Stilettate. “L’arte, in guerra, non tace, denuncia l’invasore e dichiara la ragione e il torto”

di Tonino Zana. "La pittura, la scultura, l'architettura di questi paesi soggiacciono a una terra identica nella chiara evidenza per cui la dizione arte russa comprende la parte ucraina ed essa non disconosce la propria autonomia. Il confine si disvela irrilevante, se il confine viene rispettato. Ma il confine è stato calpestato e dunque l'arte della Russia, per colpa della politica della Russia ha ricevuto uno strappo, è diminuita, ha perso qualche valore".

STILETTATE

di Tonino Zana
Inizia oggi questa rubrichetta, senza pretese, senza contese.
Perché stilettate? E’ nel nome della rivista, nel desiderio di pungere, di risvegliare.
Dunque, la prima stilettata è per l’Ucraina, per il silenzio sull’arte di una nazione come esclusa dall’antologia e dalla letteratura russa di cui fa parte intimamente e con ciò mostrando un’appartenenza libera e autonoma.

In ogni caso figlia delle vicende russe e ucraine insieme, di una terra identica: la Russia dell’Ucraina e l’Ucraina della Russia. La pittura, la scultura, l’architettura di questi paesi soggiacciono a una terra identica nella chiara evidenza per cui la dizione arte russa comprende la parte ucraina ed essa non disconosce la propria autonomia. Il confine si disvela irrilevante, se il confine viene rispettato. Ma il confine è stato calpestato e dunque l’arte della Russia, per colpa della politica della Russia ha ricevuto uno strappo, è diminuita, ha perso qualche valore.

L’arte, in guerra, non tace, denuncia l’invasore e dichiara la ragione e il torto. L’arte è la terra e la terra è stata violata. L’arte ucraina è in pericolo, l’arte della Russia è in pericolo. La bellezza non basta al mondo, ed è un gran brutto segno. Torniamo a casa e l’arte riapparirà in tutto il suo splendore.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz