Un cimitero medievale riaffiora dal passato. Chi erano gli uomini sepolti con oggetti vichinghi e perché le loro tombe sono così insolite? Alcune si distinguono per dettagli sconcertanti

I misteriosi sepolcri nordici dell’isola di Ré: mercanti, guerrieri o viaggiatori senza nome?
Un cimitero medievale riaffiora dal passato, rivelando indizi su antichi scambi tra la Francia atlantica e le terre nordiche.

Nel cuore dell’isola di Ré, al largo della costa atlantica francese, un gruppo di archeologi ha portato alla luce un complesso funerario che cela segreti millenari. Tra le oltre cinquanta sepolture, alcune si distinguono per dettagli sconcertanti: corpi in posizioni insolite, oggetti di chiara ispirazione nordica e un’aura di mistero che ancora sfida gli studiosi. Si tratta di viaggiatori provenienti dall’Europa settentrionale, di mercanti che solcavano le onde o di guerrieri vichinghi caduti in terra straniera?

© Clémence Pilorge, Inrap

Un antico porto e un crocevia di culture

L’isola di Ré, con le sue coste frastagliate e la posizione strategica, è da sempre un luogo di passaggio. Già in epoca romana vi sorgevano insediamenti legati al commercio marittimo, ma è nel Medioevo che l’isola assume un ruolo centrale nelle rotte tra l’Europa occidentale e il mondo nordico. Tra il IX e l’XI secolo, le cronache medievali riportano incursioni vichinghe lungo la costa atlantica francese, spesso segnate da saccheggi e battaglie. Tuttavia, la scoperta di queste tombe suggerisce che i rapporti non fossero solo bellicosi: la presenza di manufatti nordici testimonia scambi, forse addirittura insediamenti temporanei o relazioni più pacifiche di quanto si pensasse.

Il luogo dello scavo. © Alice Dupuis, Inrap

Sepolture fuori dal comune: cosa le rende uniche?

La maggior parte delle tombe segue le consuetudini del periodo carolingio (VIII-X secolo): semplici fosse coperte da assi di legno o pietre. Tuttavia, cinque sepolture risultano eccezionali per vari motivi:

  • Posizioni anomale dei corpi: mentre i defunti medievali erano generalmente deposti supini con le gambe distese, tre individui sono stati ritrovati in pose inconsuete: uno giace sul lato sinistro con le gambe piegate, un altro è a faccia in giù, mentre il terzo ha gli arti ripiegati e sollevati.
  • Orientamento inusuale: due di queste tombe non rispettano l’allineamento canonico est-ovest ma sono orientate a sud-sudovest, una scelta che potrebbe rivelare influenze culturali diverse.
  • Corredi funebri rari: gli oggetti ritrovati accanto ai defunti sono insoliti per la regione e il periodo. Spiccano due pettini in osso o corno di cervo, di cui uno decorato con motivi geometrici tipici della Frisia (attuale Olanda e Germania settentrionale). Sono state rinvenute anche perle in ambra, vetro e osso, che trovano paralleli nel mondo vichingo, nonché una cintura in rame e forse argento con decorazioni di intrecci che richiamano l’arte anglosassone.
Lo scheletro è rivolto verso sud. Assieme al corpo sono state trovate una collana di perle e una bacinella di ferro.
© Yohan Manthey, Inrap

Perché alcuni corpi sono accovacciati? Le possibili spiegazioni

Una delle anomalie più sorprendenti riguarda la posizione dei corpi. Perché alcuni individui non sono stati deposti supini, come era consuetudine, ma si trovano accovacciati o in posizioni innaturali?

Gli archeologi avanzano alcune ipotesi:

  1. Un rituale funerario particolare: alcune culture nordiche e germaniche prevedevano sepolture in posizioni insolite, forse per evitare che il defunto tornasse a tormentare i vivi. Questo potrebbe essere un indizio di un’influenza scandinava sulle pratiche funerarie dell’isola.
  2. Morte violenta o improvvisa: corpi posizionati in modo irregolare potrebbero essere il risultato di sepolture affrettate, magari in seguito a un’epidemia, un massacro o una battaglia. Se questi individui fossero mercenari o viaggiatori morti lontano da casa, potrebbero essere stati sepolti in fretta senza rispettare i riti tradizionali.
  3. Cedimento delle strutture lignee della tomba: nel corso del tempo, il crollo delle coperture in legno o pietra potrebbe aver fatto collassare i corpi in posizioni anomale. Tuttavia, l’orientamento irregolare di alcune sepolture suggerisce che almeno in alcuni casi la posizione fosse intenzionale.
  4. Status sociale o condizione particolare del defunto: in molte culture medievali, le sepolture irregolari erano riservate a individui considerati “diversi” dalla comunità, come stranieri, schiavi, criminali o persone di alto rango con riti funebri distintivi.

Le analisi scheletriche potrebbero rivelare indizi sulla loro vita e morte: ferite da combattimento, segni di malattie o deformazioni potrebbero suggerire chi fossero e perché furono sepolti in modo così insolito.

Pettine fatto di osso o di corno © Patrick Ernaux, Inrap

Chi erano questi individui? Le ipotesi degli archeologi

Gli studiosi avanzano due principali teorie sulla loro identità:

  1. Stranieri nel cimitero locale: le tombe potrebbero appartenere a viaggiatori provenienti dal nord Europa, forse mercanti o membri di comunità scandinave stabilitesi temporaneamente sull’isola. Gli oggetti trovati suggeriscono contatti con l’Inghilterra, la Frisia e la Scandinavia, aree collegate da una fitta rete di scambi marittimi.
  2. Elité locali con influenze nordiche: alcuni individui autoctoni potrebbero aver adottato usanze e manufatti stranieri per esibire uno status elevato. Nel Medioevo, possedere oggetti esotici era un segno di prestigio e potere.

Per determinare con certezza l’origine di questi defunti, sono in corso analisi avanzate:

  • Datazioni al radiocarbonio per stabilire con precisione il periodo delle sepolture.
  • Analisi isotopiche sui denti per individuare la dieta e la regione di provenienza degli individui.
  • Studi genomici per tracciare le origini etniche e stabilire se avessero legami con popolazioni nordiche.

Un pezzo di storia ancora da scrivere

Questa scoperta rappresenta una prova tangibile dei legami tra l’Europa occidentale e il mondo nordico nel primo Medioevo. Se le analisi confermeranno l’origine straniera di alcuni individui, potremmo trovarci di fronte alla prima evidenza concreta di una presenza vichinga stabile sull’isola di Ré, non solo legata a incursioni e saccheggi, ma forse a una vera integrazione.

Gli archeologi proseguiranno il loro lavoro nei laboratori specializzati, cercando di svelare i segreti custoditi da queste tombe enigmatiche. Forse, presto, conosceremo i volti e le storie di coloro che giacciono sotto la terra dell’isola di Ré, viaggiatori dimenticati il cui destino continua ad affascinare e a interrogare il presente.

Fonti e approfondimenti

  • Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive (INRAP)
  • Laboratorio Arc’Antique, specializzato nella conservazione di reperti archeologici
  • Studi sulle incursioni vichinghe in Francia (IX-X secolo)
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa