Una domus romana del II d. C. e un isolato di quell’epoca sono stati portati alla luce nei giorni scorsi dall’Inrap – Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive nel centro di Nimes – sotto un parcheggio.
Nîmes (in occitano Nimes, in latino Nemausus) è un comune francese di circa 150mila ed è capoluogo del dipartimento del Gard nella regione dell’Occitania. Il centro abitato ha origini preromane ma assunse caratteristiche urbane in età romana, divenendo una delle più importanti e fiorenti città delle Gallie. I francesi chiamo la città “Roma francese” per il numero elevato di vestigia ottimamente conservate come l’anfiteatro, la Maison Carrée, la Tour Magne, la porta d’Arles, i resti del tempio di Diana e il ponte del Gard.
L’area scavata si trova nello spazio tra le mura antiche della città e quelle fatte realizzare dall’imperatore Augusto, che ampliò lo spazio urbano cingendo anche i borghi, che ospitavano numerose attività artigianali, tra le quali, le fucine.
“Il rione, diventa uno spazio dinamico, delimitato dalla Via Domizia che ha strutturato la città sin dalla sua costruzione. – spiegano gli archeologi dell’Inrap – La metà settentrionale dell’area scavata è occupata dall’impianto di una domus la cui pianta è centrata su un probabile cortile. La maggior parte delle camere ha pavimenti in cemento e intonaco dipinto alle pareti. La stanza più orientale di questa domus mostra un pavimento a mosaico policromo con decorazioni geometriche. Più a sud, anche questa casa è dotata di un locale riscaldato e di un pozzo, probabilmente situato in uno spiazzo attiguo. Tuttavia, questi ultimi resti sono meno leggibili a causa del loro deterioramento”.
“La fine dell’occupazione di questo isolato sembra segnata da un diffuso incendio. Crolli di costruzioni bruciate sono stati scoperti su tutto il terreno, evidentemente a sud del lotto e anche sui solai in cemento della domus . Questo incendio ha permesso di conservare l’architettura degli antichi edifici, costituita per il 90% da terra cruda, sotto forma di mattoni o terra piena (tecnica costruttiva in terra battuta con compattazione tra due assi). Le costruzioni in pietra diventeranno la maggioranza solo nel Medioevo”.
Dopo il III secolo, il terreno fu gradualmente riportato alla coltivazione.