A San Marzano sul Sarno, durante i lavori per la posa di nuove linee elettriche, emergono tre sepolture romane e viene messo in luce uno strado di lapilli e cenere, che probabilmente risale all’eruzione vulcanica del Vesuvio – 79 d. C. – che distrusse Pompei ed Ercolano. San Marzano sul Sarno è un Comune di 10 576 abitanti della provincia di Salerno.
“Durante un nostro intervento nella città salernitana sono riaffiorate tre tombe dette a “cappuccina”, risalenti a un periodo compreso tra la metà del I secolo a.C. e la metà del I secolo d.C. – dicono i vertici di E-distribuzione –
I lavori di posa cavo sono stati immediatamente interrotti ed è stata data assistenza per tutta la durata necessaria, con mezzi e personale al rinvenimento dei reperti individuati”.
Questa scoperta potrebbe essere la prima di una serie di altri ritrovamenti, come spiega l’archeologo Antonio Mesisca: “Il rinvenimento è da attribuire a un’area di necropoli di epoca romana, ben più ampia rispetto al sito indagato, considerato che durante quella fase la frequentazione sul territorio è ampiamente attestata.” Non è un caso che il nuovo ritrovamento sia avvenuto in questa zona: proprio qui in precedenza erano state trovate altre tombe dell’Età del Ferro e dell’Orientalizzante (VIII – VI a.C.) e la sua natura è legata alla tipologia di sepoltura, detta appunto a “cappuccina”, molto diffusa nel periodo preromano e romano”.
Il team di esperti, che è stato attivato come accade in questo tipo di situazioni, confermando la collaborazione con la SABAP, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, ha potuto studiare nel dettaglio i resti, da cui sono emerse anche parti del corredo funebre, tra cui un’olla e una lucerna.
Infine, grazie a un’analisi approfondita dei contesti archeologici, si è potuto collegare questo rinvenimento a un evento storico importante. La coltre di lapilli, spessa circa cinquanta centimetri, potrebbe essere riconducibile all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
“Ancora una volta E-Distribuzione dimostra grande attenzione nel coniugare lo sviluppo delle proprie infrastrutture elettriche con la tutela e la valorizzazione del territorio in cui opera – ha commentato il Responsabile della Unità Territoriale, Mario Allella – ci siamo ritrovati faccia a faccia con la storia, con la volontà di proteggerla e preservarla”.
Tombe romane e uno strato di mezzo metro di lapilli scoperti durante uno scavo in provincia di Salerno
L'archeologo: “Il rinvenimento è da attribuire a un'area di necropoli di epoca romana, ben più ampia rispetto al sito indagato, considerato che durante quella fase la frequentazione sul territorio è ampiamente attestata.”