Un amore senza fine. L’artista Alf racconta e dipinge se stessa e il padre, che non c’è più. Un ciclo pittorico su carta

La pittrice racconta tra le pieghe questa opera. L'amore per il padre, La prima scatola di colori,. Le piante aromatiche. Le estati lontane. E tutto ciò che ha costituito un rapporto speciale, che non si interrompe. Anche grazie alla pittura

Alf perde il papà, al quale era intensamente lagata. E’ un dolore grandissimo. Nei mesi successivi alla scomparsa del padre, l’artista pensa di preparargli un regalo di compleanno, che stabilisca l’inalienabilità del rapporto reciproco. E trova il modo, in un ciclo pittorico su carta, di fissarne i simboli e il racconto. Il dialogo silenzioso, tra i due, si svolge con le immagini e con la rappresentazione delle piante aromatiche, che entrambi amavano. Un profumo chiamato a risvegliare la vita

di Adele Lo Feudo ALF

Ho sempre pensato di avere un bel rapporto con mio padre, forse perché io gli somigliavo molto soprattutto esteticamente o forse perché avevamo lo stesso gruppo sanguigno. È sempre stato un papà premuroso e attento ed è stato lui a regalarmi ad appena dieci anni la prima valigetta con colori a olio della Talens. Ricordo i pomeriggi che passavamo insieme da zia ( ed io ero sempre con colori e fogli) oppure quando andavamo a trovare i nonni (suoi genitori appunto)a Montalto, poco lontano da Cosenza .
Era proprio in quei frangenti che lo vedevo dedicarsi, dismessa la veste di segretario di scuola, al giardino ed in particolare alle spezie che amava raccogliere e conservare in vasetti per condire poi le pietanze al momento giusto.


Il tempo è passato. Io sono cresciuta e la mia vita ha preso strade diverse e lontane.
Poi papà si è ammalato ed ogni volta che facevo ritorno a casa dei miei lo osservavo, gli facevo foto come nel caso di quelle che ho usato come base per poi realizzare questo libro dipinto dal titolo “Nè prima Nè dopo “, mio omaggio a questo nostro speciale rapporto che neppure la morte potrà mai modificare .
Ho pensato così di farmi realizzare, da un maestro cartaio di Fabriano, una lunga striscia di carta poi piegata a mo’ di organetto e sui due lati dipingere con varie tecniche le sue mani sempre attive e generose (spesso quei vasetti li donava a me che ancora li custodisco gelosamente) e sull’ altro lato tutte le sue espressioni con cui io lo stuzzicavo a volte ironicamente.
La copertina iniziale e finale riporta i nostri volti in una sorta di messaggio d’amore senza fine.
Ho finito questo libro proprio in occasione della ricorrenza del suo compleanno (18 settembre ),un modo per dirgli che vivrà sempre perché ciò che mi ha insegnato va oltre…

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz