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Perché Luca Giordano era chiamato"Luca Fapresto"? Ce lo spiega il grande Nicola Spinosa

All’inizio della carriera faceva il falsario per il padre mercante d’arte, ma la sua straordinaria capacità di imitare i grandi lo portò presto ad assumere registri estremamente variati, come prescriveva il Barocco - Non dipingeva con un solo stile, ma li diversificava quasi la pittura fosse un immenso concerto per organo e orchestra - Nicola Spinosa, Soprintendente di Napoli, racconta i segreti di quell’artista geniale che pose le basi internazionali al rococò.
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Luca Giordano – Poveri intellettuali, il filosofo vende oroscopi. Pauperismo, stoicismo e Sapere

Il pitocco che legge le stelle per un pubblico immaginario è l’atomista Democrito dipinto da Luca Giordano. Così si ammira e al contempo si deride la scelta degli intellettuali che attenendosi al pensiero finiscono per perdere grazia e fortuna. La scelta del rifiuto dei desideri e dei beni materiali, come condizione per raggiungere meglio il piano delle idee, porta la rappresentazione dei pensatori più vicina a un’immagine di indigenza ieratica e permette l’individuazione di un registro basso-grottesco, che enfatizza la povertà, trasformandola in nera miseria, come avviene in Salvator Rosa, Jusepe de Ribera e, appunto, Luca Giordano
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