L’originale, è al Louvre, ma ne esistono versioni in replica, sempre uscite dall’atelier di Tiziano e, certamente, seguite, passo a passo – nell’esecuzione – dal pittore stesso. Capo di una factory simile a quella che, secoli dopo, avrebbe allestito Andy Warhol a New York, con collaboratori d’altissimo livello che operavano con il coordinamento del maestro, Tiziano a tutto sovrintendeva. Per quanto riguarda le opere di maggior successo, interveniva con numerose repliche, alcune delle quali caratterizzate da varianti cromatiche, come avrebbe fatto, secoli dopo, lo stesso Warhol. Ma tutte di altissimo livello.
E’ il caso della Donna allo specchio – una delle “Marilyn” di Tiziano – olio su tela (96×76 cm), databile al 1512-1515 circa e conservato, come dicevamo, in Francia, da quando Luigi XIV fece rastrellare, all’asta, i beni del decapitato Carlo I d’Inghilterra. I reali inglesi, a loro volta, avevano comprato questo dipinto di Tiziano dagli eredi dei Gonzaga, dopo il doloroso disfacimento della Signoria mantovana.
Probabilmente il dipinto è un’allegoria della Vanità e dei pericoli demoniaci dello specchio e dei sensi – come non avvertire nel devoto coiffeur o venditore di stoffa un pacato tono luciferino? – oltre che essere una delle dimostrazioni virtuosistiche della superiorità della pittura ad ogni altra arte, negli anni in cui gli scultori cercavano di screditare la pittura poichè attorno ai quadri, non è possibile girare, cogliendo tutti i lati del soggetto da osservare, come avviene attorno a una statua. Come ben sappiamo i pittori replicarono con i riflessi degli specchi. La struttura polisemica, che caratterizza i quadri cinquecenteschi, autorizza la lettura del dipinto anche come Allegoria della vista, senza che siano annullati i significati compresenti.
Dell’opera in analisi sono presenti, al mondo, alcune repliche dell’atelier di Tiziano. Le migliori sono conservate al Museu di Barcellona, nella Galleria del Castello di Praga e nella National Gallery di Washington.
Interessante la riemersione, in queste ore, a un’asta on line, di un dipinto di ottima qualità, con identico soggetto tizianesco, ma con alcune varianti di un certo rilievo, che fanno pensare che l’opera non sia stata eseguita come copia. Chi volesse vedere scheda del quadro può cliccare su Asta Donna allo specchio
In questa tela, contrassegnata da una tecnica elevatissima, il colore dell’abito della donna è diverso da quelle delle versioni note. Com’è noto, nelle repliche d’atelier, Tiziano, mutava i colori degli elementi secondari del dipinto. La mano del giovane con abito rosso nella versione del Louvre è sospesa nel vuoto, mentre nel dipinto all’asta poggia all’asse di un mobile. Altre piccole, ma interessanti differenze, possono essere evidenziate da una lettura comparata delle due tele, come vediamo nella foto qui sotto. Alla nostra sinistra, il dipinto del Louvre (96×76 cm). Alla nostra destra la tela ora all’asta.(96,5 X 79 cm.)
Per questioni attributive – e ciò per dare la massima garanzia agli acquirenti – il quadro è stato inserito, dalla casa d’aste, nell’ampia categoria 1700 e periodo precedente. Di seguito una carrellata delle immagini dell’opera all’asta.
Per leggere la scheda del dipinto all’asta on line e seguirne l’andamento è possibile cliccare sul nostro collegamento sicuro qui