La merda nell’arte

Toulouse-Lautrec, performance contro il mondo: prima merda d'artista sulla spiaggia (1898)

E poiché verso la fine degli anni Novanta, le cose al piccolo Henri, andavano proprio male, lui e Maurice si ritrovarono a cercare qualche momento di infantile serenità al mare.Maurice aveva portato, naturalmente la macchina fotografica, e a Henri venne in mente che sarebbe stato un bell'omaggio a tutta quella gente dalla quale era disonorato offrire la sintesi estrema della sua ribellione e della sua considerazione del mondo. Defecare pubblicamente
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Dipinti nella torre: feci e sangue per i fumetti cinquecenteschi del prigioniero innamorato

Nel 1947, in seguito a lavori di consolidamento del Torrione medievale danneggiato durante il secondo conflitto mondiale, sotto l’ultima rampa di scale fu scoperta una cella di appena mt. 1,20 x 2,00, con le pareti interamente ricoperte di iscrizioni e disegni rossastri, come in un fumetto. Era l’angusta prigione a cui messer Filippo aveva affidato il racconto della sua triste storia d’amore.Dagli archivi marchigiani è emerso che un certo Filippo detto il Diavolino – uomo colto, esperto in diplomazia e navigazione - frequentava la corte del Ducato di Camerino ( comprendente anche il territorio di Fermo) durante il periodo della reggenza della Duchessa Caterina Cybo Da Varano ( 1527-1535). La coincidenza di nome e soprannome del protagonista della nostra storia, oltre alla relazione con stemmi nobiliari, non lascia dubbi.
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Piero Manzoni – Cosa c'è nelle scatole di "merda d'artista". Record: un pezzo schizza a 275mila euro

Piero Manzoni produsse, nel 1961, 90 scatolette di 30 grammi, che vendette a peso, moltiplicando grammi per il valore dell'oro. Oggi un contenitore vale attorno ai 120mila euro, il costo di un piccolo appartamento. La curiosità sul contenuto implicherebbe la distruzione dell'oggetto e il suo annullamento di valore. Anche questo fu voluto da Manzoni per moltiplicare i campi concettuali. Ma un artista amico, Bonalumi, confessò che...
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