Un vivido, intenso mosaico che rappresenta una scena bacchica o panica è stato trovato in questi giorni a Eretria, nella Grecia sud-orientale, durante l’installazione di una nuova conduttura idrica. Gli archeologi hanno portato alla luce un pavimento a mosaico di ciottoli con una scena centrale raffigurante due satiri. Il pavimento musivo risale alla metà del IV secolo a.C. e appartiene a una casa del tardo periodo classico, offrendo un’affascinante visione della vita e dell’arte nell’antica Grecia. Che significato ha quella scena? Ne parliamo nell’articolo.
Fondazione e crescita
Eretria fu fondata in un periodo che precede di gran lunga quello in cui sorsero molte altre città-stato della Grecia. La sua antichità è attestata dalla menzione nell’Iliade di Omero, dove viene descritta come una delle città che inviarono navi per partecipare alla guerra di Troia.
Durante l’VIII secolo a.C., Eretria conobbe un notevole sviluppo economico e commerciale, diventando una delle potenze regionali più influenti dell’epoca. La città esercitava il controllo sulle isole dell’Egeo e su ampi territori della Grecia centrale, fondando colonie lungo la costa settentrionale dell’Egeo, in Italia continentale e in Sicilia.
La prosperità riflessa nell’architettura
L’abbondanza di risorse e il successo commerciale di Eretria si riflettevano nel lusso delle abitazioni private. Già nel IV secolo a.C., le case di Eretria erano costruite con uno stile architettonico classico che includeva un cortile centrale a peristilio, circondato da stanze private e aree pubbliche. Questi edifici erano progettati per ospitare non solo la famiglia, ma anche gli ospiti, in occasione di eventi ufficiali e celebrazioni private.
Casa del Mosaico, Architettura classica
Scavi e ritrovamenti
Come dicevamo, durante i lavori di installazione di una nuova conduttura idrica nel cuore dell’antica città di Eretria, gli archeologi hanno scoperto i resti di una casa risalente al IV secolo a.C. Questo ritrovamento si aggiunge ad altri importanti resti archeologici nell’area, come il santuario di Apollo Daphniforos, il Quartiere delle Anfore Panatenaiche e la Casa dei Mosaici. Quest’ultima, datata tra il 360 e il 350 a.C., è particolarmente nota per i suoi elaborati pavimenti a mosaico realizzati con ciottoli.
La scena dei Satiri
Nel corso degli scavi, è stata scoperta una stanza di poco meno di 12 piedi quadrati, con muri superstiti sui lati sud ed est. Il pavimento della stanza è coperto di piccoli ciottoli bianchi naturali, mentre al centro si trova un medaglione circolare con ciottoli neri come sfondo. Su questo sfondo nero sono rappresentati due satiri nudi, con caratteristiche distintive come code di capra, orecchie a punta e corna.
Uno dei satiri, un giovane senza barba, suona il flauto doppio, mentre l’altro, più anziano e barbuto, sembra danzare al ritmo della musica. I dettagli dei loro volti e corpi erano evidenziati con ciottoli rossi, gialli, bianchi e neri, mentre i loro capelli erano resi con ciottoli gialli.
Il satiro, come ben sappiamo, è una figura mitica maschile, compagna di Pan e Dioniso, che abita nei boschi e sulle montagne. È una divinità minore, personificazione della fertilità e della forza vitale della natura, connessa con il culto dionisiaco. Nella mitologia romana corrisponde al fauno. In alcuni casi i fauni sono rappresentati senza gambe caprine. Unico attributo – come qui, nel mosaico – una coda, che si riallaccia al mondo del bosco.
Funzione della danza
Un pavimento rialzato alto circa un pollice è stato scoperto lungo i lati nord ed est della stanza, una caratteristica comune in altre case dell’epoca a Eretria. Questa piattaforma era utilizzata per posizionare divani reclinabili, identificando la stanza come uno spazio per banchetti. Il motivo dei satiri in scena al centro del pavimento si inserisce perfettamente in questo contesto, poiché queste stanze erano destinate a celebrazioni, riunioni e divertimenti.
La danza realizzata in mosaico si collegava, certamente, all’uso della stanza. Lo strumento a fiato e il ballo incanalano le forze primitive, dando loro uno sfogo, una forma o un compimento. Il mosaico sembra quindi celebrare la funzione terapeutica di questa attività, in grado di annullare – come avviene nella taranta – ogni influsso del Male e delle pulsioni primordiali.
Alterazioni nel tempo
Trasformazione in cimitero
Nel V-VI secolo d.C., all’inizio dell’era cristiana, la struttura della casa e il pavimento furono disturbati quando l’abitazione abbandonata fu utilizzata come cimitero. Furono scoperte cinque tombe all’interno della stanza, una delle quali era una classica tomba a fossa, mentre le altre erano coperte da tetti in tegole di ceramica. Queste tombe, scavate nel terrapieno della casa, avevano danneggiato il pavimento a mosaico. Altre cinque tombe (quattro coperte da tetti in ceramica e una a fossa) furono trovate appena fuori dalla stanza, sul lato sud.
Implicazioni storiche
Questa trasformazione della casa in un cimitero durante il periodo cristiano suggerisce un cambiamento significativo nell’uso dello spazio urbano di Eretria. Il riutilizzo di edifici abbandonati per scopi funerari era una pratica comune in molte città antiche, riflettendo sia i mutamenti culturali che quelli religiosi dell’epoca. Inoltre, l’interferenza con il pavimento a mosaico durante la costruzione delle tombe ci fornisce preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sulle dinamiche sociali di Eretria nel periodo tardoantico.
La Conservazione del ritrovamento
Protezione e futuro della scoperta
Per garantire la conservazione del pavimento a mosaico, esso è stato temporaneamente coperto mentre la conduttura dell’acqua viene riprogettata per evitare interferenze con il sito archeologico. Questo accorgimento è fondamentale per proteggere il mosaico dagli agenti atmosferici e dai possibili danni durante i lavori. Una volta completata la riprogettazione, gli archeologi e i restauratori potranno procedere con il restauro e lo studio dettagliato del pavimento, assicurando che questa straordinaria scoperta possa essere preservata per le generazioni future.
Importanza della conservazione
La scoperta e la conservazione di reperti archeologici come il pavimento a mosaico di Eretria sono essenziali per la comprensione della storia e della cultura antiche. Ogni dettaglio, dai materiali utilizzati alle tecniche artistiche, fornisce preziose informazioni sulla vita quotidiana, le credenze religiose e le pratiche sociali delle antiche civiltà. Inoltre, la protezione di tali reperti permette di mantenere viva la memoria storica e di trasmettere il patrimonio culturale alle future generazioni.