Un tesoro nel villaggio fantasma tardo-romano. Un’urna di marmo. E una pisside intagliata nell’avorio. Di 1500 anni fa

Dopo l’arrivo delle popolazioni slave, divenne un villaggio fantasma. Fu un abbandono brusco. Gli abitanti lasciarono ogni cosa. Poi il villaggio fu cancellato dal tempo. Dall’estate del 2016, gli archeologi dell’Università di Innsbruck stanno conducendo scavi in questo insediamento collinare tardoantico nel comune di Irschen, nel sud dell’Austria, nella regione della Carinzia. Il municipio del paese attuale è a 800 metri di altitudine. Il paese-fantasma si trova su un colle. Il centro abitato odierno sorge invece in un altro punto del territorio comunale.

La cappella laterale oggi: in primo piano il fonte battesimale a forma di stella, dietro l’altare con la nicchia reliquiaria (oggi aperta). @ Foto: Università di Innsbruck

I resti di questo dimenticato insediamento arcaico, abbandonato intorno all’anno 610, ha rivelato numerose sorprese e ha offerto una visione ravvicinata della vita durante la tarda antichità. Tuttavia, una delle scoperte più sensazionali – annunciata in queste ore dall’Università di Innsbruck – è avvenuta due anni fa, nell’ex villaggio: un’urna di pietra nascosta in una chiesa precedentemente sconosciuta. Questa scatola marmorea conteneva quello che, in un primo tempo, fu ritenuto un reliquiario in avorio – lipsanoteca – riccamente decorato, risalente a circa 1.500 anni fa.

L’urna di marmo con croce sul coperchio. Essa lascerebbe pensare a un reliquiario posto alla base dell’altare, come atto fondativo. @ Foto: University of Innsbruck

Ora gli studiosi austriaci sono propensi a pensare che non si tratti di un reliquiario, ma di una pisside, cioè un contenitore di ostie consacrate. E’ la forma circolare a indicare la funzione. E ciò emerge in oggetti coevi. La scoperta è eccezionale non solo per la sua rarità, ma anche per il suo significato storico e religioso.

Singoli frammenti disposti a tutto tondo per approssimare l’aspetto originario della pisside
@ Università di Innsbruck

L’Università, come dicevamo, ha comunicato la scoperta in queste ore, dopo anni di studio e di recupero conservativo dell’oggetto sacro, che doveva essere salvato con un’evaporazione lentissima e controllata. La pisside – che non va confusa con il calice – è un oggetto liturgico utilizzato per conservare le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Può essere collocata sull’altare durante la messa, mentre al di fuori della celebrazione viene riposta nel tabernacolo. Si tratta di un contenitore, solitamente dotato di piede e coperchio, spesso realizzato in materiali preziosi.

La scoperta del 2022: un’urna di marmo e una pisside d’avorio

Quindi Il 4 agosto 2022, un team di ricercatori guidato dall’archeologo Gerald Grabherr ha compiuto la scoperta spettacolare in una chiesa paleocristiana sul Burgbichl.

Sotto l’altare, nascosta nella zona della cappella laterale, è stata trovata un’urna di marmo di circa 20 x 30 centimetri. All’interno, il contenitore d’avorio pesantemente frammentato, ma riccamente decorato con motivi cristiani. Normalmente, un reliquiario così prezioso viene portato via come parte “più sacra” quando una chiesa viene abbandonata. Tuttavia, in questo caso, è stato lasciato in quel punto.

Gli archeologi austriaci non hanno trovato reliquie – ma, in effetti, le reliquie, se di materiale organico, potrebbero aver subito un processo di degradazione – e la forma circolare della cassetta d’avorio lascerebbe pensare a un contenitore di ostie. Ma perché una pisside posta sotto il pavimento e non sull’altare o in un luogo più elevato? A nostro giudizio il sacerdote responsabile della chiesa potrebbe aver recuperato le reliquie dall’urna del pavimento. E dopo aver preso dal tabernacolo la pisside e aver rimosso eventuali ostie, aver deposto il contenitore nell’urna sottostante.

Gli archeologi austriaci affermano che è la prima pisside di questo tipo rinvenuta in un contesto archeologico in Austria. A livello mondiale, sono conosciute circa 40 scatole d’avorio simili, e l’ultima volta che una di queste è stata trovata durante gli scavi risale a circa 100 anni fa.

Gli archeologi hanno trovato il contenitore di avorio scavando l’area dell’insediamento dimenticato, che si estende su una superficie di un ettaro. Finora i ricercatori hanno trovato e documentato diverse abitazioni, due chiese cristiane e una cisterna oltre agli oggetti utilizzati dagli abitanti; in una delle chiese sono stati rinvenuti un fonte battesimale a forma di stella e un reliquiario. L’archeologo Gerald Grabherr afferma: “Verso la fine dell’Impero Romano, i tempi divennero più incerti, soprattutto nelle province periferiche dell’impero, compresa l’area che oggi è l’Austria. Per questo motivo, a partire dal IV secolo circa, gli abitanti fondarono sempre più insediamenti sulle colline più facilmente difendibili e fuori dal fondovalle”. L’anno 610 segna una svolta: in quest’anno, non lontano dall’insediamento di Irschen, si svolge la battaglia di Aguntum, dove un esercito slavo incontra eserciti e coloni Baiuvari. Questa battaglia, vinta dagli slavi, segna la fine dell’affiliazione della regione con l’antico mondo mediterraneo e anche con il cristianesimo: i coloni slavi portano con sé il proprio mondo di dei. Al più tardi da allora l’insediamento sul Burgbichl è stato abbandonato.

Conservazione complessa

Dal momento della sua scoperta, il fragilissimo reliquiario in avorio è stato conservato presso l’Università di Innsbruck. Ulrike Töchterle, responsabile del laboratorio di restauro, ha spiegato le difficoltà nel preservare l’avorio, che, dopo secoli trascorsi sotto terra, aveva assorbito umidità dall’ambiente circostante rendendolo molto morbido e facilmente danneggiabile. Inoltre, un’essiccazione incontrollata avrebbe potuto causare restringimenti e crepe irreparabili. Pertanto, è stato necessario un processo di essiccazione molto accurato e prolungato per evitare la formazione di condensa e muffa. Sebbene la pisside non possa più essere riportata al suo stato originale a causa delle deformazioni subite, i ricercatori stanno lavorando a una ricostruzione 3D per preservarne il valore storico e artistico.

Significato archeologico e storico-artistico

Le figure incise nell’avorio con alcune scene bibliche @ Foto Università di Innsbruck

Inizialmente, gli archeologi presumevano che nella scatola di marmo fossero stati trovati anche i resti di un santo, ovvero una reliquia nel senso classico del termine. Tuttavia, la stratificazione dei frammenti trovati nel reliquiario indica che la pisside d’avorio era già rotta nella tarda antichità e fu sepolta nell’altare. Nonostante la mancanza di una reliquia tradizionale, la pisside era presumibilmente considerata sacra e trattata come tale.

La pisside presenta raffigurazioni di figure bibliche, tra cui una figura ai piedi di una montagna che riceve qualcosa da una mano che si estende dal cielo, interpretata come Mosè che riceve i comandamenti sul monte Sinai. Altre figure includono un uomo su un carro trainato da due cavalli, interpretato come l’ascensione di Cristo. Queste raffigurazioni collegano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, una caratteristica tipica della tarda antichità.

Ulteriori analisi

Attualmente, sono in corso ulteriori indagini sul sacro contenitore di Irschen. Queste includono la determinazione dell’origine esatta del marmo del reliquario e dell’avorio del contenitore, nonché l’analisi dei componenti metallici e della colla utilizzata per l’avorio. Anche i frammenti di legno trovati nella scatola di marmo, presumibilmente parti del fermaglio della pisside, sono oggetto di studio per determinarne il tipo e l’origine.

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Redazione
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