietto a Marte è stata conferita grazie al ritrovamento di una statua del dio della guerra e per la presenza di armi e materiali d’armamento (spade, punte di lancia, ecc.) probabilmente depositati per devozione dai soldati.
Dal terreno sono stati recuperati materiali in ceramica con i quali sono state riempite 35 casse. Sette casse riuniscono una selezione di elementi architettonici in terracotta. Sono stati invece 755 gli oggetti isolati nel campo (vetro, metallo, ceramica). Tra questi, una dozzina di spade di ferro, quattro roncole, alcune spille e numerose armi. Sono distribuiti più o meno equamente tra il santuario che ha consegnato spade e arredi militari e la necropoli che ha consegnato depositi che accompagnano il defunto (vetro, ceramica).
Terme, case e un’inaspettata necropoli
“I dintorni del santuario hanno rivelato la presenza di un edificio termale ad uso pubblico e di un piccolo agglomerato composto da case costruite in terra e legno di cui sono rimaste scarse tracce. Vi sono stati ritrovati molti oggetti di uso quotidiano, compresi vasi in ceramica. – dicono gli archeologi dell’Inrap – Abbiamo anche scoperto un’inaspettata piccola necropoli, composta da 40 tombe. Se gli scheletri erano stati a lungo dissolti dall’acidità del suolo, gli oggetti depositati con il defunto erano ancora presenti. Tra questi depositi funerari: vasi in vetro e ceramica, ma anche scarpe di cui rimangono solo le suole borchiate. Alcune tombe erano più riccamente dotate di ornamenti in argento (braccialetti, spille e fibbie per cinture), oltre a perle di vetro. La tomba più ricca, probabilmente contenente la sepoltura di un uomo, ha restituito un pugnale ed elementi appartenenti ad un finimento di cavallo. Tra questi, un morso in ferro e numerose applicazioni in bronzo che dovevano decorare la briglia e le redini”.