La sua pittura è l'esasperazione del barocco veloce, di decorazione. Aveva una tecnica rapida ma sicura. E' interessante ricordare l'episodio della scommessa vincente con i frati: mentre Cifrondi lavorava in una chiesa a Gandino, in Val Seriana, scommise con Padri del convento che, nel tempo impiegato da loro per recitare il vespro, egli avrebbe realizzato un quadro istoriato con molte figure
Leggi tutto Antonio Cifrondi, da Versailles a Brescia per dipingere mendicanti, poveri e furfantiIl legame con la passione per la caccia da parte della nobiltà bresciana è evidente. Duranti unì l'osservazione scientifica degli animali - anche quelli da cortile - con la ricerca di un rapporto tra staticità e movimento. Molto spesso i volatili assumono una violenza estrema, su fondale tempestosi e corruschi, nella quale pare di leggere quella determinazione oscura, dalla quale trae forza travolgente lo stesso sentimento bellicoso dell'umanità. Abate, conte e cavaliere, Giorgio Duranti aveva studiato scienze e musica. Era conosciuto come eccellente suonatore di violoncello. Vendette buona parte delle proprie opere pittoriche per finanziare la realizzazione della chiesa parrocchiale di Palazzolo. Anche suo fratello Faustino (1606-1766) era pittore
Leggi tutto Coppia di tacchini bresciani vola su Parigi. Le opere attribuite a Giorgio Duranti abate, pittore-mecenateLa famiglia veniva da Ardesio, nella Bergamasca. Agli inizi del Quattrocento era giunta in Franciacorta, nel territorio compreso tra Brescia e il lago d'Iseo e poi si era trasferita nel capoluogo bresciano. Il matrimonio tardivo, la famiglia devota, la parentela con un omonimo pittore emergono dalle Provvisioni e dalle polizze d’estimo di un pittore di grande intelligenza e di squisite capacità tecniche
Leggi tutto Le radici bergamasche di Moretto da Brescia, i documenti sulla sua origineLattanzio Gambara studiò nella bottega dei fratelli Campi a Cremona, portò nella sua città i nuovi fermenti di marca manierista smuovendone l’ambiente artistico. E con una pittura soffusa e monumentale ad un tempo conquistò i contemporanei. Morì a 44 anni cadendo nel vuoto
Leggi tutto Il genero geniale di RomaninoAppartenente a una famiglia di pittori e di decoratori, Cesare Biseo, originario di Brescia, nacque a Roma il 18 maggio 1843 e morì, sempre nella capitale, il 28 maggio 1909. La sua genealogia, così si compone. Il nonno era Gaetano Biseo ( Brescia 1791-1862), pittore prospettico, chiamato alla decorazione parietale di numerose nobili abitazioni e alla scenografia. Viaggiò per lavoro e per studio e fu a Roma Venezia e a Parigi (1847). Gaetano si sposò con Giulia Mosconi ed ebbe due figli: Giovanni Battista (1815-1865) e Camillo (1816-1887), anch'essi pittori. Camillo divenne poi più noto per la sua fervente attività politica e per la partecipazione ai moti risorgimentali
Leggi tutto Cesare Biseo, il pittore bresciano che illustrò l'Oriente De Amicis. Ecco le sue operePersonaggio eclettico, Costantino Zatti si divise fra la tavolozza e le arti applicate. Dal suo atelier uscivano luminosi paesaggi ad olio e pregiati mobili liberty richiesti in tutta Europa
Leggi tutto Costantino Zatti, pittore bresciano e designer di mobili LibertyIn questa seducente teletta, il giovane spazzacamino è ritratto seduto sul gradino d’ingresso, mentre attira l’attenzione di un corpulento tacchino che spera di ottenere qualche briciola del suo cibo. L’opera, un olio su tela di piccola dimensione (36x27,5 cm), firmata e datata, giungeva in laboratorio presentando un appesantimento chiaroscurale causato dall’ossidazione della vernice protettiva
Leggi tutto Angelo Inganni – Piccoli spazzacamini. A loro è concesso solo il "cibo di strada". Pesce fritto e patatineUn viaggio tra le opere del pittore bresciano, grande vedutista che cantò Milano, il centro e i Navigli. Un pittore dalle doti tecniche elevatissime. Un ritrattista intenso
Leggi tutto Angelo Inganni quotazioni gratisUn’attenzione crescente per le opere di Piero Tramonta che trova il giusto riconoscimento rispetto a un lavoro di qualità molto elevata, seguito, nel tempo, da Stile, certi com’eravamo di uno sviluppo che avrebbe portato l’artista bresciano a risultati di grande rilievo.
Leggi tutto L’anno di Piero TramontaChissà quante volte si è fantasticato di frugare in soffitta e ritrovarsi fra le mani il dipinto di un grande maestro. E se il quadro appeso nel salotto buono di famiglia fosse un’opera autentica di un pittore del Cinquecento come Alessandro Bonvicino, detto il Moretto? A giudicare dal numero di dipinti ascrivibili al noto pittore, la cui collocazione risulta attualmente ignota, possiamo se non altro continuare a cercare (e a sperare...)
Leggi tutto Chi ha visto quel Moretto? I capolavori da cercare nelle vecchie soffitte