Qui le regole e gli indirizzi per gli artisti e i fotografi artisti che vogliono mantenersi, vivendo di pittura e arte, nell’era del web. O comunque integrare il proprio reddito principale, con la vendita di opere d’arte. Il fine è di indicare operativamente le strade dell’autonomia, affinché possiate trovare sbocchi nel mercato, restando autonomi, non dipendendo da nessuno. Nel periodo compreso tra il 1960 e il 1974, quando, in genere, grazie al boom economico e al trasferimento delle masse in città, i pittori realizzarono quantità spropositate di opere che vendevano anche a prezzi ragguardevoli, in virtù dell’elevata richiesta da parte del mercato. Oggi quei mercati provinciali sono scomparsi. Ma si tratta di percorrere una via sicura e senza investimento alcuno – se non nel lavoro – per riagguantare l’economia dell’arte.
A chi non interessa analizzare subito i motivi della crisi e della ripresa – che è in corso, nel mondo dell’arte, soprattutto attraverso le aste e le aste on line – può procedere immediatamente, mettendo in vendita il proprio quadro o la propria opera. Chi intende approfondire troverà l’analisi della congiuntura, più sotto.
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Rileggere le origini della crisi
I motivi del boom e del crollo
Negli anni Sessanta le grandi industrie e il terziario di servizio avevano creato un’economia centralizzata nei capoluoghi di provincia. Furono realizzati condomini e tanti appartamenti nuovi per operai, ma anche per gli impiegati, quella classe media che non poteva restare con le pareti senza decorazioni. I quadri creavano uno status symbol irrinunciabile – lo era per l’aristocrazia e la grande borghesia – e gli acquisti di opere – molte delle quali pagate a rate – avvenivano a livello locale o provinciale, nella città stessa. Si era instaurato un processo imitativo nella gestione dei simboli di classe.
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L’arte e l’avvento dell’euro
Segni di crisi della classe media – che investiva anche sull’arte contemporanea, compresa quella dei giovani – si erano manifestati già negli anni di passaggio dalla lira all’euro. Chi percepiva uno stipendio di 2 milioni di lire, si trovava nella busta paga 1000 euro, mentre i prezzi dei beni – e in parte quelli dei servizi – lievitavano a dismisura. Oggetti che, in precedenza venivano venduti a 1000 lire erano proposti a un euro, cioè, di fatto, al doppio del reale valore di mercato. Le capacità di acquisto della classi medie venivano dimezzate improvvisamente e sono, tuttora, sufficienti a una minima sussistenza. Il fenomeno non solo ha creato difficoltà economiche, ma ha umiliato fortemente una fascia enorme di popolazione. Uno degli elementi dell’espansione del mercato dell’arte era l’ottimismo diffuso. La crisi legata alla globalizzazione e all’arrocco delle famiglie dei grandi ricchi, alla crescita del potere dello Stato e della burocrazia, una certa riduzione della libertà provocata dall’applicazione di norme molto restrittive di derivazione europea, la soggiacenza alla Germania, il giudiziarismo, il centralismo, la mancanza di flessibilità del sistema Italia, un Paese che funziona molto bene attraverso la libertà garantita da sistemi liberali, hanno seminato infinite difficoltà e pessimismo. Cioè l’idea perdurante di una proiezione negativa rispetto al futuro. In questo blocco negativo, molti pittori, anziché adeguarsi alla crisi, eseguendo un ricalcolo corretto lira-euro, portarono quadri che la settimana prima cercavano di vendere a 1 milione di lire, a 1000 euro. Tutto iniziò a diventare difficile. La crisi della classe media ha portato, in pochi anni, alla chiusura di un infinito numero di gallerie d’arte.
Il crollo dei mercati locali dell’arte
I prodromi del cataclisma, dopo il primo infausto annuncio giunto con l’euro, si manifestarono con il crollo delle borse finanziarie e il cosiddetto scoppio della bolla speculativa (2008). Fino a quel momento, nonostante i collezionisti non comprassero più esclusivamente sul mercato locale e preferissero, in buona parte, indirizzarsi all’antiquariato – gli anni ’80 sono segnati dal tentativo di una rifeudalizzazione con il recupero, da parte degli emergenti, dei simboli dell’aristocrazia – il mercato dell’arte contemporanea aveva minimamente retto, nonostante la situazione drammatica provocata dall’introduzione dell’euro, senza garanzie compensative.La speculazione in borsa creava però, a livello diffuso, facili proventi. E parte di questo denaro guadagnato senza fatica finiva nell’antiquariato e nell’arte. Poi il crollo e la crisi economica mondiale, che colpì, in particolar modo la classe media e quella operaia. Il primo gruppo aveva mantenuto, sostenendo i propri pittori con acquisti reiterati, il mercato artistico provinciale. Contestualmente iniziava ad uscire di scena – a causa dell’età o della morte – il gruppo di collezionisti provinciali degli anni Sessanta e Settanta, che erano dotati di una forma di sano campanilismo e del desiderio di valorizzazione di artisti della loro città e della loro provincia, con notevole aperture di fiducia anche nei confronti dei giovani. Ma, a causa della crisi e della globalizzazione, che cancellava le province come unità confederate del tessuto produttivo e sociale, le opere di artisti della propria provincia che loro avevano acquistato a 10 o ventimila euro potevano essere trovate svendute, attorno al 2013, sui mercatini, a 350 euro. Ai mercatini erano giunte massicciamente dopo lo svuotamento delle case, in seguito alla morte dei proprietari, che appartenevano alla generazione di collezionisti degli anni Sessanta. La discrepanza tra quotazioni fissate nel periodo pre-crisi e quelle frantumate in questi anni, ha provocato non solo la caduta libera delle quotazioni di pittori provinciali storicizzati a livello locale. Il fenomeno ha dimostrato che l’arte non era, come si diceva negli ultimi decenni del XX secolo, una forma d’investimento. O, almeno, non lo era più a livello di mercati provinciali. Permaneva tale soltanto sulla linea alta di autori mondiali storicizzati, che erano stati venduti alle aste. Il collezionista non investe più sul mercato locale dal quale è stato “tradito” o dal quale sono stati traditi i propri genitori. I luoghi della provincia, tanto amati in scorci, panoramiche e vedute, che rinsaldavano il legame del collezionista con il proprio territorio, sono scomparsi dall’immaginario dei più giovani.L’opera d’arte risulta oggi, a livello medio, un complemento d’arredo, allegro e divertente, che attinga ai luoghi comuni del mondo globalizzato.
L’arte, il web e la globalizzazione
La diffusione dei computer e dei social ha potenziato la crisi che era stata provocata, nel mondo dell’arte, dall’avvento dell’euro, dallo scoppio della bolla finanziaria speculativa e dall’uscita di scena della generazione di collezionisti degli anni Sessanta. Frattanto la classe media è, sotto il profilo economico, scomparsa. Peggio di così non poteva andare per il mercato dell’arte. La globalizzazione ha portato sempre più spettatori a “crearsi” un occhio artistico, molto spesso superficiale, alimentato soprattutto dal gusto americano della pop art e dalla neo pop art. Gli ultimi corniciai rimasti – dopo gli uragani economici che hanno colpito tutta la filiera artistica – riferiscono di avere richieste di lavoro per poster fotografici di opere di Warhol o di affiche di mostre o di immagini panoramiche di New York.
Il blocco demografico e la diminuzione dei matrimoni. Conseguenze sul mercato dell’arte
Le difficoltà in cui versano soprattutto i giovani italiani, induce una lunga permanenza dei giovani stessi nelle abitazioni dei genitori. I genitori hanno ormai arredato la propria casa e non hanno più denaro per investire e comunque gli investimenti si compiono, generalmente, al di là del grande collezionismo, nell’età dell’ottimismo e del vigore. Non si aprono nuove case, che erano luoghi in cui creare o acquistare immagini per le pareti. Le nuove convivenze inducono ad improntare la casa come un luogo di residenza transitorio, mentre i matrimoni la indicavano come sede d’elezione della famiglia, nella quale, ogni oggetto contribuiva a creare un’unità identitaria. A quei tempi si compravano quadri anche per investire, ritenendo che fossero beni durevoli.
La crisi della pittura e del quadro con l’arte concettuale
E’ indubbio il fatto che nella seconda metà del Novecento, proprio mentre i pittori prosperavano, si faceva avanti un’elitaria forma di arte concettuale, che riteneva il quadro come una forma di ridicolo feticismo piccolo borghese. La crisi della pittura fu parzialmente superata grazie alla Transavanguardia, che recuperò e conferì, di nuovo, dignità al quadro e alla pittura. Purtroppo, è stato un fenomeno mondiale transitorio, che mantiene alto il valore di se stesso, ma che si è rivelato incapace di produrre elementi di continuità rispetto alla bellezza della pittura, nelle nuove generazioni. Nei concorsi maggiori, la pittura è guardata ancora con sospetto e si tendono a privilegiare installazioni, tecniche miste di varia natura, innovazioni. Ma il mercato può essere ancora indirizzato al quadro, considerata l’avanzata della street art che viene sempre più spesso strappata e riportata su tela.
Oggi, se si compie una scelta di vita improntata all’essenzialità e se si seguono queste regole, non è difficile vivere con i proventi delle vendite di pezzi d’arte. Anzi, è praticabile. Le regole – alcune delle quali sono ben note ai più anziani, che le sorvoleranno – sono indirizzate sia agli esordienti che agli artisti già formati, che cercano uno spazio di mercato, oggi che i canali tradizionali sono tutti sbarrati e che risulta elaborare nuove strategie di vendita.
Questo vademecum non è vago. Contiene indirizzi sicuri e reca una strategia elaborata e sperimentata da noi, a livello di redazione e di artisti che la frequentano. Siamo da 40 anni nel mondo dell’arte. Dal 1995 produciamo questo giornale dedicato esclusivamente all’arte e alla pittura. E ora viviamo nel web e con il web. Pertanto le esperienze maturate potranno esservi utilissime
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E’ necessario andarsene dall’Italia?
No. Se siete molto giovani e volete fare un esperienza e avviare un confronto, ritagliatevi una permanenza di qualche mese, ben programmata, in luoghi nei quali ci sono molti giovani artisti. Più di qualche mese è solo una perdita di tempo. Troverete giovani che sono nelle vostre stesse condizioni. E forse è meglio giocare in casa, mantenendo i contatti. Teniamo conto di un aspetto. Le grandi capitali del mondo dettano legge in fatto di moda e di linguaggio. E i mercati provinciali, che offrivano ai pittori del Novecento uno spazio vitale, non esistono più poiché non esistono più linguaggi provinciali, ma espressioni globalizzate. Tra la fine dell’Ottocento e il 1950 la capitale mondiale dell’arte era Parigi. Dal 1960 a oggi è New York. Gli artisti che hanno una grande fortuna economica sono quelli che abitano a New York e che frequentano miliardari, attrici e cantanti. Il loro linguaggio diviene universale. Gli stessi italiani che hanno fatto fortuna economica sono transitati, anche solo a livello di mostra, da New York, ma in modo organizzato, attraverso una corrente – Transavanguardia e Arte povera – e il passaggio di opere attraverso aste internazionali. Ma è inutile pensare di trasferirsi a New York o ritenere, ad esempio, che oggi, Berlino, offra qualcosa di più a livello di mercato. Oggi la capitale del mondo dell’arte è “New York nel web”. Attraverso il web siamo dove viviamo fisicamente e, al tempo stesso, in altri luoghi. Per questo la concorrenza è aumentata, ma sono aumentati anche i potenziali acquirenti. E non c’è altro modo di vivere d’arte. Tra casa e il web. Non ci sono altre strade, ma questa è indubbiamente molto buona.
Se un gallerista mi propone un’esclusiva, devo accettare?
Il contratto d’esclusiva trasferisce completamente sul mercante o sul gallerista la possibilità di operare ai fini della vendita delle opere di un dato pittore. Anche nel caso un acquirente si presenti allo studio del pittore per acquistare qualcosa, l’artista dovrà indirizzarlo al mercante. Il contratto d’esclusiva crea una forte dipendenza dal gallerista. Per essere interessante esso non deve avere una durata superiore ai 2 0 3 anni, indicare il numero di ritiro di opere da parte del collezionista con il pagamento regolare di un corrispettivo e la possibilità di rescissione automatica nel caso in cui questo si verifichi. Oggi alcuni galleristi chiedono un contratto d’esclusiva, promettendo promozione e denaro, rifiutandosi di corrispondere un fisso o di ritirare un certo numero d’opere. Se il contratto impone obblighi solo all’artista non è un buon contratto. L’esclusiva è molto pericolosa perché, in caso di crisi perdurante e in mancanza di un corrispettivo, l’artista resta pericolosamente bloccato per anni.
Ecco alcuni punti da seguire. Sono concatenati. Passi, in tal senso li avete già compiuti, ma non funzionano ancora perché devono essere concatenati tra loro.
1) Aprire un piccolo sito web personale. In molti di voi l’hanno già fatto. Non serve a farvi conoscere, ma equivale allo studio e alla vetrina dello studio. E’ una casa virtuale nello spazio sconfinato del web. E utile nel caso in cui il vostro nome o una vostra opera siano intercettati su giornali o pubblicazioni sul web. Chi vuole saperne di più o vuole contattarvi ha un punto di riferimento, anche per vedere altri dipinti o altre opere. E’ quasi impossibile che un sito web personale intercetti un potenziale cliente, ma un recapito è essenziale per chi fa la vostra e la nostra professione. Se non avete il denaro per commissionare un sito web, concordate uno spazio con una rivista on line, nella quale potrete inserire una biografia, una nota critica, alcune opere e un vostro recapito.
2) Aprite e mantenete un contatto con una rivista o un giornale di settore. Vi sarà molto utile nell’ambito promozionale e per potenziare i vostri messaggi. I giornali d’arte o le riviste d’arte nel web raggiungono milioni di persone sensibili a temi artistici. Occupano saldamente un settore specialistico. A differenza dei siti personali hanno una potenza di diffusione, in molti casi mondiale. La vitalità di una pubblicazione on line è dimostrata dalla pubblicazione costante di nuovi temi e, in parte, dai like su Facebook. I due elementi vanno però incrociati perchè esistono realtà che hanno puntato soltanto ai like superficiali su Facebook, pubblicando immagini di donne della Belle epoque o fotografie di opere del passato esclusivamente finalizzate a compiacere un pubblico che non contiene i vostri potenziali acquirenti. senza crescere redazionalmente sul web ed essere cercate dai lettori attraverso i motori di ricerca.
3) Iscrivetevi a un’associazione territoriale di artisti. Il collegamento con altri artisti del luogo in cui abitate può essere utile come spunto per scambio di informazioni. Inoltre le associazioni organizzano mostre temporanee, personali o collettive. E sono, in effetti, uno dei pochi contatti reali con il territorio che si possano avere. Molte gallerie sono chiuse. La gente non compra. Ma un contatto con il territorio va mantenuto, anche se, per ora, non risulta più produttivo a causa del crollo dei mercati provinciali e della letterale cancellazione dal mercato stesso degli artisti che vi operavano. Anche loro devono iniziare da zero.
4) Non fate uso di droghe – nemmeno quelle leggere – o di alcol. Non aiutano l’ispirazione, ma creano un’euforia, durante la realizzazione dell’opera, che poi si spegne; e tutto diventa drammatico, anche i lavori che avete fatto, che non sono più come li vedevate sotto l’azione di eccitanti. Accendete la fantasia, con le vostre forze. Pensate creativamente. Ricavatevi momenti di solitudine assoluta. Staccate il telefonino e lasciate che entri in funzione la segreteria telefonica. Non fatevi interrompere o distrarre da nulla mentre lavorate. Non trasformate il vostro studio in un luogo di ritrovo. Ma imparate invece da Picasso. Affrontate la vita con gioia. Siate sistematici nella produzione. Siate sempre lucidi e presenti. Astraetevi e producete. Fissatevi degli orari precisi in cui andare a letto e in cui svegliarsi, tassativamente, ma senza fare uso di sveglie. Dovete creare un ritmo virtuoso naturale che aiuti la creatività e la gioia. Non utilizzate troppo la notte per lavorare. Semmai utilizzate l’oscurità per progettare. E la luce naturale per applicare il progetto.
5) Lavorate sulla vostra immagine attraverso i social, pubblicando vostre immagini mentre siete al lavoro e vostre opere. L’esperienza insegna che non servono molto alle vendite, ma se questa attività viene collegata alle aste d’arte on line dà ottimi risultati. Non semplici piattaforme di vendita, ma aste vere e proprie. Le piattaforme di vendita delle opere sono statiche e non invitano all’acquisto. Un’asta invece ha un’ora di inizio e un’ora di fine. Pertanto concentra l’attenzione di chi può essere attratto dalla vostra opera.
6) Trovate uno stile o un tema che vi caratterizzi fortemente. Non scegliete per la produzione che pensate di porre in vendita temi cupi o tristi o raccapriccianti. Se avete tendenze espressioniste, create due produzioni parallele. Una per la vostra ricerca, l’altra per il mercato. Questo non significa prostituirsi per il mercato. Ma creare una linea di comunicazione comprensibile a chi acquista. Il mercato non è una dannazione, ma la vendita e l’acquisto sono una forma di colloquio. Per parlare dovete scegliere parole che siano comprensibili, artisticamente parlando, anche se nuove. Cercate parole colorate, che risuonano nella mente. Avete troppi concorrenti. E il web è tutto immagine. A livello di immagini, oggi catturano l’attenzione opere e dipinti sgargianti, realizzati con buona tecnica e gioiosi o divertenti.
