di Redazione
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Decize, Francia, 6 dicembre 2023 – Un’importante scoperta archeologica ha svelato un antichissimo recinto funerario nel comune di Decize, Francia, risalente alla seconda Età del Ferro, nota periodo noto agli archeologi e agli storici La Tène antico, temporalmente coincidente con il VI secolo a.C.
Gli scavi sono stati condotti nelle scorse settimane nell’area agricola denominata Zac du Four à Chaux dallo studio Éveha, sotto la guida di Lucie Christin, nell’ambito di un progetto di sviluppo per l’ampliamento di una zona di attività commerciali, coordinato dalla Comunità dei Comuni del Sud Nivernais. Decize, oggi, è un Comune di 5.980 abitanti situato nel dipartimento della Nièvre, nella regione della Borgogna-Franca Contea, nella Francia centrale.. È attraversato dal fiume Acolin.
Il recinto funerario, di forma quadrangolare, misura approssimativamente 25 metri di lato e ospita 16 sepolture risalenti all’inizio del periodo La Tène. Il fossato, che si presenta senza discontinuità ed è scavato con un profilo a V, ha una larghezza massima di 1,70 metri e una profondità di circa 1 metro, rivelando anche la presenza di pali che suggeriscono l’esistenza di una palizzata. Siamo pertanto al cospetto di quello che era un luogo altamente protetto. Qui non accedevano animali e gli uomini potevano entrare – si suppone – da un cancello.
L’orientamento delle quindici sepolture nella parte orientale del recinto è nord-est-sud-ovest, con un’eccezione notevole rappresentata da una sedicesima sepoltura, scavata integralmente durante la indagine archeologica, caratterizzata da un orientamento perpendicolare all’insieme e dalla presenza di armi che accompagnano il defunto. Alcune sepolture sembrano essere disposte a coppie, senza sovrapposizioni visibili.
Gli archeologi francesi sottolineano la varietà nella conservazione delle ossa umane, rendendo difficile definire con certezza le modalità di sepoltura utilizzate. Tuttavia, alcune sepolture mostrano l’uso di casseri in pietra o materiali deperibili, con una diversità nella posizione dei defunti, che possono essere posizionati sulla schiena, sul ventre o sul fianco.
Ricchezza e varietà negli arredi funerari
Quasi tutte le sepolture comprendono arredi metallici in condizioni eccellenti. In una tomba particolare, attribuita a una figura socialmente importante, sono stati rinvenuti ornamenti in lega di rame di notevole varietà e qualità nella manifattura, tra cui bracciali, torque, fibule e cinture.
Gli archeologi sottolineano come questa scoperta contribuirà a migliorare la comprensione delle pratiche funerarie durante il periodo laténiano nel territorio, aggiungendo importanti informazioni a un corpus di piccoli mobili metallici ancora poco rappresentato nella regione.
Elementi segnaletici ed elementi architettonici
Infine, sette buche di palo sono state rinvenute, di cui tre direttamente collegate alle tombe, suggerendo forse l’uso di elementi segnaletici sul terreno. Due di queste buche di posta, distinte per dimensioni e posizione, collocate a nord e sud nella parte interna del recinto, potrebbero rappresentare elementi architettonici legati allo spazio sepolcrale.
Il sito Zac du Four à Chaux è il primo recinto funerario recentemente scavato nel dipartimento della Nièvre. Il suo studio arricchirà le conoscenze sulle pratiche funerarie laténiane nella regione, contribuendo a colmare alcune lacune nel corpus archeologico della zona. La scoperta offre uno sguardo affascinante sulla vita e sulla morte durante la seconda Età del Ferro, aprendo nuovi orizzonti per la ricerca archeologica nella Francia centrale.
La denominazione “La Tène” – cultura alla quale appartiene il recinto funerario appena ritrovato – trae origine dall’omonimo villaggio situato sulle rive del lago di Neuchâtel, in Svizzera, dove nel 1857 Hansli Kopp fece una rilevante scoperta: un vasto deposito votivo risalente all’età del Ferro. Questo sito ha restituito oltre 2500 manufatti, prevalentemente in ferro, tra cui spade, scudi, brocche, attrezzi vari e frammenti di carri, oltre a numerose ossa di uomini e animali. La Tène costituisce il sito di riferimento e il termine adottato dagli archeologi per indicare il periodo successivo della cultura e dell’arte dei Celti antichi. La condivisione di un comune terreno culturale è testimoniata soprattutto negli elementi stilistici dei manufatti. Pur essendo ampiamente accettato nel linguaggio comune, il termine presenta diverse sfide interpretative per gli storici e gli archeologi.
L’ampia diffusione geografica della cultura di La Tène comprendeva i territori dell’attuale Francia, Belgio, Svizzera, Austria, Inghilterra, Germania meridionale, Repubblica Ceca, Italia settentrionale e centrale, Slovenia, Ungheria, Liechtenstein, nonché parti adiacenti dei Paesi Bassi, Slovacchia, Serbia, Croazia, Transilvania (Romania occidentale) e Transcarpazia (Ucraina occidentale). I Celtiberi nell’Iberia occidentale condividevano diversi elementi culturali, sebbene lo stile artistico non fosse generalmente omogeneo. A nord, la contemporanea Età del Ferro preromana nell’Europa settentrionale comprendeva la cultura di Jastorf nella Germania settentrionale e in Danimarca, estendendosi fino alla Galazia in Asia Minore (oggi Turchia).