Una sepoltura anomala che parrebbe carica di resti simbolici eterogenei legati al mondo animale – forse connessi con la pratica dello sciamanesimo – è stata portata alla luce ed è divenuta oggetto di studio.
La tomba è quella di una donna morta circa 12mila anni fa, in Turchia.
La donna visse all’epoca del Neolitico preceramico A (identificato con la sigla PPNA), una fase di transizione della società umana tra il 10.000 e l’8.800 a.C., che precedette lo sviluppo dell’agricoltura.
Essa fu deposta sotto il pavimento di un edificio. Sulla sepoltura – altro aspetto anomalo – venne collocato un grosso blocco di calcare. Un segnacolo particolare o il timore che la donna potesse risollevarsi, come un revenant, dall’avello?
E’ il singolare corredo, legato a un mondo animale simbolico e non presente in altre sepolture vicine e dell’area, ad aprire le porte all’ipotesi che la donna fosse un importante elemento di contatto tra il mondo degli spiriti e la propria tribù, attraverso mistiche possessioni.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista L’Anthropologie analizza la scoperta archeologica avvenuta nel corso superiore del fiume Tigri, nella Turchia sudoccidentale, a Çemka Höyük, che in turco significa “tumulo sull’acqua”.
“Un cranio bovino e un certo numero di ossa bovine, insieme ai resti di un piccolo ruminante, un osso di pernice, un osso di canide e un osso di martora, associati a una sepoltura a Çemka Höyük, risalente alla fine del X millennio a.C., forniscono nuove intuizioni sulle relazioni tra animali e umani all’alba del Neolitico nell’Alta Valle del Tigri. – spiegano gli autori dello studio – I reperti e i resti animali associati al contesto della sepoltura umana sollevano interrogativi sulla relazione tra le usanze funerarie dell’epoca e l’uso di teschi in particolare di bovini, e aggiungono nuovi dati alla discussione sulla relazione tra uomini e bovini nel Neolitico antico della Mesopotamia settentrionale”.
I grossi animali dalle lunghe corna erano oggetto di una sorta di divinizzazione da parte dei nostri antenati.
E’ l’insieme di questi e di altri resti di animali con possibili significati simbolici a consentire di formulare l’ipotesi che la donna fosse una sciamana.
Pasifae e l’eros con il toro
I miti che diventarono poi letteratura dimostrano, attraverso la storia di Pasifae, che si era innamorata di un toro, fino a congiungersi carnalmente con lui e a partorire il Minotauro, la potenza divina di grandi bovini nell’interazione con l’umano. Per giungere alla congiunzione con l’animale divino, la donna si era fatta costruire il simulacro di una mucca. Era entrata in essa attendendo di ricevere in sé la potenza dell’animale.
Cosa facevano gli sciamani
Il termine sciamano indica una figura centrale in molte culture tradizionali e tribali, nota per il suo ruolo di mediatore tra il mondo umano e quello soprannaturale. Derivato dall’inglese “shaman” e originato dal termine tunguso “samān”, il concetto di sciamano ha radici profonde nella tradizione religiosa e spirituale, con probabili influenze dal pali “samana” e dal sanscrito “śramana”, attraverso il cinese “sha men”.
Definizione e ruolo tradizionale. Lo sciamano è un individuo che, attraverso un processo di iniziazione che spesso inizia durante la pubertà, acquisisce la capacità di entrare in stati di estasi mediante pratiche di meditazione e tecniche specifiche. Queste tecniche possono includere rituali di danza ritmata, l’uso di strumenti musicali come tamburi, o l’assunzione di sostanze allucinogene. In tali stati, lo sciamano diventa un tramite con entità soprannaturali, come spiriti celesti o infernali e le anime dei defunti.
Attraverso la possessione spirituale, lo sciamano acquisisce facoltà taumaturgiche (guaritorie) e divinatorie eccezionali, diventando così una figura di grande importanza e rispetto all’interno della comunità.
Le tombe trovate negli edifici accanto
“Tutti i resti scheletrici di Çemka Höyük sono stati dissotterrati dai livelli 2, 3 e 4 dell’edificio, che sono datati al PPNA. – spiegano gli archeologi .Si tratta di sepolture primarie individuali, che sono state collocate all’interno degli edifici. Sono state identificate almeno 15 sepolture, tra cui alcune ossa isolate che sono state disturbate dalla distruzione del sito. Appartenevano a dodici individui adulti (uomini e donne) e tre appartenevano a bambini.
Esistevano, già a quei tempi, le spose mistiche delle divinità, cioè coloro che si univano idealmente a Dio, rifiutando il matrimonio e la sessualità?