In un ottimo video di Angelo Cimarosti, direttore di Archeoreporter, gli archeologi impegnati negli scavi 2024 svelano il significato di misteriose strutture e di un articolato criptoportico che corre sotto l’antica città di Egnazia. Si tratta di un sistema ampio e ingegnoso per la captazione e la gestione integrata delle acque. E’ realmente un capolavoro di “intelligenza idraulica” in una zona che doveva tesaurizzare il liquido prezioso, a fronte di periodi di siccità. Nelle immagini del video ne possiamo vedere l’articolazione.
Situata sulla costa adriatica della Puglia, l’antica città di Egnazia rappresenta uno dei siti archeologici più affascinanti del sud Italia. Conosciuta in latino come Gnatia o Egnatia, questa città ebbe origine in epoca messapica, ma il suo massimo splendore venne raggiunto durante l’epoca romana. Oggi, i resti di Egnazia offrono uno spaccato straordinario della vita urbana e delle tradizioni del periodo classico, evidenziando l’importanza strategica e commerciale di questa città.
Le origini di Egnazia
Egnazia fu abitata già dal XV secolo a.C., prima che i Messapi, popolazione preromana della Puglia, ne facessero un importante insediamento. Con l’espansione romana, la città assunse un ruolo centrale lungo la via Traiana, una delle principali vie di comunicazione dell’Impero Romano che collegava Brindisi con Benevento. La sua posizione strategica sulla costa facilitava i commerci marittimi e gli scambi con le altre regioni del Mediterraneo.
L’importanza in epoca romana
Durante l’epoca romana, Egnazia divenne un centro vitale per il commercio e le attività politiche. Il suo porto naturale serviva come scalo per le rotte che collegavano la penisola italiana con la Grecia e l’Oriente. La città prosperò, dotandosi di numerose infrastrutture di rilievo: il foro, terme, un anfiteatro e una basilica civile.
Uno degli edifici più iconici è la basilica paleocristiana a tre navate, che testimonia l’importanza religiosa della città anche nei secoli successivi alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Gli scavi archeologici hanno rivelato una vasta necropoli con tombe che vanno dall’epoca messapica a quella paleocristiana, segno di continuità e persistenza dell’insediamento attraverso i secoli.
Le scoperte archeologiche
Tra i ritrovamenti più affascinanti di Egnazia, spicca una serie di mosaici policromi, ancora in ottimo stato di conservazione, raffiguranti scene mitologiche e decorazioni geometriche. Questi mosaici decoravano le abitazioni delle famiglie più ricche della città e offrono una testimonianza dell’elevato livello culturale e artistico raggiunto dalla comunità locale. Tra le altre scoperte, vi sono statue, iscrizioni e utensili che illustrano la vita quotidiana degli abitanti.
Uno degli aspetti più sorprendenti è il cosiddetto Anfiteatro di Egnazia, che sebbene modesto rispetto a quelli di altre città romane, rappresentava un punto di aggregazione per gli spettacoli e le manifestazioni pubbliche. Le terme romane, altro elemento di rilievo, mostrano l’evoluto sistema di approvvigionamento idrico e l’importanza che i romani attribuivano all’igiene e al benessere.
Declino e abbandono
Dopo il crollo dell’Impero Romano, Egnazia conobbe un progressivo declino. Le incursioni barbariche e l’insicurezza del territorio costiero portarono gradualmente all’abbandono della città, che venne sostituita da centri abitati più sicuri situati nell’entroterra. Tuttavia, alcune fonti attestano una presenza bizantina nel sito fino all’alto Medioevo, con tracce di comunità cristiane che continuarono a utilizzare le strutture religiose già esistenti.