Lavori per la posa in opera di fognature hanno riportato alla luce, durante la scorsa estate, uno splendido mosaico romano del II secolo sotto il lastricato di un vicolo di Hvar – il cui nome deriva dal latino Faros – in Croazia, nella città vecchia. Il mosaico si trova a una profondità di 50-50 centimetri. Ora il Comune sta pensando a una soluzione per non coprire l’opera, mentre le indagini proseguiranno per poter far piena luce sui resti di un edificio romano, individuato già un secolo fa, anche a livello delle fondazione degli edifici medievali dell’area. Una villa urbana? Un edificio pubblico? Il dibattito ferve, in queste ore, perchè l’orientamento – considerato il fatto che l’acqua del mare sta salendo di livello – si ritiene più sicuro lo stacco del mosaico stesso e la collocazione in un museo. Il pavimento antico potrebbe essere sostituito con una copia calpestabile.
Gli archeologi stanno scavando in altri 14 punti accanto al luogo del ritrovamento del mosaico, alla ricerca di altri reperti che possano aiutare a definire le caratteristiche dell’edificio.
Hvar è un’isola della Croazia, nei pressi della costa orientale del mare Adriatico. Appartiene al gruppo delle isole della Dalmazia centrale. Nel passato remoto crebbe nell’ambito della cultura greca. Con la caduta di Siracusa, sua importante protettrice, terminò il dominio degli antichi Greci. Demetrio di Faroe governò Hvar con l’approvazione romana. L’isola cadde sotto il dominio dell’antica Roma nel 219 a.C.