Negli spazi della Sala Marmi, della Sala Ovale e della Sala Paesaggi di Palazzo Barberini sono esposti 16 affreschi, la pala d’altare di Annibale Caracci, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli., una selezione di disegni, un video prodotto dal Museo del Prado che illustra le vicende legate alla genesi della cappella Herrera, agli autori e all'iconografia, alla Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, alla dispersione dei dipinti e infine al loro restauro.
Leggi tutto Annibale Carracci. Gli affreschi della cappella Herrera ricomposti. La mostra aperta a RomaLa "Riforma dei Carracci" è una riforma della lingua pittorica. L'Italia parlava diversi linguaggi pittorici diversi, diversi "dialetti". La prima cosa che uno storico dell'arte compie dinnanzi a un dipinto è quella di individuarne l'area di appartenenza (lombarda, veneta, toscana). Ciò significa riconoscere un accento, quello legato a una data zona. Con i Carracci non è possibile. La loro ricerca, ed in particolare quella di Annibale, è connotata dallo studio e dalla interpretazione delle varie scuole (da Correggio a Veronese, da Tiziano e Giorgione a Raffaello, ecc.). Così facendo danno vita ad una "lingua" sconosciuta che miscela, al suo interno, i vari elementi, rendendoli singolarmente irriconoscibili.
Leggi tutto Annibale Carracci. Il pittore malinconico e depresso che superò i dialetti, inventando l’italiano in pitturaNon amò quegli autori che misero in crisi l'equilibrio filosofico e formale del Rinascimento. Quindi fu avverso al Manierismo. Uno scienziato libero sì da ogni misticismo, ma anche sensibile ai preconcetti del purista e del classicista, di un esploratore piuttosto che un demiurgo nel campo dell’astronomia, ma – da un altro punto di vista – si staglia quello di uno spirito illuminato da un atteggiamento mentale nei confronti della pittura dominato da una curiosa mescolanza di intuizioni profetiche ed accademismo
Leggi tutto Galileo Galilei, critico d'arte. Perché stroncò Parmigianino, Bronzino e Annibale Carracci