7) Tenete i prezzi bassi, che consentano a tutti di iniziare a diventare vostri collezionisti. La crisi degli ultimi anni ha devastato il tessuto economico e l’arte è oggi appannaggio di pochi. Gli acquisti si compiono a livello di grandi collezionisti molto ricchi, che acquistano esclusivamente nomi storicizzati e non puntano mai su outsider. In Italia non esiste, di fatto, il collezionista talent-scout. In Italia, nessuno ti aiuta. Devi farti strada con le tue braccia e con le tue gambe.
8) Fate attenzione a figure o ad associazioni che promettono tanto e danno molto poco. Il percorso per vivere d’arte è stretto e tortuoso. E ricco di figure che, per ricordare il libro di Pinocchio, sono simili a Lucignolo o al Gatto e la volpe. Il primo vi fa perdere tempo, i secondi vi fanno seppellire, nel campo dei miracoli, i pochi soldi che avete. Ma se seguite le nostre indicazioni ce la farete. Da 40 anni operiamo nel mondo dell’arte come critici e storici dell’arte. E dal 1995 lavoriamo a Stile Arte. Qualcuno di noi ha curato grandi mostre o è stato direttore di museo. Per questo sentiamo il dovere di trasferirvi pochi concetti chiari e sinceri.
10) Trovatevi un critico d’arte di riferimento. Un critico che eserciti bene il proprio mestiere è come un commissario tecnico in una squadra di calcio o un personal trainer. E’ in grado di individuare le linee portanti della vostra espressione e darvi consigli come migliorarle – nel caso ci sia la necessità – o come modularle in direzione dei linguaggi nuovi, senza mutare l’essenza della vostra arte. Può scrivere critiche e chiamarvi per qualche mostra. Anche in questo campo guardatevi dai perditempo, dai maneggioni e da coloro che mettono insieme, lavoro e tentativi di adescamento sessuale. Cercate una persona con molta esperienza e informatevi sulla sua onestà. Concordate un prezzo per il lavoro che farà. Ed evitate di frequentarvi. Il vostro è un rapporto di lavoro.
11) Mettete in vendita le vostre opere sulle aste on line. Questa è la strada del presente e del futuro. Servono a poco, a nostro giudizio, le piattaforme di vendita. Serve un’asta che scandisca i tempi e crei interesse attorno all’oggetto. Tenete i prezzi di riserva bassi e vendete più dipinti per mettere insieme uno stipendio. (Più sotto tutte le istruzioni)
12) Quando una vostra opera d’arte è all’asta riprendete il link e trasferitelo su Facebook ricordando, nel sommario, che una vostra opera è all’asta. I vostri amici entreranno per sostenervi e anche qualcuno che conoscete inizierà comprare. Magari se fosse venuto nello studio, si sarebbe fatto riguardo a chiedere di acquistare e, voi, a vendere. Con l’asta anche i familiari possono entrare in gioco. Poi ci sono gli altri acquirenti, quelli della rete. Acquistano anche dall’estero, dove la crisi non esiste. Acquistano – e questo è importante – non tanto il nome o la griffe, ma ciò che piace. Ciò che loro pensano sia bello avere nella propria casa. La partecipazione all’asta non ha costi. Basta iscriversi. E attendere che l’opera sia vista e selezionata dagli esperti. Non è un concorso d’arte. I criteri di accettazione sono favorevoli ad artisti d’ogni tendenza. E’ un primo passo per mettere insieme un gruzzoletto. Vendere un pezzo dà fiducia e allegria. E ne venderete tanti, in questo modo.
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Cosa richiede il mercato oggi
Escludiamo, naturalmente la fascia altissima, che acquista Picasso, Warhol, Haring o Baquiat.
Il mercato giovane mondiale, attraverso le aste on line chiede.
1 – Quadri che facciano eco alla pop art e alla street art, ma che non siano copie pedisseque.
2 – Opere molto colorate e spiritose che sembrino strappi di street art
3 – Quadri che recuperino lo stile della street art, specialmente sul versante poetico e figurativo di Banksy
4 – Opere che interpretino in modo sentimentale e moderno l’amore tra uomo e donna
5 – Opere con contorni di figure molto netti, che somiglino ai manifesti della pubblicità
6 – Opere spiritose, ma non sessualmente troppo esplicite
7 – Dipinti astratto-informali con inserimenti di parole o citazioni alla figurazione, con colori molto vivi che contrastino con i monocromi dell’arredamento minimal
8- Sculture spiritose o poetiche, in campo figurativo
9 – Perfette finiture. Pulizia di ogni elemento. I quadri non devono essere incorniciati, ma dotati di listelli che corrano lungo i lati e dotati di attaccaglie. L’acquirente non ha tempo per finiture.
10 – Piccole sculture o le fotografie d’arte inserite in box di plexiglass o di vetro, affinché diventino preziosi soprammobili unici
11) Tele o cartoni, listellati ai fianchi con cornici invisibili, di buone dimensioni, ma non gigantesche. Un 50×70 o similari è una buona scelta
11) Sculture che si segnalino soprattutto per una ricerca di design
12) Dipinti che contengano i nuovi colori newjorkesi. Tinte acide. Rosa-evidenziatore, verde-evidenziatore, giallo-evidenziatore, viola dell’evidenziatore. Quello dell’evidenziatore è un tono che dominerà i prossimi anni.
13) Se la firma non è a livello nazionale o internazionale, le incisioni e i multipli non hanno molto successo
La grande crisi ha creato enormi difficoltà agli artisti, molti dei quali sono anni che non riescono a vendere un pezzo. E ciò mentre giungono notizie di acquisti di maestri americani del Novecento o impressionisti a cifre stratosferiche. Il periodo più nero vissuto dalle nostre generazioni permane, anche se esistono segnali di piccola ripresa. Riemergerà quella classe media, in grado di essere il vero volano della distribuzione della ricchezza? Come uscire dall’impasse, sotto il profilo delle vendite? Gli artisti contemporanei devono tenere prezzi molto abbordabili, tornando a valutazioni pensate in termini di lira e non di euro. E questo perchè le classi medie percepiscono, in realtà, stipendi in lira, sotto il profilo del potere d’acquisto. Quindi un pittore che vendeva un pezzo a circa un milione di lire, oggi dovrà proporlo a 500 euro, ristabilendo un circolo virtuoso. Molte gallerie hanno chiuso i battenti e si sta imponendo, a livello mondiale, la vendita on line. Certamente non basta un buon sito personale. E nemmeno, a nostro giudizio, possono essere risolutivi – in questo campo – i siti generalisti. La crisi ha aperto comunque possibilità straordinarie attraverso le aste che consentono all’artista, senza spesa, di raggiungere milioni di potenziali utenti, durante le giornate di “battuta d’asta”. Fondamentale, proficuo e redditizio sotto il profilo della resa – se il quadro o l’opera sono dotati di un certo appeal – è la partecipazione alle aste di Catawiki, che hanno milioni di visitatori, dalle quali è possibile ricavare, con più pezzi al mese, un vero stipendio. Poichè Catawiki si basa soprattutto sul concetto di usato e di vintage, non proponete quadri dell’anno in corso, ma quelli di qualche tempo fa. Durante la sperimentazione, che abbiamo fatto per voi colleghi, ci è stato contestato che un quadro del 2017 rientrava sotto il profilo del nuovo. Ricordiamoci che le aste prendono i lavori di pittori, fotografi, scultori, artisti multimediali, disegnatori, acquerellisti, performer ecc.
Allora pronti. Scattate sempre belle fotografie delle vostre opere. Sapete perfettamente come fare. Una della parte anteriore (recto), una della posteriore (verso). Qualche ingrandimento di punti interessanti.. E fissate prezzi di riserva bassi. Poi fate il tam tam tra amici e conoscenti. Si può ripartire. E ripartire bene perché gli acquirenti europei, americani o cinesi hanno più denaro da spendere, rispetto a noi italiani. E Catawiki li sa convogliare sulle aste, che sono scrupolosamente organizzate e pubblicizzate.
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I vantaggi di vendere alle aste di Catawiki
Molti concorderanno sul fatto che le aste online offrono un grande vantaggio per i venditori: un pubblico internazionale. Invece di limitarsi ad un’asta tradizionale in uno specifico luogo fisico, con le aste online milioni di potenziali acquirenti provenienti da tutto il mondo potranno vedere e fare offerte sulle tue opere. Catawiki attualmente accoglie 14 milioni di visitatori da tutto il mondo ogni mese e quel numero continua a crescere.
Il processo di vendita
Avrai bisogno di un account per iniziare a vendere; registrarsi è gratuito e semplice. Una volta che il tuo account è autorizzato a vendere, puoi iniziare a presentare oggetti al team di esperti per la revisione. Non c’è alcun costo da sostenere per offrire un oggetto e nessun limite alla quantità di oggetti che è possibile presentare. Il processo di revisione è l’osservazione dell’opera, la sua valutazione, l’analisi delle sue possibilità di avere un appeal sui clienti. Esso avviene interamente online. Ti sarà chiesto di fornire una descrizione del tuo oggetto, alcune caratteristiche come la tecnica, il periodo e la firma, e naturalmente ti sarà chiesto di fornire delle foto. Dopo aver offerto il tuo oggetto, questo verrà inserito nella lista degli oggetti da esaminare da parte degli esperti.
