Vulcanica e romantica. Cristina di Belgiojoso prima statua di donna a Milano. L’opera del bresciano Bergomi

L'artista: "ho voluto dare un'immagine antiretorica, che permette di sottolineare un atteggiamento riflessivo, pensieroso ma anche dinamico". Colto il modo di essere delle donne - che non furono poche - che contribuirono alla crescita culturale e politica dell'Italia nel periodo- pre-unitario

E’ uno splendido omaggio a una donna attiva sotto il profilo politico, intellettuale, umanitario. Uno spirito romantico, vulcanico che lo scultore bresciano Giuseppe Bergomi, ha ben colto come “immagine antiretorica, che permette di sottolineare un atteggiamento riflessivo, pensieroso ma anche dinamico”. Quella a Cristina di Belgiojoso è la prima statua dedicata a una donna, che non sia una religiosa o una santa, sul territorio di Milano.

Cristina Trivulzio Belgiojoso ritratta da Henri Lehmann

Cristina di Belgioioso nell’800 fu famosa in tutta Europa per il suo impegno a favore dell’Unità d’Italia, che la obbligò a fuggire in Francia. Fu a Parigi che iniziò a scrivere e a partecipare al dibattito politico e culturale del tempo. E qui aprì un salotto frequentato dai più noti intellettuali. Ebbe una vita movimentata che la vide attiva anche nella vicenda della Repubblica Romana. Inizialmente repubblicana, approdò poi a una visione unitaria e monarchica dell’Italia.

Lo scultore Giuseppe Bergomi è nato a Brescia nel 1953. Si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo l’esordio alla Galleria dell’Incisione di Brescia, dal 1981 inizia a dedicarsi in modo esclusivo alla scultura, alla terracotta policroma e dal 1989 alle fusioni in bronzo.
Ha vinto il “Gran Prix Château Beychevelle 1993” dell’omonima fondazione per l’arte contemporanea a Beychevelle (Bordeaux). Nel 1997 gli viene conferito il premio “Camera dei Deputati”. Nel 2000 realizza una grande opera in bronzo per l’acquario di Nagoya in Giappone, “Uomini, delfini, parallelepipedi”.
Grazie all’invito di Furio Colombo e Vittorio Sgarbi la sua opera «Valentina in piedi» entra a far parte della collezione permanente di Montecitorio.
È considerato uno dei migliori scultori contemporanei ed ha esposto in alcuni degli spazi più prestigiosi per l’arte contemporanea in Italia e all’estero. Vive e lavora a Ome (Brescia).

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Maurizio Bernardelli Curuz
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