pittrici famose

Louise Nevelson (1899-1988), pittura, scultura e mobili per la nuova donna titanica

Le sue sculture pubbliche, di dimensioni imponenti, divennero il simbolo dell'avanzata femminile e femminista in ogni settore della società. Nelle sue opere più famose utilizzò rifiuti di legno da costruzione, processo chiaramente influenzato da Duchamp con i suoi ready-made. ma assemblati con grande rigore compositivo e creatività, come mobili improbabili o impossibili o piccole scatole delle meraviglie. Anche se raggiunse la notorietà con le strutture in legno, tra il 1960 e il 1970, esplorò possibilità espressive con materiali industriali come il plexiglass l'alluminio e l'acciaio
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Zinaida Serebriakova (1884-1967) – Tutte le donne sono monumenti. Il video

Nel periodo compreso tra il 1914 e il 1917-anno della rivoluzione d'ottobre - Zinaida Serebriakova produce una serie di immagini sul tema della vita rurale russa. Un'intensa ricerca viene svolta, negli anni successivi, in ambito simbolico - figure per la stazione del metro - e nei confronti della figura femminile. a zina 2
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Maria Lai – Ricucire il mondo, il filo d’Arianna e di Penelope

Tra il 1971 e il 1978 la sperimentazione si estende a nuove materie e nuovi linguaggi: libri e tele cucite, pani, terracotte, fino alla partecipazione alla Biennale di Venezia di un progetto multimediale di Mariella Bentivoglio. I pani, le tele cucite, le scritture fantastiche delle fiabe e gli interventi ambientali di Maria Lai diventano così il punto d'incontro tra la memoria e la fantasia. Le mostre in Sardegna
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Le dominatrici mondiali della pittura. Debora Hirsch racconta le sue opere

L'INTERVISTA - Quando il computer diventa ausilio prezioso dell’atto del dipingere, strumento che consente di immaginare e sviluppare l’idea che l’artista consegnerà poi alla tela. “Sono fermamente convinta” afferma Debora Hirsch “che anche in futuro la pittura continuerà ad avere molto da dire”
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Cari maschi, noi pittrici vi faremo a pezzi. Squarci di storie di donne nella pittura

Le donne erano represse dalla società, non potevano avere carriere lavorative, si bruciavano le streghe. Ma a partire dal Cinquecento, pur parzialmente protette nelle botteghe dei genitori o dei fratelli, avviano carriere di livello. Resta comunque una competizione accesa, la libertà limitata e, come avvenne per Artemisia Gentileschi, lo stupro e l'inganno sentimentale. Per questo, spesso, esse maturano odio nei confronti del mondo maschile, perchè pur lavorando accanto agli uomini non hanno gli stessi diritti
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Yayoi Kusama – Funghetti psichedelici. Vita, video e quotazioni gratis opere

Yayoi Kusama (nata il 22 marzo 1929) è una notevole artista e scrittrice giapponese. Nel corso della sua carriera ha lavorato su una vasta gamma di supporti e con varie tecniche tra le quali pittura, collage, scultura, performance art e installazioni ambientali, la maggior parte delle quali presentano il suo interesse tematico a colori psichedelici, e la reiterazione del segno, fino ad occupare ogni spazio della superficie a disposizione. Precursore dei movimenti della pop art, minimalista e dell'arte femminista, Kusama ha influenzato i contemporanei come Andy Warhol e Claes Oldenburg. Anche se in gran parte dimenticata dopo la sua partenza dalla Grande Mela e, pertanto, in seguito all'uscita dalla scena artistica di New York, nei primi anni 1970, Kusama è oggi riconosciuta come uno dei più importanti artisti viventi giapponesi, e una voce importante dell'avant-gardeavant-garde
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Lee JeeYoung costruisce sogni in 6 metri per 3. E li fotografa. Il video delle opere

La fusione dei generi e delle arti è una tensione fortemente avvertibile in parte dell'arte contemporanea. Essa trova un eccelso compimento nelle opere dell'artista coreana Lee JeeYoung (Seoul,1983) che unisce fotografia, installazione e performance. Nell'ambito fotografico si assiste, in modo crescente - anche a causa della diffusione di mezzi tecnologici che consentono di riprodurre facilmente la realtà - a uno spostamento dei fotografi-artisti in direzione di mondi ricreati, che superino il criterio della presunta oggettività dell'obiettivo
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Kiki Kogelnik, regina dell'arte pop. La sua storia, i suoi quadri. Il video

Kiki Kogelnik (1935-1997) è stata una delle principali protagoniste della cultura pop. Pittrice e scultrice austriaca. Kiki aveva studiato all'Accademia di Belle Arti di Vienna e si era trasferita a New York nel 1961, in un periodo cruciale in cui si creavano i presupposti per un'affermazione mondiale dell'arte americana. Iniziò come astrattista, sotto l'influenza di Serge Poliakoff dell'Ecole. Kogelnik era vicina ad un altro espressionista astratto, l'artista americano Sam Francis, e trascorse con lui, nel 1961, alcuni mesi a New York e a Santa Monica, in California. Kogelnik si è era poi trasferita a New York nel 1962, dove si inserì nella cerchia artistica di Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Andy Warhol, Larry Rivers, Tom Wesselmann, Joan Mitchell, Robert Rauschenberg e Jasper Johns
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Dora Maar – Chi fu questa grande donna e artista, "nonostante Picasso". I video, la storia, le quotazioni

Una personalità poliedrica e dalle molte vite. Una grande fotografa. E infatti dopo aver vissuto con la famiglia tra Parigi e Buenos Aires – il padre famoso architetto croato e la madre francese – e dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot – dove incontra e stringe amicizia con Henri Cartier-Bresson – Dora Maar viene convinta a studiare fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris dal critico Marcel Zahar, anche se sarà soprattutto Emmanuel Sougez a fornirle preziosi consigli tecnici
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Frida Kahlo – Entriamo nella sua casa blu anti-spettro. I video

Inizialmente la casa era bianca. La scelta del nuovo colore, secondo le principali testimonianze, venne assunta da Frida in funzione difensiva perchè avrebbe spaventato gli spiriti maligni e perché questa tinta appariva con frequenza nell'ambito delle civiltà messicane precolombiane.Accanto a queste considerazioni, il fatto che il blu è un colore primario. E i colori primari caratterizzarono la svolta modernista della pittura e il distacco dalle tonalità dell'accademia
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