Gli esperti leggeranno la tua descrizione ed esamineranno le tue fotografie, esaminando il tuo lotto in base a qualità e autenticità. Il criterio principale perché un oggetto venga incluso nell’asta è che deve essere speciale, e con questo intendiamo che non deve essere reperibile facilmente in un negozio qualunque. Al fine di mantenere alta la qualità, è stato stabilito il requisito che ogni oggetto dell’asta debba avere un valore minimo stimato di 75 €. Questo è il punto di partenza.
C’è la possibilità di impostare un prezzo di riserva sugli oggetti con un più alto valore stimato. Con prezzo di riserva si intende il prezzo minimo che deve essere raggiunto per poter vendere l’oggetto. Se il prezzo di riserva non viene raggiunto entro la fine dell’asta, l’oggetto non verrà venduto e non sarà addebitata alcuna commissione.
In caso si rendano necessarie informazioni aggiuntive o modifiche, gli esperti ti contatteranno e se il tuo oggetto è adatto all’asta, lo approveranno e pianificheranno il suo inserimento in un’asta successiva il prima possibile.
Durante l’asta
Le offerte partono sempre da 1 €, anche se il lotto ha un prezzo di riserva. Quando gli oggetti hanno un basso prezzo iniziale, gli offerenti sono più propensi a seguire l’oggetto e continuare ad offrire fino a quando verrà raggiunto un alto ricavo. Quando un potenziale acquirente può iniziare le offerte da solo 1 €, infatti, si sente più connesso all’oggetto, come se, per un breve attimo, ne fosse già il proprietario. Questo lo porta poi a continuare a fare offerte. Molti oggetti sono stati venduti su Catawiki per migliaia di euro nonostante la bassa offerta iniziale.
Dopo l’asta
Quando l’asta termina, è tempo di pensare al pagamento. Catawiki ha un sistema di pagamento unico creato per proteggere sia gli acquirenti che i venditori. Quando un acquirente vince un oggetto, paga il prezzo d’acquisto e le spese di spedizione. Il venditore viene dunque informato che il pagamento è stato ricevuto e che può procedere con la spedizione dell’oggetto. In questo modo il venditore rimane protetto, in quanto evita di spedire un oggetto se l’acquirente non ha pagato. Inoltre ciò mantiene la transazione affidabile, dal momento che l’acquirente non può contattare il venditore, e viceversa, fino a che il pagamento non verrà ricevuto.
Successivamente il venditore indica che l’oggetto è stato spedito o ritirato dall’acquirente, e inizia quindi il conto alla rovescia per il giorno del pagamento. Il pagamento al venditore viene trattenuto per 14 giorni, permettendo all’acquirente di ricevere l’oggetto e richiedere la mediazione se si verificassero problemi. Dopo i 14 giorni, le spese di spedizione e il prezzo d’acquisto meno il 12,5% di commissione vengono versati sul conto bancario del venditore. La commissione viene reinvestita in pubblicità e altre operazioni di marketing per portare più attenzione possibile agli oggetti all’asta.
Suggerimenti degli esperti
Catawiki lavora per i propri venditori fornendo pubblicità, marketing e copertura stampa per gli oggetti eccezionali nelle aste. I loro esperti sono anche a disposizione per consigliare i venditori su come ottenere i migliori risultati. Ad ogni modo, c’è comunque un certo impegno richiesto al venditore: creare una descrizione accurata e dettagliata e fornire fotografie di ottima qualità. Oltre alle informazioni pratiche sull’oggetto, spesso è utile conoscere la storia che porta con sé, perché questo spesso aumenta l’interesse del potenziale acquirente.
Le foto sono una caratteristica fondamentale nel mondo delle aste online, poiché gli acquirenti non possono controllare l’opera di persona prima di fare offerte. Per questo Catawiki ha messo insieme 14 suggerimenti per aiutarti a scattare le foto migliori, puoi trovarli qui.
Puoi sperimentare tu stesso l’emozione di vendere su Catawiki registrandoti gratuitamente qui e sfruttare la loro competenza a tuo vantaggio nella vendita della tua prossima opera d’arte.
I VANTAGGI OFFERTI DALLE ASTE A CHI VENDE E A CHI COMPRA
L’ANALISI: quando un lettore o un amico vogliono vendere un quadro o un pezzo di una collezione e ci interpellano per un consiglio, generalmente consigliamo di rivolgersi alle case d’asta. Case d’asta di un certo livello. Questo per diversi motivi.
Primo: il venditore non deve mettersi alla ricerca dell’acquirente. Non deve andarsene in giro con fotografia e quadro. Non deve rispondere alla propria inserzione, su qualche giornale, invitando i potenziali, sconosciuti clienti in casa propria. Non deve perdere tempo.
Secondo: la casa d’aste garantisce valutazioni di mercato e non ha la necessità di distruggere il prezzo per poi ricaricarlo in fase di vendita, ma ciò avviene attraverso le offerte. Più alte sono le offerte, più il venditore guadagna perché è ancora lui il proprietario dell’oggetto.
Terzo: il pagamento avviene dalla casa d’asta, che ha ricevuto il bonifico da parte dell’acquirente e non direttamente dall’acquirente. Pertanto la casa d’asta si pone come garante per entrambi
Quarto: la casa d’asta diviene temporaneamente socia del venditore e dell’acquirente
Quinto: le case d’asta hanno l’interesse di pubblicizzare globalmente se stesse e gli oggetti in vendita e dispongono di un pubblico ampio, che ha possibilità di spesa. Inoltre uniscono gli oggetti in aste tematiche – quadri antichi francesi, francobolli italiani del regno, Quadri del Novecento italiano, Arredamenti neoclassici ecc – in grado di richiamare l’attenzione dei collezionisti di quel dato settore che può apprezzare ogni singola proposta
Sesto: la gara d’asta, attraverso l’aumento delle offerte da parte del pubblico, è remunerativa per tutti
Settimo: le case d’asta possono operare soltanto tenendo molto alto il livello di correttezza in quanto reputazione e affidabilità sono le condizioni basilari attraverso le quali è possibile continuare a lavorare. Per mantenere un’ottima reputazione è necessario che non si creino mai problemi o, se questi insorgono, siano rapidamente risolti dalla casa d’aste stessa senza ricadute sul venditore o sull’acquirente , anche a costo, da parte della casa d’aste stessa, di riportare una perdita su quel determinato lotto.
A chi ci chiede consigli un consiglio più specifico, sulla fascia di valore in corrispondenza alla casa d’asta da scegliere, facciamo un esempio. Se vuoi vendere un olio su tela di Picasso, scegli Christie’s e Sotheby’s perchè hanno una clientela composta quasi esclusivamente da milionari o miliardari di tutto il mondo, che comprano però soltanto capolavori. Se hai un disegno o un multiplo di Picasso, scegli Catawiki, che lo valorizza nella propria fascia di mercato, composta da giovani di tutto il mondo o persone con mentalità giovanile; che sono benestanti, ma che scelgono con avvedutezza il budget dei propri acquisti. Se hai un quadro di Tiziano certificato, scegli Christie’ e Sotheby’s. Se ha un quadro anonimo del Cinquecento veneto, Catawiki foclaizzerà l’attenzione dei propri acquirenti. Almeno, per ora è così
Come redattori di Stile arte abbiamo sottoposto Catawiki a partire dall’inizio del 2016, a numerose prove per poter ricavare un giudizio che fosse d’aiuto ai nostri lettori e che accrescesse le nostre conoscenze personali. La nostra testata opera nell’arte e nel mercato dell’arte dal 1995, prima come periodico cartaceo, oggi come quotidiano on line. L’esperienza che abbiamo maturato, anche nella conoscenza delle realtà di mercato, è pertanto notevole. Automatic update
Ciò che è importante sapere è che, durante la sperimentazione con Catawiki – come è avvenuto, per noi, anche su altre piattaforme – le vendite e gli acquisti sono stati affrontati con nominativi personali, sicché nessuno poteva sapere di aver di fronte giornalisti, critici e storici dell’arte, chiamati a testare il servizio in ogni sua parte. I nostri redattori hanno venduto, senza dichiarare che era in corso una verifica, propri vecchi quadri, monete, libri, enciclopedie e hanno acquistato multipli d’arte e altri oggetti.
COS’E’ CATAWIKI, LA SUA STORIA, LA SUA SCHEDA TECNICA
[A]cquistare e vendere online ha sicuramente i suoi vantaggi perché le aste online non sono limitate dall’esistenza fisica di un magazzino. Anche le case d’aste tradizionali si stanno infatti spostando sempre di più verso la dimensione delle aste online. L’ambiente online aumenta la selezione di opere su cui fare offerte, accrescendo anche il numero di potenziali acquirenti da tutto il mondo. Alcune delle più grandi aste d’arte in Europa sono ospitate dalla piattaforma d’aste online Catawiki, un volto relativamente nuovo nel mondo delle aste d’arte. L’asta conserva poi un aspetto ludico che trasforma le vendite e gli acquisti – se il venditore, soprattutto, non è gravato, per problemi personali, dall’angoscia – in un un gioco divertente e remunerativo.
LA STORIA DI CATAWIKI INIZIA IN OLANDA
Catawiki nasce come la soluzione ad un problema che il fondatore dell’azienda, René Schoenmakers, si trovò ad affrontare: l’impossibilità di trovare un catalogo online adatto a tenere traccia della sua collezione di fumetti. Decise quindi di crearne uno tutto suo con l’aiuto dell’amico e co-fondatore Marco Jansen. Il loro obiettivo era di coinvolgere i collezionisti nella gestione del catalogo, cosa che si rivelò un gran successo: nel giro di due anni, il sito web arrivò ad avere migliaia di visitatori.
A sinistra: Marco Jansen. A destra: René Schoenmakers
Con il supporto della loro comunità online, i fondatori decisero di espandere Catawiki e mirare al mondo delle aste on line. Le aste inizialmente non erano rivolte unicamente ai collezionisti, ma piuttosto a coloro che avrebbero apprezzato oggetti speciali, più di quelli disponibili in un negozio medio. Questa idea prese piede velocemente ed è ancora la premessa dietro la missione di Catawiki: rendere gli oggetti speciali alla portata di tutti. Ciò che li fece distinguere dalla concorrenza fu la decisione di avere esperti interni che valutassero ogni singolo oggetto offerto per assicurarne l’autenticità e curare le aste al fine di mantenere un alto livello di qualità.
Uno dei primissimi esperti ad essere assunto fu l’esperto d’arte Albert Goldenbeld che, con oltre 20 anni di esperienza nel commercio d’arte online, aiutò enormemente l’azienda ad accrescere le sue aste d’arte. La loro prima asta andò online nel 2011. Ovviamente, iniziarono con la categoria preferita del fondatore: i fumetti. A dicembre 2012 fu tenuta la loro prima asta di arte moderna e a marzo 2014 ospitarono la loro prima asta dedicata all’arte classica. Da allora, il numero di aste settimanali e aste speciali a tema è aumentato vertiginosamente. Oggi Catawiki – e consideriamo solo quelle in campo artistico – offre circa 50 differenti aste d’arte ogni settimana in categorie come fotografia, scultura, arte contemporanea, arte accessibile e arte da vari paesi e regioni del mondo. Infinite sono poi le aste Catawiki negli altri campi del collezionismo, dell’arredamento, delle curiosità.
Questa continua espansione in nuove categorie richiede sempre più esperti e attualmente Catawiki dà impiego a cica 200 specialisti in tutti i campi. Solo tre anni dopo il lancio della piattaforma d’aste, Catawiki assunse il suo centesimo impiegato. L’azienda ha continuato a crescere esponenzialmente da allora. Nel 2015 Catawiki ha ricevuto il premio Deloitte Technology Fast 500 come l’azienda tecnologica in più rapida crescita in Europa, Medio Oriente e Africa. Lo stesso anno Catawiki ha ricevuto anche uno straordinario investimento di 75 milioni di euro dall’ U.S. Group Lead Edge Capital, che aveva investito anche in Spotify e Uber.
Questo fu uno dei più grandi investimenti mai ricevuti da una start-up olandese. A quel tempo Catawiki aveva all’asta circa 15.000 oggetti a settimana.
Questa cifra da allora è più che raddoppiata e oggi, nel 2017, ci sono circa 40.000 oggetti all’asta ogni settimana. L’azienda dava lavoro a 200 persone in tutta Europa al tempo del premio, ma più tardi quello stesso anno fu assunto il 500esimo impiegato. Circa 200 sono gli esperti interni, chiamati ad esprimere un giudizio sui pezzi proposti; tutti specialisti nei loro vari ambiti. Il team di esperti d’arte conta 20 specialisti in categorie quali l’arte classica e l’arte moderna ed esamina tutti gli oggetti offerti all’asta. Gli acquirenti sanno che le aste sono attentamente curate da questi esperti e sono dunque fiduciosi.
ANALISI : il sistema di organizzazione delle aste e di ogni fase degli acquisto o delle vendite è caratterizzato da una mentalità nord-europea, molto seria, ma poco flessibile. Gli esperti sono di buon livello e procedono in modo guardingo quando ricevono la segnalazione di opere per la vendita. Il venditore si sente un po’ sotto esame. Basterebbe poco per rendere l’atmosfera più informale e accogliente, senza per questo ridurre il livello di attenzione
DECINE DI MILIONI DI VISITATORI AL MESE DA TUTTO IL MONDO
Molti concorderanno sul fatto che le aste online offrono un grande vantaggio per i venditori: un pubblico internazionale. Invece di limitarsi ad un’asta tradizionale in uno specifico luogo fisico, con le aste online milioni di potenziali acquirenti provenienti da tutto il mondo entrano in una sconfinata sala virtuale. Catawiki attualmente accoglie mensilmente 14 milioni di visitatori (dato di agosto 2017) da tutto il mondo ogni mese e quel numero continua a crescere. La presenza di aste specializzate consente la massima focalizzazione degli appassionati.
CHE DIFFERENZA C’E’ TRA CATAWIKI E E-BAY?
Catawiki è una casa d’aste che sceglie i materiali che le vengono proposti, mentre e-bay è un grande sito che consente ai singoli o alle aziende di mettere in vendita – anche attraverso la formula di “chi offre di più” – qualunque oggetto, che non vada contro le norme di legge. Il rischio che il venditore corre con Catawiki è che il proprio oggetto venga rifiutato per ragioni di mercato o perché gli esperti non ne avallano l’autenticità. Ciò non vuol dire che sia falso, ma che esso non rientra nei criteri selettivi della casa d’aste. Con eBay il nostro pezzo in vendita viene accettato, tra milioni di altri pezzi, che si riducono a migliaia o decine di migliaia se la categoria scelta è meno frequentata. Con Catawiki il pezzo accettato viene messo all’asta con un numero limitato di altri oggetti, nella categoria individuata. Ciò, contando sul mercato ampio di acquirenti, consente una più rapida focalizzazione dell’oggetto da parte dell’acquirente, ma non consente, ad esempio di mettere contemporaneamente in vendita centinaia di oggetti. Il fatto che esista una selezione a monte del processo di vendita dà sicurezza all’acquirente. La formula della gara d’asta su un pubblico vasto è in grado di far lievitare le quotazioni del pezzo.
Pertanto possiamo dire che, rispetto ai venditori,
eBay è maggiormente consigliato a chi vuole mettere in vendita contemporaneamente molti pezzi. A chi non vuole che il proprio pezzo sia giudicato prima di essere messo in vendita. A chi vuole inserimenti molto rapidi e una gestione personale delle diverse fasi di vendita. L’indice di affidabilità è valutato dagli acquirenti, attraverso il numero di vendite effettuato e il giudizio di chi ha acquistato.
se vuoi entrare in eBay, clicca qui sotto
www.ebay.it
Catawiki è maggiormente consigliato a chi non vuole mettere decine di pezzi in vendita contemporaneamente; a chi ritiene che un processo di selezione dell’articolo in vendita, per quanto più lento e macchinoso, fornisca una garanzia all’acquirente e che quelle garanzie gli consentano di investire; che un’asta gestita da esperti e dotata di un servizio che segue, passo dopo passo, ogni fase, sia comodo anche per chi non fa il venditore di professione o il collezionista rodato. Di notevole importanza è il fatto che il pagamento del venditore, per quanto immediato da parte dell’acquirente – avvenga, da Catawiki, dopo l’acquisto e la consegna; e non prima, con la possibilità dichiarata che, in caso di errore o di tentata truffa da parte del venditore, la somma spesa sia restituita all’acquirente. Grazie agli estremi controlli i risultati sono ottimi, sotto questo profilo. Il rischio è zero. Per altre piattaforme web c’è invece il rischio di pagare e di non vedersi recapitato un oggetto. Anche questo abbiamo sperimentato con altre piattaforme di vendita libere. Il sistema Catawiki è invece sicurissimo.
L’ANALISI: Il sistema Catawiki non espone all’azione di venditori disonesti. I pagamenti sono precisi e teutonicamente rispettosi dei tempi indicati. Le valutazioni dei pezzi consentono di rendere vantaggiose economicamente le operazioni sia al venditore che all’acquirente. Esiste garanzia assoluta di privacy e supervisione della correttezza di ogni operazione da parte un notaio, il Dott. J. Borren dello studio M.J. Meijer Notarissen N.V., Amsterdam. Anche la presenza notarile – pure essa completamente gratuita per l’utente – fornisce certezze sulle modalità operative.
LA DIFFERENZA TRA CATAWIKI E SOTHEBY’S CHRISTIE’S?
