Proseguono i sequestri di aree circostanti alle zone archeologiche di Pompei, utilizzate dai tombaroli per scavare pozzi e gallerie che vengono trasformate in miniere dalle quali vengono recuperati reperti archeologici.
“Ufficiali di polizia giudiziaria del Nucleo Investigativo CC di Torre Annunziata distaccati presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e del Nucleo T.P.C. Carabinieri di Napoli, coadiuvati dai Vigili del Fuoco di Napoli, sotto il diretto coordinamento di questa Procura della Repubblica – dice un comunicato dell’organo giudiziario – hanno proceduto al sequestro d’iniziativa di una vasca di raccolta delle acque reflue attualmente dismessa – ubicata nel Piano Napoli, in Boscoreale (NA), via Settetermini, a poche decine di metri dall’importante domus romana di “Villa Regina”, sita all’interno del complesso museale dell’Antiquarium di Boscoreale – sul cui fondo è stato scavato un pozzo profondo circa 6 metri dal quale si diramano diversi cunicoli ricavati nello strato di lapilli, realizzati per effettuare ricerche archeologiche clandestine”.
“Il sequestro è stato operato in quanto vi erano ragioni di urgenza, sussistendo il pericolo che la libera disponibilità dei siti potesse aggravare o protrarre le conseguenze del reato di ricerche archeologiche clandestine. Il suddetto sequestro è stato operato nell’ambito di una più ampia e articolata attività di indagine delegata da questa Procura della Repubblica, avente ad oggetto il censimento e il monitoraggio dei numerosi siti di scavi archeologici clandestini presenti nel territorio di Pompei e in altre località limitrofe.
Più in generale il sequestro su indicato è frutto della costante attenzione che questa Procura sta ponendo per la tutela dell’immenso patrimonio archeologico presente nel territorio di propria competenza, per il contrasto alla spoliazione dei siti archeologici, all ‘interno e fuori dell’area urbana dell’antica Pompei, in attuazione del protocollo stipulato con la Direzione del Parco Archeologico di Pompei”.
“I Carabinieri hanno riscontrato che gli autori degli scavi archeologici clandestini si erano guadagnati l’accesso alla vasca attraverso un nuovo, recente, varco rispetto a quello realizzato nel 2004, ricavato da un tombino, ed avevano utilizzato tale vasca, attualmente dismessa e divisa in ambienti comunicanti, come deposito del materiale lapideo proveniente dai cunicoli scavati abusivamente. Uno dei cunicoli clandestini rinvenuti è risultato munito anche di impianto di illuminazione. All’interno degli ambienti frequentati dagli autori degli scavi clandestini sono state rinvenute diverse siringhe utilizzate per la cura del diabete e scatole di farmaci per tale patologia, scadenti nel 2025, unitamente a diverse carte di alimenti, circostanze, queste, che inducono a ritenere fondatamente che gli scavi abusivi siano recenti e si siano protratti per molte ore continuative nell’arco della giornata all ‘interno dei tunnel”.
“Il suddetto sequestro – prosegue la Procura – fa seguito ad altro analogo sequestro di due pozzi, dai quali si diramano altrettanti cunicoli clandestini, realizzati per effettuare ricerche archeologiche clandestine, effettuato, nell’ambito della medesima attività investigativa, in data 3.12.2021, sempre in Boscoreale, alla via Vicinale Tufano s.n.c. presso una proprietà privata, all’interno di un’area sottoposta a vincolo archeologico, in cui insiste parte di una villa romana denominata come la villa di “Numerius Popidius Florus ‘ .