Ma il volto del piccolo non è per nulla idealizzato. Ciò significa che le sue fattezze non sono riportate dal pittore a uno standard generale di raffigurazione - i putti appartengono a un luogo comune pittorico e sono piuttosto simili tra loro, con le bellezze idealizzate - quanto a un'immagine che pare presa dal realtà o dal ricordo,
L’indizio principale dell’azione di un sottotesto è costituito dall’evidenza di elementi che, per quanto descritti con grande precisione naturalistica - secondo il doppio registro leonardesco di soavità degli umani tratti e della minuziosa attenzione alle fisiche verità del mondo - si sottraggono a una logica di pura descrizione della realtà. L’uva, la neve, la viola e la nudità del Bambino sono stagionalmente inconciliabili. La valenza dell’apparato simbolico, nell’ambito delle finalità del dipinto, è pertanto superiore alla necessità realistica di configurare un’unità di tempo e di luogo
Un ciclo pittorico originale e suggestivo del 1321, ricorda ancor oggi, ai fedeli che il percorso per raggiungere il paradiso deve passare attraverso il Giudizio finale, con tanto di "pesatura delle anime". Qui il minuzioso viaggio iconologico all'interno delle opere
Il Bacchino appare sofferente ed emaciato nel corpo magro e nell’espressione dolente, quasi in preghiera dello splendido viso, parzialmente coperto dai capelli inanellati trattenuti da una coroncina di pampini. La crittogama parassita che colpisce anche la vite, sembra aver colpito anche lui in una condivisione totalizzante che unisce la divinità alla natura e di conseguenza all’uomo, all’uomo che soffre.
Curiosi sono, inoltre, gli elementi per collare usekh in fayence, che, portati da uomini e donne, erano tra gli ornamenti personali più diffusi in Egitto; la loro forma a “grappolo d’uva” si ritrova anche in lunghe file di inserti parietali di palazzi e templi, come motivo decorativo a simboleggiare la rigenerazione. L'iconografia e l'archeologia ci consentono di capire com'erano fatte le anfore -rivestite internamente da materiale impermeabilizzante per conservare il vino - e la diversificazione dei contenitori, in forme e grandezze, a seconda delle fasi di fermentazione e di invecchiamento
La lettura dell’opera deve procedere su un duplice piano interpretativo, da una parte il desiderio dello scultore di creare una figura riconducibile all’ambito dell’espressione classica, dall’altro la necessità di dotarla di tutti quegli accorgimenti simbolico-accidentali necessari a renderla innovativa. Coniugare due concezioni artistiche distanti cinque secoli quindi, un compito complesso per chiunque, ma non per Michelangelo
La preparazione del fondale con aree di ingombro, dipinte con colori scuri - che ci permetteranno di ottenere - in un salire luminoso - ombre perfette, non "portate", ma naturali, è uno dei piccoli segreti della pittura di realtà e iperrealista. Il pittore, tecnicamente molto dotato, ci insegna i rapidi passi che possiamo compiere in direzione della perfetta tenuta formale e tonale delle nostre nature morte
L'analisi del dipinto finalista al premio Nocivelli. Il pittore:"Desidero una natura viva e non comprendo il perché si tenda sempre a rappresentare una "natura morta". I soggetti sono ingranditi perché mi devo "far piccolo" e cercare di osservarla con gli stessi occhi di un passero o di un'ape".