Le maggiori case d’asta mondiali – Christie’s e Sotheby’s – che operano soprattutto con il metodo tradizionale, con un’asta fisica, localizzata e la possibilità d’offerta estesa anche a clienti lontani, per telefono od on line – si sono affacciate, per alcune sessioni, all’on line, cercando di inserirsi in un mercato nuovo. Il centro della loro attività è però legato, in modo particolare, ai grandi autori, alle grandi firme. Un disegno di Leonardo da Vinci – o di quell’epoca, o presunto tale – va proposto a Christie’s o a Sotheby’s. Come un quadro di Picasso. Catawiki serve il mercato della fascia media, giovane, che intende fare piccoli investimenti, acquisendo un pezzo per la propria casa o per il proprio piacere personale. Il successo di Catawiki è stato originato dalla capacità di considerare una fascia scoperta di venditori e di acquirenti.
Se vuoi entrare in Sotheby’s, clicca il link qui sotto
www.sothebys.com/en.html
Se vuoi entrare in Christie, clicca il link qui sotto
www.christies.com/
I VANTAGGI OFFERTI DALLE ASTE A CHI VENDE E A CHI COMPRA
L’ANALISI: quando un lettore o un amico vogliono vendere un quadro o un pezzo di una collezione e ci interpellano per un consiglio, generalmente consigliamo di rivolgersi alle case d’asta. Case d’asta di un certo livello. Questo per diversi motivi.
Primo: il venditore non deve mettersi alla ricerca dell’acquirente. Non deve andarsene in giro con fotografia e quadro. Non deve rispondere alla propria inserzione, su qualche giornale, invitando i potenziali, sconosciuti clienti a casa propria per prendere visione dell’opera. Non perde tempo. Gestisce on line – da casa, sul posto di lavoro, in vacanza, in viaggio – le poche operazioni richieste Non deve incontrare nessuno. E mantiene una privacy assoluta.
Secondo: la casa d’aste garantisce valutazioni di mercato e non ha la necessità di distruggere il prezzo per poi ricaricarlo in fase di vendita, ma ciò avviene attraverso le offerte. Più alte sono le offerte, più il venditore guadagna perché è ancora lui il proprietario dell’oggetto
Terzo: il pagamento avviene dalla casa d’asta, che ha ricevuto il bonifico da parte dell’acquirente e non direttamente dall’acquirente. Pertanto la casa d’asta si pone come garante per entrambi
Quarto: la case d’asta diviene temporaneamente socia del venditore e dell’acquirente
Quinto: le case d’asta hanno l’interesse di pubblicizzare globalmente se stesse e gli oggetti in vendita e dispongono di un pubblico ampio, che ha possibilità di spesa. Inoltre uniscono gli oggetti in aste tematiche – quadri antichi francesi, francobolli italiani del regno, Quadri del Novecento italiano, Arredamenti neoclassici ecc – in grado di richiamare l’attenzione dei collezionisti di quel dato settore che può apprezzare ogni singola proposta
Sesto: la gara d’asta, attraverso l’aumento delle offerte da parte del pubblico, è remunerativa per tutti
Settimo: le case d’asta possono operare soltanto tenendo molto alto il livello di correttezza in quanto reputazione e affidabilità sono le condizioni basilari attraverso le quali è possibile continuare a lavorare. Per mantenere un’ottima reputazione è necessario che non si creino mai problemi o, se questi insorgono, siano rapidamente risolti dalla casa d’aste stessa senza ricadute sul venditore o sull’acquirente
A chi ci chiede consigli un consiglio più specifico, sulla fascia di valore in corrispondenza alla casa d’asta da scegliere, facciamo un esempio. Se vuoi vendere un olio su tela di Picasso, scegli Christie’s e Sotheby’s perchè hanno una clientela composta quasi esclusivamente da milionari o miliardari di tutto il mondo, che comprano però soltanto capolavori. Se hai un disegno o un multiplo di Picasso, scegli Catawiki, che lo valorizza nella propria fascia di mercato, composta da giovani di tutto il mondo o persone con mentalità giovanile; che sono benestanti, ma che scelgono con avvedutezza il budget dei propri acquisti. Almeno, per ora è così
COS’E’ UN LOTTO?
Il termine lotto viene utilizzato dalle case d’asta per indicare l’oggetto o gli oggetti in vendita. Il lotto può essere infatti singolo – un quadro o una moneta ecc – oppure composto da più pezzi, che costituiscono un’unità. Poniamo che si metta in vendita un’enciclopedia con più volumi. Essa, nonostante sia composta da più libri, è un unico lotto. Il lotto composito può essere costituito, ad esempio, da un servizio composto da teiera, tazze e piatti, anche da più monete dello stesso periodo, che vengono vendute e comprate come se fossero un oggetto unico. Capita che i clienti di Catawiki offrano un lotto composito, specie nel campo dell’oggettistica, del collezionismo “francobolli, monete ecc.”. Il lotto composito può essere un valido escamotage di vendita – seppur formalmente corretto – quando i singoli pezzi non hanno un valore elevato, ma il valore del lotto viene dato dalla somma delle quotazioni dei singoli pezzi. Può capitare – e facciamo l’esempio delle monete – che una moneta singola che rappresenta la Libertà librata abbia una valutazione di 1o euro. Come sappiamo, Catawiki non accetta lotti che abbiano un valore inferiore ai 75 euro. Pertanto possiamo cercare altre 5 0 6 monete dello stesso periodo o altre monete dello stesso tipo, coniate in anni diverso. Ecco pertanto composto un lotto regolare.
CATAWIKI, LA PRIMA VOLTA L’ACCESSO UN PO’ MACCHINOSO
Per chi vende un pezzo su Catawiki, l’accesso è un po’ macchinoso – la prima volta – poichè si tratta di presentare l’oggetto stesso, on line, al vaglio degli esperti. Le griglie di inserimento del lotto non sono particolarmente facilitate, anche se la società sta lavorando ad una semplificazione. Può risultare più difficile muoversi in questo ambiente per chi utilizza poco il computer e per le generazioni che non appartengono ai nativi informatici, ma del resto quando si compila un documento on line, per la prima volta, è richiesta sempre un piccolo impegno d’attenzione. Ma se si sbaglia, si rifà. Il bello è questo. Ciò che può apparire noioso è l’estrema precisione richiesta da Catawiki nella compilazione dei campi, indice di massima attenzione posta dalla società olandese a tutela di tutti i contraenti e di se stessa. Alla seconda vendita, tutto diventa facile e automatico. Per cui è necessario superare il primo piccolo diaframma. Come, del resto, in tutte le cose della vita.
CATAWIKI: CONVIENE APRIRE PRIMA L’ACCOUNT, IN ANTICIPO
Sotto nelle foto, come si presenta la pagina di iscrizione o di vendita, in Catawiki., nel momento in cui la aprirete, grazie al link che abbiamo messo poco più avanti. Nella fotografia della pagina abbiamo inserito la freccia marrone accanto al tasto che, una volta entrati nella pagina stessa, dovrete cliccare per iscrivervi gratuitamente
A chi fosse intenzionato alla vendita o agli acquisti – o a entrambi – su Catawiki e non sia amante delle compilazioni on line consigliamo di agire in due tempi. L’apertura e la gestione dell’account – cioè l’iscrizione e la gestione della posizione – sono completamente gratuiti. L’anticipata apertura dell’account potrà favorire anche chi pensa, in futuro, di fare qualche acquisto o vendita su Catawiki, e non deve concentrare tutto – specie se vende – in una sola seduta. Adempiute le necessità burocratiche dell’iscrizione – garanzia per chi vende e per chi acquista – potremmo fruire più scioltamente delle aste, sapendo che abbiamo possibilità più rapide di acquisto o di vendita, senza che questo abbia per noi un costo. Chi vuole aprire gratuitamente un account Catawiki – e trovarsi nelle pagina che abbiamo visto nella foto un attimo fa – può cliccare qui sotto.
CATAWIKI: registrati gratuitamente qui
Si aprirà la pagina di registrazione. Per procedere all’iscrizione gratuita, quando si è in quella pagina, bisogna scendere con il mouse o con il cursore fino a trovare la scritta “Registrati adesso!”, che, nella fotografia abbiamo indicato con la freccia marrone.
> Catawiki: registrati gratuitamente qui
LA GARANZIA DELLA PRIVACY. ANONIMATO. PSEUDONIMO PER VENDERE E PER COMPRARE
La privacy è molto tutelata da Catawiki. Durante le fasi di iscrizione, oltre ai dati anagrafici, indispensabili per una corretta gestione delle vendite e degli acquisti, chi utilizza Catawiki sceglie uno pseudonimo, con il quale apparirà sempre. Nome e cognome del venditore e dell’acquirente restano negli archivi della società e non vengono utilizzati in nessun caso, se non per le spedizioni e per i bonifici, per i quali, come appare chiaro, sono necessari dati reali e attendibili. L’utilizzo di uno pseudonimo consente anche a chi non vuol far sapere a nessuno di essere in procinto di vendere un pezzo o chi non vuol far sapere ad amici e conoscenti di acquistarlo, di mantenere l’assoluto anonimato.
