Acquedotto romano

Strutture misteriose in Puglia, nella città romana di Egnazia. Gli archeologi scoprono cosa sono. Un sistema perfetto

In un ottimo video di Angelo Cimarosti, direttore di Archeoreporter, gli archeologi impegnati negli scavi 2024 svelano il significato di misteriose strutture e di un articolato criptoportico che corre sotto l’antica città di Egnazia. Si tratta di un sistema ampio…

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29 monete d’argento, deposito offertoriale femminile e acquedotto dell’imperatore Adriano portati alla luce durante gli scavi

La scoperta di questo tesoro è stata collegata alla presenza di manufatti rituali, tra cui figurine femminili, animali, vasi in miniatura e altri, che erano stati scoperti nei precedenti scavi, conferendo così un distintivo carattere rituale ai siti esplorati.
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Scavi per il polo scolastico rivelano capolavori dell’edilizia romana. La riconoscenza dell’imperatore Claudio

L'Impero romano investe notevoli risorse per sostenere lo sviluppo della città, includendo la costruzione di strade, acquedotti, dighe e moli sul fiume. Questi investimenti portano prosperità durante l'apice dell'Impero, ma contribuiscono anche alla rapida decadenza nel III secolo a causa dell'elevato costo di manutenzione delle infrastrutture
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Scavi per le rete elettrica in Sicilia. Ecco cos’è apparso nel terreno. Un’imponente opera romana

L'acquedotto era una massiccia opera idraulica che trasportava l'acqua da sorgenti situate a 8 km dalla città. Esso è stato costruito in opera cementizia con paramento a blocchetti ed è noto per diverse caratteristiche architettoniche, tra cui due vasche di decantazione dell'acqua e una torre esagonale che fungeva da castello di compressione. Un'iscrizione situata sulla torre, con la scritta "Aquae Corneliae ductus P. XX", fornisce importanti informazioni sulla datazione dell'acquedotto, che probabilmente risale alla fine del II secolo o all'inizio del I secolo a.C.
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Necropoli di 2000 anni fa di italiche genti e acquedotto romano trovati in Serbia durante scavi per un parcheggio

I reperti risalgono al periodo in cui la città era un vivace centro all'interno dell'Impero romano, noto con il nome di Singidunum. Gli archeologi hanno rinvenuto un totale di 14 tombe romane risalenti al terzo e quarto secolo, come ha dichiarato Milorad Ignjatović, un archeologo del Museo della Città di Belgrado, in un'intervista al sito serbo Sve o arheologiji ("Tutto sull'archeologia").
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Cede la strada, ruota di camion indica nel vuoto una “città idraulica” sotterranea scavata dai romani

L'autista del camion ha visto la ruota del mezzo di trasporto sprofondare in un buco che si stava creando nell'asfalto. Da quell'incidente e da altri cedimenti sono partite verifiche e indagini che hanno permesso di avviare esplorazione congiunte di speleologi e archeologi che hanno consentito di trovare un dedalo di gallerie d'acquedotto scavate dagli antichi romani nel sottosuolo del comune di Torreperogil (Jaén), nella spagnola Andalusia. I risultati delle ricerche sono stati comunicati negli scorsi giorni. Ed è stata una sorpresa per gli abitanti apprendere che nella collina si nasconde un complesso sistema idraulico scavato 2000 anni fa dagli antichi romani, tra il I e il II secolo.José Millán, Presidente dell'Associazione andalusa di esplorazioni sotterranee (AAES), ha una vasta esperienza in questo campo. Egli, una volta calatosi all'interno della struttura sotterranea ha immediatamente pensato che la grande opera idraulica presentasse molte analogie con lo studiato sistema idraulico sotterraneo romano di Carmona (Siviglia). Per ora sono stai esplorati e resi percorribili 600 metri di acquedotto scavato nella nella calcarenite C'è poi, oltre una galleria di oltre due chilometri, che richiede ancora numerose indagini. Infine si presentano gallerie anche molto piccole, di 60 centimetri di diametro, che rendono l'esplorazione molto complessa.L'intenzione del Comune è quello di recuperare il sistema idraulico per offrirlo come attrazione turistica. Anche per questo è iniziata la rimozione dei materiali che riempiono i pozzetti con affaccio esterno, che si aprivano - almeno lungo i tratti principali, ogni trenta metri. L'acquedotto romano non era rivestito perché era l'acqua stessa a contribuire , attraverso i depositi calcarei a "cementare" la struttura.
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Tagliato a “fette” l’acquedotto romano della Valtrompia. Ecco, nel breve video, la spettacolare operazione

Il ritrovamento è avvenuto a Codolazza, al confine tra Villa Carcina e Concesio, dove sorgerà l’imbocco per la galleria che porterà dal territorio di Sarezzo a quello di Lumezzane
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Trovano acquedotto romano in Valtrompia. Ora il manufatto viene spostato per lavori

Il tratto del manufatto di un sistema di rifornimento idrico di 20 chilometri verrà spostato in un’area poco distante dal luogo del ritrovamento per permettere la continuazione dei lavori dedicati al raccordo autostradale; al termine di essi, verrà riposizionato in loco e reso visibile anche al pubblico
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Durante gli scavi per la strada è riemerso acquedotto romano della Val Trompia. Sarà “fatto a fette” e spostato

Tra le più importanti opere pubbliche realizzate in età augustea nell'ambito del riassetto urbano di Brescia, si colloca l'acquedotto romano che attraversava la Valtrompia e che, con un percorso sotterraneo di 20 km, arrivava in città garantendo l'approvvigionamento idrico. Un'opera sovradimensionata rispetto alle esigenze, per dimostrare l'importanza dello stato e i benefici della pace
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