Uccidono bambino di 8 anni per potersi calare in una tomba egizia con il consenso degli spiriti

Un bambino egiziano di 8 anni è stato ucciso nei giorni scorsi dai cugini del padre nell’ambito di uno sacrificio umano legato al mondo sommerso dell’archeologia clandestina.

L’omicidio rituale aveva la finalità di far ottenere a un cercatore illegale di tesori – il committente del crimine – il consenso dello spirito-custode di una tomba egizia che doveva essere violata.

Al bambino, i tre cugini hanno poi amputato le mani per consegnarle al tombarolo, come prova inequivocabile del rito. In cambio l’uomo avrebbe versato una somma di denaro. Lo riferisce la Bbc che, al caso, ha dedicato un reportage, tra cronaca nera e archeologia.

Il corpo del piccolo è stato trovato dal padre, Issam Abu al-Wafa, autista di camion, in un terreno agricolo nel governatorato di Assiut, nell’Alto Egitto, dopo quattro giorni di disperate ricerche, alle quali avevano partecipato anche i presunti assassini.

Secondo la procura egiziana, il crimine è collegato allo scavo illegale di antichità, un problema persistente nel Paese, che genera altri crimini.

I tombaroli spesso agiscono con l’aiuto di “santoni” che conoscono effettivamente molto bene il territorio e che affermano di saper leggere le indicazioni dei faraoni. Ma per evitare i contraccolpi negativi degli spiriti, questi intermediari chiedono, oltre al denaro, un sacrificio, in termini di sangue. In diversi casi si tratta della morte di un animale. Per tombe più cospicue, i “santoni” indicano l’orribile via preferenziale.

L’arresto dei colpevoli, tra cui tre cugini del padre del bambino, ha riportato alla luce una pratica oscura e tremenda. Questo non è un fenomeno isolato; crimini così sono stati commessi anche nel passato recente. E normalmente essi avvengono nell’ambito familiare allargato.

“Nel settembre 2021, i giornali ufficiali del Paese hanno ampiamente riferito che un giovane era stato assassinato e smembrato in un villaggio dell’Alto Egitto. – dice la Bbc Africa – Secondo i resoconti locali, lo zio, la zia e i cugini confessarono l’omicidio e affermarono di aver offerto il suo corpo in sacrificio a uno spirito per aprire un’antica tomba. Nel 2023, una ragazza è stata violentata da un uomo davanti a suo padre nella loro casa nel governatorato di Giza”. Il padre probabilmente aveva ricevuto una somma di denaro affinché avvenisse il rito. Il violentatore, quando fu arrestato, affermò che stava eseguendo l’ordine di un jinn con il fine di ottenere il consenso per l’apertura di un’antica tomba sotto la propria casa.

Anche il padre della ragazza venne arrestato ed è morto in prigione, come l’autore dello stupro.

“La mia testa è piena di bellissimi ricordi di mio figlio Mohammed. Ogni volta che mi siedo da solo, piango e non riesco a sopportare la situazione. Era solito aspettarmi ogni giorno quando tornavo a casa dal lavoro,” ha dichiarato in un’intervista alla BBC. il padre del bambino di 8 anni.

“Questo è ciò che mi ha colpito ancora di più, oltre al grave lutto,” ha aggiunto Abu al-Wafa. “La polizia ha stabilito che gli autori dell’omicidio e della terribile amputazione sono stati i miei cugini che giocavano con lui e addirittura lo cercavano con me.”

Questo ha innescato una valanga di reazioni indignate sui social media, con molti cittadini egiziani che chiedono una punizione severa per i colpevoli per scoraggiare simili atrocità in futuro.

“Chiedo giustizia per il mio Mohammed e per tutti i bambini che sono vittime di queste pratiche terribili,” ha esclamato Abu al-Wafa. “Nessun bambino dovrebbe mai essere sacrificato per qualunque motivo, meno che mai per qualche superstizione senza senso.”

Questa tragica vicenda ha anche evidenziato un problema più ampio: lo scavo illegale di antichità alimentato da credenze superstiziose e pratiche occulte. In Egitto, ci sono individui che sostengono di poter accedere a tesori antichi tramite rituali che richiedono il sacrificio di sangue, spesso di bambini innocenti.

Ahmed Badran, professore di archeologia all’Università del Cairo, ha condannato questi falsi “sceicchi” che ingannano la popolazione vulnerabile con promesse di ricchezza rapida attraverso pratiche non solo illegali ma anche profondamente immorali.

“Gli antichi egizi non invocavano spiriti o jinn per proteggere le loro tombe,” ha sottolineato il dottor Badran. “Gli scavi archeologici legittimi si svolgono senza bisogno di sacrifici umani o riti oscuri.”

Fonte: Bbc Africa

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa