Un’equipe di archeologi dell’Università di Cambridge e di colleghi egiziani ha scoperto, nelle scorse settimane, diverse sepolture nella necropoli di Tell El-Amarna – governatorato di Minya, Alto Egitto -. Calandosi in un pozzetto i ricercatori si sono imbattuti in numerose deposizioni di cadaveri, avvolti in stuoie di tessuto e bende. E su uno di essi hanno trovato pregevoli gioielli d’ oro e steatite (pietra ollare). La tomba collettiva, probabilmente appartenente a persone dello stesso clan o della stessa famiglia, risale al periodo d’oro della storia egizia, quello della XVIII dinastia, che copre un arco temporale compreso tra il 1550 e il 1292 a.C.
Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, ha spiegato che i gioielli – le cui immagini vediamo in questa pagina – sono stati trovati sui resti mummificati di una giovane donna adulta, che è stata sepolta indossando una collana di ciondoli a forma di petalo e tre anelli al dito.
Il progetto Amarna ha indagato sui cimiteri di Amarna dal 2005, con l’obiettivo di esplorare le esperienze di vita e le usanze funerarie nell’antica città di Akhetaten. Un luogo particolare, specchio dei mutamenti introdotti della svolta monoteista imposta imposta da Akhenaton, avversata dai suoi sudditi, al punto che, dopo la sua morta, l’erede dovette ripristinare il vecchio pantheon e tornare nel solco della tradizione.
L’antica città egiziana non solo era la dimora del re monoteista Akhenaton, di sua moglie Nefertiti e del giovane Tutankhamon, ma rimane uno dei siti archeologici preminenti al mondo.
Tel El-Amarna, che si trova a circa 12 chilometri a sud-ovest di Minya, custodisce le rovine della città costruita dal re Akhenaton e da sua moglie, la regina Nefertiti, per diventare la dimora del culto del dio del sole, Aton.
Le rovine di questa grande città includono magnifici templi, palazzi e tombe.