COME SI PROCEDE PER METTERE ALL’ASTA UN PEZZO SU CATAWIKI
Una volta iscritti (le modalità e i link di iscrizione sono nel paragrafo qui sopra) siete pienamente operativi. Potrete iniziare a vendere o acquistare pezzi. Vediamo ora la fase della vendita. Dovrete prendere il vostro oggetto e scattare più fotografie. Le foto sono una caratteristica fondamentale nel mondo delle aste online, poiché gli acquirenti non possono controllare l’opera di persona prima di fare offerte. Per questo Catawiki ha messo insieme 14 suggerimenti per aiutare a scattare le foto migliori, (puoi trovarli qui.) Una volta che si hanno alcune buone fotografie dell’oggetto entrate nella pagina di vendita (il link è qui sotto) e iniziate la compilazione della scheda descrittiva.
La pagina di vendita è la stessa in cui appare il tasto dell’iscrizione: essa si presenta così. Abbiamo indicato con la freccia marrone il testo che deve essere cliccato per iniziare a mettere in vendita un oggetto.
Un certo impegno richiesto al venditore: creare una descrizione accurata e dettagliata e fornire fotografie di ottima qualità. Oltre alle informazioni pratiche sull’oggetto, spesso è utile conoscere la storia che porta con sé, perché questo spesso aumenta l’interesse del potenziale acquirente. Indicherete la categoria merceologica dell’ asta nella quale vorreste che fosse inserito l’oggetto e, conclusa la compilazione, troverete un tasto di invio. La scheda da voi compilata giungerà agli esperti per la valutazione.
Gli esperti leggeranno la descrizione ed esamineranno fotografie, analizzando il lotto in base a qualità e autenticità. Questa operazione di analisi viene chiamata da Catawiki “revisione“. Si parla pertanto di “lotto revisionato” quando un oggetto è stato analizzato. Il criterio principale perché un oggetto venga incluso nell’asta è che sia speciale, e con questo Catawiki intende che non deve essere reperibile facilmente in un negozio qualunque. Al fine di mantenere la qualità, è stato stabilito il requisito che ogni oggetto dell’asta debba avere un valore minimo stimato di 75 €. Questo è il punto di partenza. C’è la possibilità di impostare un prezzo di riserva sugli oggetti con un più alto valore stimato. Con prezzo di riserva si intende il prezzo minimo che deve essere raggiunto per poter vendere l’oggetto. Se il prezzo di riserva non viene raggiunto entro la fine dell’asta, l’oggetto non verrà venduto e non sarà addebitata alcuna commissione.
In caso si rendano necessarie informazioni aggiuntive o modifiche, gli esperti contatteranno il venditore – e questo, spesso, capita più volte – e se il lotto è adatto all’asta, lo approveranno e pianificheranno il suo inserimento in un’asta successiva il prima possibile. Le comunicazione degli esperti si ricevono nell’ordinaria posta elettronica. E’ necessario attendere qualche giorno per sapere se l’oggetto è stato accettato o respinto. LA CRITICA : le procedure sono un po’ lente e macchinose, ma vengono accettate dal venditore in nome della sicurezza e della valorizzazione dell’oggetto. Se un oggetto viene bocciato, il team dimentica purtroppo di dire al potenziale venditore – che magari è rimasto male per la valutazione del proprio oggetto – di presentare altri oggetti. Presentare altri oggetti non solo è possibile, ma auspicabile.
LE CATEGORIE MERCEOLOGICHE DELLE ASTE CATAWIKI
La pagina che si apre quando intendiamo vendere un oggetto è quella che vediamo qui sotto. Essa elenca le infinite categorie merceologiche per le quali sono previste le aste. Vastissime sono le possibilità di inserimento e di vendita. Ne pubblichiamo soltanto una piccola parte, come essai, per darne un saggio e non appesantire la lettura di questa pagina.
LE FASI DELL’ASTA CATAWIKI, DALL’AVVIO ALL’AGGIUDICAZIONE
Gli oggetti hanno un basso prezzo iniziale, perchè gli offerenti sono più propensi a seguire il lotto e a continuare ad offrire. Entreranno in competizione con altri potenziali acquirenti. Molti oggetti sono stati venduti su Catawiki per migliaia di euro nonostante la bassa offerta iniziale. I venditori possono ricavare il link e inserire il collegamento del proprio pezzo sui social network, facendo sapere alla propria cerchia di amici che la vendita è in corso. L’ANALISI: le nostre esperienze dirette ci hanno portato a concludere che i prezzi di aggiudicazione non sono stati altissimi, ma comunque remunerativi. Il vantaggio risiede nel fatto che il venditore riesce molto spesso a vendere il proprio pezzo senza gli sconti elevati che vengono richiesti, sul mercato ordinario dei mercanti, dai commercianti, quando acquistano direttamente un quadro, monete ecc. Comportamento legittimo e giusto poiché poi loro devono rivendere. Ma che riduce l’entrata di chi vende. Con le aste on line questo non capita.
IL CRITERIO DI TRANSAZIONE E PAGAMENTO SICURI
Quando l’asta termina, è tempo di pensare al pagamento. Catawiki ha formulato un sistema di pagamento unico creato per proteggere sia gli acquirenti che i venditori. Quando un acquirente si aggiudica un oggetto, paga il prezzo d’acquisto e le spese di spedizione. Il venditore viene dunque informato che il pagamento è stato ricevuto e che può procedere con la spedizione dell’oggetto. In questo modo il venditore rimane protetto, in quanto evita di spedire un oggetto se l’acquirente non ha pagato. Inoltre ciò mantiene la transazione affidabile, dal momento che l’acquirente non può contattare il venditore, e viceversa, fino a che il pagamento non verrà ricevuto. Successivamente il venditore indica che l’oggetto è stato spedito o ritirato dall’acquirente, e inizia quindi il conto alla rovescia per il giorno del pagamento. Il pagamento al venditore viene trattenuto per 14 giorni, permettendo all’acquirente di ricevere l’oggetto e richiedere la mediazione se si verificassero problemi. Dopo i 14 giorni, le spese di spedizione e il prezzo d’acquisto meno il 12,5% di commissione vengono versati sul conto bancario del venditore. La commissione viene reinvestita in pubblicità e altre operazioni di marketing per portare più attenzione possibile agli oggetti all’asta.
L’ANALISI: piena conferma sul rispetto dei tempi di pagamento e sull’assistenza fornita dalla struttura. Siamo incappati in una spedizione sbagliata da parte di un corriere. L’errore è stato corretto, ma dopo alcuni giorni. La transazione è andata comunque a buon fine. Catawiki, in seguito, ha ristretto la rosa degli spedizionieri richiedendo alle società vincoli di assoluta attenzione al buon fine dell’operazione di raccolta e di consegna.
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CATAWIKI, LA COMUNICAZIONE E’ BRUSCA
Abbiamo notato che spesso la comunicazione, da parte di Catawiki, è sincera, ma piuttosto brusca. Da qualche mese la società olandese sta lavorando per adattare il linguaggio al pubblico mediterraneo – italiani, francesi e spagnoli – che non ama comunicazioni lapidarie e a linguaggi laconici o fiscali, che, al contrario, vengono molto usati nell’area britannica, tedesca e olandese. Ciò non significa che sia basso il livello di interlocuzione con gli addetti, che sono sempre “presenti”. Possiamo parlare di comunicazioni di servizio piuttosto fredde. A noi italiani non fanno piacere.
IN CHE LINGUA SI COMUNICA CON CATAWIKI?
La lingua principale è l’inglese, ma l’apertura di filiali nazionali consente a chi – ad esempio – deve vendere oggetti nell’ambito di aste Catawiki italiane – come quella d’arte italiana, delle monete e dei francobolli italiani ecc – di scrivere tranquillamente in italiano. Non esistono problemi nemmeno se dovete vendere un quadro francese a un’asta francese. Voi scrivete nella vostra lingua, se non conoscete correntemente una lingua straniera. Ci si capisce perfettamente anche perché la presenza, nella sede di Amsterdam, di molti italiani, permette al nostro interlocutore, nel caso ne avesse, di sciogliere ogni dubbio.
CHE LINGUA UTILIZZARE PER VENDERE MEGLIO IL NOSTRO OGGETTO?
Possiamo vendere con descrizioni in italiano. Non ci sono problemi. Ma il massimo effetto può essere raggiunto se le descrizioni, brevi e incisive, le mettiamo sia in italiano che in inglese, lingua alla quale possiamo accedere, anche non la conosciamo, inserendo le nostre parole in italiano nel traduttore google. Usufruire dei questo servizio immediato è semplice. Basta digitare su Google la parola traduttore e, appare appare la pagina con tante opzioni, cliccare sulla linea Traduttore google che occupa la parte alta della pagina. Ci si presentano due finestre. Scriviamo nella prima, dopo aver schiacciato il tasto “rileva lingua” . Nella seconda finestra, accostata alla prima, selezioneremo la parolai”inglese” e la traduzione avverrà automaticamente. Basta scrivere frasi brevi. L’inglese-google è diventata ormai una lingua internazionale semplificata. E, del resto, le parole che dobbiamo inserire in una scheda non sono molte e sono talmente comuni che google non può sbagliare. Inserendo dati con piccole schede bilingui, otterremo l’effetto che tutto sia comprensibile anche ai potenziali acquirenti stranieri, che a volte si fermano di fronte a una lingua non comprensibile. L’uso dell’inglese o dell’inglese e dell’italiano, congiunti, permette di dotare il nostro lotto di potenzialità di comunicazione più ampie e di essere più facilmente aggiudicato anche a un pubblico straniero.
