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Stilettate di Zana. Con Michelangelo. Il Male oscuro che cancella commozione e Pietà



La Pietà Rondanini è un’opera marmorea (h. 195 cm) di Michelangelo Buonarroti, scolpita nel 1552-1553 (prima versione) e rilavorata dal 1555 circa al 1564; è conservata nel Museo del Castello Sforzesco a Milano. Si tratta dell’ultima opera dell’autore che secondo le fonti vi lavorò fino a pochi giorni prima di morire.
STILETTATE
di Tonino Zana
Al mio lettore più amato, che sei tu, chiedo di fornirmi dosi nuove di sofferenza, di procurarmi altri radar per percepire il male e patire. Perdo il contratto morale con la commozione, fingo di piangere e non riesco, minaccio i peggiori con parole mute, aggiungo rancore a rancore e non trovo la via sentimentale del pianto, del sorriso, rischio di finire su un’isola dove si respira e si osserva acqua e orizzonte immobili.
Rischio di non provare nulla. E mi consolo con l’idea di altri come me, di quasi tutti come me. Spero di essere in solitudine, mi curerò. Se fossimo tanti o troppi o tutti a non sentire fino a questo punto, allora dovremmo iscriverci a una cura di compagnia, a una cura di relazione.
Siamo malati, ci siamo ammalati, lentamente, durante questi tre decenni, più o meno, e il punto più alto del nostro male, adesso, è in Ucraina. Molti altri luoghi e mali simili ci affliggono da oltre cento stagioni e abbiamo cronicizzato il male di vivere con i missili permanenti dell’invidia, del disconoscimento del valore dell’altro, ci siamo alleati al ribasso e appena si è avvertito un lampo di genialità l’abbiamo soppresso nell’alleanza diurna e notturna con i mediocri.
Tutti coloro che non trovano un punto di incontro, una via alla sintesi, un equilibrio tra forti e deboli, un posto di tolleranza, un margine di comprensione, un’apertura della mente, e proclamano l’inutilità dello studio, l’eguaglianza tra materia e spirito, ecco, costoro, per me, sono già un bel gruppone di mediocri.
E via dicendo.
Mio migliore lettore, forniscimi nuova pietà.