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Una statua romana del periodo imperiale emerge in un giardino. Pesa 200 chili e rappresenta un giovane togato. Un monumento funebre?


Una statua romana, in pietra, che rappresenta un giovane uomo in toga è stata portata alla luce in un giardino, tra le macerie che costeggiavano l’antica strada gallo romana. “La rimozione è stata relativamente delicata dato il suo peso che superava i 200 chili e per il fatto che presentava numerose crepe. – spiegano gli archeologi dell’Inrap, l’Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive – L’uso della fotogrammetria ha permesso la manipolazione e lo studio a distanza di questo fragile oggetto da restaurare. Questo togatus (nell’antica Roma, togatus significa qualcuno che indossa la toga (toga), che implica la cittadinanza romana) rappresenta un notabile il cui ritratto dai tratti idealizzati è quello di un uomo giovane e imberbe che riprende i codici stilistici imperiali del periodo compreso tra Tiberio e Claudio. Proviene probabilmente da un edificio funerario fino ad oggi sconosciuto.

La parte inferiore della statua mentre viene portata alla luce © Sophie Nourissat, Inrap
Il torso della scultura, dopo la rimozione del terreno © Thomas Le Saint Quinio, Inrap
La testa, appena estratta dal terreno © Thomas Le Saint Quinio, Inrap

Il ritrovamento è avvenuto grazie a un intervento dell’Inrap, che ha dato poco fa la notizia dell’importante scoperta avvenuta presso l’agglomerato di Briord, un comune francese di 888 abitanti situato nel dipartimento dell’Ain della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Il paese – il cui nome gallo-romano antico era Brioratis – occupa una posizione privilegiata sulla riva destra del Rodano consentendo il traffico fluviale e terrestre tra Lione e Ginevra. Si trova sul terrazzo inferiore di una pianura alluvionale relativamente stretta ma al riparo dalle inondazioni (salvo quelle eccezionali) nonostante la crisi idrologica che colpì il bacino di Malville tra la metà del I e ​​la fine del II secolo d.C.

“L’agglomerato antico venne identificato fin dal XVI secolo mediante ricerche di lapidari e di epigrafia ma è solo a partire dagli anni ’50 che furono intrapresi i primi interventi archeologici da parte della Società di Storia e Archeologia di Briord e Dintorni (SHABE) con il notevole scavo della necropoli di Plantées . – spiega l’Inrap – Gli interventi diagnostici preventivi si svolsero già dagli anni 2000, ma restarono lontani o presso le porte dei centri abitati. Solo nel 2018, in una località chiamata Le Cimetière, a nord-ovest di Briord, una diagnosi ha permesso di scoprire un’antica strada orientata verso il centro del villaggio e ha rivelato gli inizi di un quadro urbano”.

Il volto del giovane togato, dopo la prima pulitura © Jean-Claude Sarrasin, Inrap

Con il sito Ecolus, scoperto nel 2020, situato ancora più vicino al cuore del paese, si è iniziato a portare alla luce un antico quartiere densamente edificato che emerge progressivamente dagli scavi con un insieme di murature, pavimenti, ma anche due vasche e un ipocausto (impianto di riscaldamento a pavimento). “Il sito, sviluppatosi a partire dalla strada installata all’inizio del I secolo, presenta resti dal I al III secolo d.C. aC, mentre il IV secolo segna una netta cessazione dell’occupazione. – affermano gli archeologi – Lo scultore si rifornì di pietra calcarea bianca presso cave che si trovano a una ventina di chilometri in linea d’aria dal luogo del ritrovamento della scultura. Idealizzò le fattezze di un giovane illustre cittadino romano”.

Il corpo della statua in 3D, con ortofotografia © Pierre Thiolas, Inrap

“Non possiamo offrire un’identificazione più precisa in mancanza di ulteriori indizi, manca un’iscrizione, ma mancano anche le scarpe, la cui forma avrebbero potuto indicarci con maggiore precisione il rango sociale dell’effigiato. – dicono gli studiosi Thomas Le Saint Quinio et Maria-Pia Darblade-Audoin – Il lavoro è stato sicuramente veloce, perché l’opera presenta parti incompiute. La parte posteriore appena abbozzata fa ipotizzare anche l’ipotesi di collocazione della statua in un monumento, contro un muro. Tuttavia, il lavoro è stato svolto per la maggior parte coscienziosamente, tenendo conto della durezza del materiale”