POSSO VENDERE SOLO ALLE ASTE ITALIANE O ANCHE A QUELLE INTERNAZIONALI DI CATAWIKI?
La suddivisione delle aste non si basa sul territorio di residenza del venditore, ma sull’origine dell’oggetto o sulla sua tipologia. Se un venditore ha un quadro francese metterà all’asta il proprio dipinto nell’asta di Arte francese. Se un olandese ha un quadro italiano lo metterà all’asta nella categoria dell’Arte italiana. Diverso è il discorso se il venditore ha un quadro di street art. Essendoci la specifica categoria, esso sarà inserito nella categoria Street art. Ma gli esperti ci teleguidano nella scelta della categoria in cui il nostro oggetto è classificabile. Questo, che alla prima vendita sembra un problema, in realtà è inesistente.
E SE SBAGLIO A INDICARE LA CATEGORIA DEL MIO OGGETTO ALL’ASTA?
Il potenziale venditore propone il proprio oggetto e indica un’asta preferenziale, sotto il profilo della categoria merceologica. Nel caso il venditore sbagliasse l’inserimento e la scelta dell’asta giungerà comunicazione da Catawiki che l’oggetto sara’ spostato nell’asta di più stretta pertinenza dell’oggetto stesso. Ogni pezzo è pertanto controllato e indirizzato alla categoria a cui appartiene, per ottenere la massima uniformità del denominatore comune di appartenenza.
COME SI SPEDISCE IL LOTTO VENDUTO ALL’ASTA
La scelta compiuta da Catawiki è quella di creare il minimo disturbo ai propri venditori e acquirenti e di permettere che la maggior parte delle operazioni avvenga on line. Una volta che l’oggetto è stato pagato dall’acquirente, il venditore riceve l’ok di spedizione. Il venditore scarica da Catawiki e stampa le etichette del destinatario del pacco, che sono già compilate in ogni parte da Catawiki. Indica poi il giorno in cui qualcuno è in casa per consegnare allo spedizioniere il pacco stessp. Sarà infatti lo spedizioniere a raggiungere l’abitazione del venditore, in un orario stabilito.
COME SI ACQUISTANO OGGETTI ALL’ASTA SU CATAWIKI
Catawiki . Qui è possibile fare offerte su opere d’arte uniche di affermati artisti o anche di promettenti artisti emergenti. Catawiki adesso offre aste settimanali in oltre 80 categorie merceologiche incluse 50 aste di arte che spaziano dall’arte classica a quella moderna. Il tratto distintivo di Catawiki è il team di esperti che valuta ogni lotto per qualità e autenticità, al fine di fornire al pubblico aste di altissimo livello. Come funziona Catawiki e come è possibile vincere un’opera d’arte? Qui ti spieghiamo come tu stesso puoi acquistare un’opera d’arte su Catawiki.
Creare un account Catawiki
Anche il potenziale acquirente deve creare un account Catawiki, che completamente gratuito. Paghi una commissione solo quando fai l’offerta vincente su un’opera. Ecco come puoi registrare il tuo account: Registrati qui. Ti serviranno un indirizzo e-mail, un nome utente unico e una password. Puoi anche registrarti utilizzando il tuo account Facebook. Una volta registrato, riceverai un’e-mail di conferma contenente un link. Cliccando su quel link, potrai confermare la tua registrazione e attivare il tuo account.
Fai un’offerta
Puoi fare un’offerta selezionando un’opera d’arte da un’asta in corso. Alla destra di ogni opera c’è una casella arancione che indica ‘Fai un’offerta’. Seleziona quella casella e fai la tua offerta! Nota bene: dovrai aver effettuato l’accesso al sito per fare un’offerta. Cos’è la ‘Stima dell’esperto’? Alcuni lotti di valore riportano un prezzo stimato impostato dall’esperto. La fascia di prezzo stimata menzionata è semplicemente un’indicazione e non offre garanzie sull’effettivo prezzo di vendita di un lotto.
Garanzie di Sicurezza
Se la tua offerta sull’opera d’arte risulta essere la più alta, riceverai automaticamente un’e-mail al termine dell’asta, in cui si dichiara che hai vinto l’asta. Questa e-mail contiene un link alla pagina di pagamento dove hai tre giorni di tempo per effettuare il pagamento. Questo verrà elaborato tramite un metodo di pagamento estremamente sicuro. Catawiki informerà poi il venditore che l’acquirente ha pagato e gli chiederà di spedire l’opera d’arte. Se non dovessi ricevere l’opera entro 10 giorni dal pagamento del prezzo d’acquisto, potrai contattare Catawiki così che il tuo pagamento al venditore venga trattenuto. Le tue opzioni di pagamento? Puoi scegliere tra diverse opzioni come: carta di credito (sono accettate tutte le principali carte di credito) o bonifico bancario. Il pagamento in contanti non è disponibile.
Come avviene la spedizione
Il venditore riceverà una notifica non appena avrai effettuato il pagamento e ti invierà l’opera d’arte entro 3 giorni lavorativi. Puoi tracciare lo stato del tuo ordine nel tuo account. Accedi a ‘Il mio profilo’, vai su ‘I miei acquisti’ e seleziona l’ordine in questione. Il venditore potrebbe anche indicare un’opzione di ritiro per determinate opere d’arte.
Adesso che sai come funziona Catawiki, puoi iniziare a curiosare nelle aste di arte moderna e classica, registrarti e fare la tua offerta vincente!
E’ POSSIBILE ATTIVARE IL MECCANISMO D’AVVISO SE CERCHI UN PEZZO PARTICOLARE
Catawiki offre un interessante opportunità al collezionista o al semplice acquirente che voglia essere avvisato del passaggio all’asta di un oggetto particolare che sta da tempo cercando o di opere e merci che rientrano nella sua sfera di interesse. Chiunque può inserire oggetti e categorie per le quali intende essere avvisato quando inizia l’asta. Così riceverà comodamente una mail che gli segnalerà la presenza dell’oggetto desiderato e ricercato.
Il servizio si chiama Le mie allerte d’asta. Per accedervi basta cliccare qui . Nel momento in cui sarà messo all’asta l’oggetto che desiderate, verrete avvisati da un mail nella quale è allegato il link di collegamento diretto al lotto stesso.
LE STIME DEI QUADRI E DEGLI OGGETTI
Se vuoi chiedere immediatamente un aiuto gratuito guarda le categorie merceologiche elencate qui sotto, clicca sul link arancione che sta sotto ogni categoria e chiedi l’aiuto gratuito di un esperto. Ti apriranno, senza spesa alcuna, né ora né in futuro, un indirizzo per le comunicazioni di servizio all’interno del quale compilerai la scheda – importante per te perchè vincola gli esperti alla perizia gratuita, senza alcuna spesa – e inserirai le fotografie dell’oggetto sottoposto a valutazione. Potrai chiedere anche la valutazione di più oggetti ora o in futuro, sempre senza spese. E ciò per ogni categoria. Il servizio di valutazione nei mesi scorsi non era rapidissimo, ma ora, grazie all’aumento dell’impegno da parte di Catawiki è più efficace. Il consiglio è di aprire un account come venditore o acquirente, che velocizza le operazioni
CLICCA IL LINK SOTTO LA CATEGORIA A CUI APPARTIENE L’OGGETTO DA VALUTARE
QUADRI
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OGGETTI D’ANTIQUARIATO
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DI MODERNARIATO
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TAPPETI
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MONETE
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OROLOGI
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FRANCOBOLLI
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CINESERIE
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STAMPE
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SPECCHIERE
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SCRIVANIE
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GIOIELLI
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CANDELABRI
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CANDELIERI
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LAMPADE
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GIOCATTOLI ANTICHI O DI MODERNARIATO
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OGGETTI DI DESIGN
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LAMPADARI
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HI-FI
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DISCHI
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CIMELI
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FOTOGRAFIE ANTICHE
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STAMPE
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INCISIONI
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MULTIPLI D’ARTE
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DECORAZIONI
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CRISTALLI
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VASI
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PORCELLANE
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CERAMICHE
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OGGETTI D’ARGENTO
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PIATTI ANTICHI
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SWAROVSKI
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TAVOLINI
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CONSOLE
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OGGETTI PARTICOLARI
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CARTOLINE ANTICHE
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VECCHIE FIGURINE
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DISCHI IN VINILE
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DIAMANTI
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BRILLANTI
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LIQUORI D’ANNATA
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VECCHI UTENSILI SPORTIVI
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INSEGNE
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BORSE E BORSETTE
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ALTRO
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