Terra nera. Ecco l’indizio! Scavano e si apre il mondo degli antichi romani. Cos’hanno trovato

Le “terre nere”, accumuli organici, segnalano la prolungata presenza dell’uomo. Non è il semplice humus del bosco. Ma qualcosa di più denso e compatto. Sono un insieme di residui di focolari, misti a materie unte, a resti vegetali. A volte carne ed ossa. Gli archeologi hanno raccolto manualmente, in questo terreno, numerosi oggetti medievali, tra cui monete (in bronzo e argento), spille in bronzo, ma anche un frammento di sigillo in bronzo, applicazioni decorative e una chiusura a doppio gancio. E, andando più sotto, hanno portato alla luce parti di una ricchissima domus romana.

La riqualificazione del quartiere Saint-Gervais, ad Avranches, nel nord della Francia, è stata l’occasione per scavare un’area di quasi 6.000 m² nel centro della città. Gli archeologi hanno rinvenuto resti corrispondenti al cuore della città romana di Legedia (vie, foro, domus , terme, botteghe, ecc.) e quelli che testimoniano le trasformazioni urbane dalla fine dell’antichità all’età moderna e contemporanea. 

Sotto i moderni terrapieni, gli archeologi dell’Inrap hanno portato alla luce “muri, pavimenti e livelli di demolizione” di edifici risalenti al periodo romano. Si ritiene che questi resti facessero parte del quartiere residenziale e commerciale della città romana di Legedia, risalente a 2000 anni fa. Tuttavia, una parte significativa delle strutture fu “livellata durante la costruzione del parcheggio negli anni ’80”, e già nell’antichità, molti materiali erano stati recuperati per altri usi. L’Inrap ha presentato in queste ore gli scavi e i ritrovamenti.

“Gli arredi archeologici e la varietà delle decorazioni pittoriche suggeriscono la presenza di una lussuosa abitazione urbana, sicuramente una 
domus affacciata sul foro, con terme private e diversi ambienti con pareti decorate con affreschi. Questo splendore contrasta con le antiche dimore più modeste rinvenute negli anni ’80 a nord del parcheggio Ormond” affermano gli archeologi dell’Inrap.

“L’edificio romano del I-III secolo è rivelato da muri in pietra e pavimenti in cemento calcareo. – dice l’Inrap – Gli archeologi hanno raccolto numerosi resti ceramici: anfore vinarie e olearie, piatti e ciotole in sigillata (ceramica fine da tavola), vasi da conservazione e da cucina in ceramica comune. Sono stati inoltre rinvenuti molteplici frammenti di rivestimenti dipinti strappati dalle pareti durante lo smantellamento dell’edificio alla fine dell’Antichità”.

Il palazzo urbano aveva terme private e riscaldamento a pavimento.

Resti medievali e riutilizzo di muri romani

L’evidenza di occupazione medievale è altrettanto rilevante. Nella metà occidentale del parcheggio, gli archeologi hanno trovato abbondanti oggetti metallici come “monete, fibbie di scarpe e spille” mescolate nelle “terre nere”, accumuli organici tipici della tarda antichità e dell’alto medioevo. Questi ritrovamenti indicano che la zona era frequentata da tutte le classi sociali, e le tracce di attività medievali si mescolano con le rovine romane sottostanti.

Una scoperta interessante è il riutilizzo dei muri romani durante il Medioevo: “Alcune delle mura romane livellate sembrano essere state riutilizzate tredici secoli dopo” per costruire nuove abitazioni lungo le strade vicine. Questo riciclo di materiali antichi evidenzia la continuità della vita in quest’area tra l’epoca romana e medievale.

Avranches: una città tra storia e cultura

Avranches si trova nella regione della Normandia, nel nord-ovest della Francia. Sorge in posizione strategica, affacciandosi sulla baia del Mont-Saint-Michel, ed è un importante centro culturale e storico. Durante l’epoca romana, la città era conosciuta come Legedia e rivestiva un ruolo di rilievo nella rete viaria e commerciale della Gallia. In seguito, nel Medioevo, Avranches divenne un centro religioso di spicco, con la costruzione della cattedrale di Saint-Gervais e il suo legame con il vicino Mont-Saint-Michel.

Oggi, la città è un punto di riferimento per il turismo culturale, con numerosi monumenti storici, musei e paesaggi pittoreschi.

La ricchezza di scoperte

Gli scavi hanno portato alla luce anche una varietà di manufatti religiosi e quotidiani medievali, tra cui un sigillo appartenuto a un uomo di chiesa chiamato Jean Gitoun e un segno di pellegrinaggio raffigurante l’arcangelo San Michele che uccide il drago, datato al XV secolo. Questi oggetti testimoniano l’importanza della zona anche nel periodo medievale, soprattutto per le élite locali e i pellegrini che frequentavano la regione.

Questa straordinaria scoperta rappresenta una finestra unica sul passato, evidenziando l’evoluzione urbanistica e sociale della città di Avranches, dai fasti dell’epoca romana fino alla trasformazione medievale.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa