Copiosi reperti e infinita raccolta di dati interessantissimi, anche durante gli scavi di questi giorni, nell’entroterra del lago di Garda, nel territorio comunale di Polpenazze, in provincia di Brescia. Gli archeologi e i volontari hanno portato alla luce tanti pezzi di elegante ceramica scura che veniva utilizzata qui durante l’Età del Bronzo. Il villaggio venne fondato – come testimoniano i pali e i materiali lignei più antichi dell’insediamento preistorico – 4000 anni fa, nei pressi di un piccolo lago, tra le colline immediatamente a ovest del lago di Garda. Le abitazioni erano realizzate su palafitte. Molti vasi si sono conservati pressoché integri e in molti altri casi si trovano grossi lacerti che possono essere ricomposti grazie alla presenza, in loco, dei cocci complementari che consentono di comporre l’unità originaria del pezzo. Tutti caratterizzati da un design particolare, singolarmente molto “moderno”. Certo: è perché il nostro minimalismo ci porta proprio, sotto il profilo delle forme, ad arretrare nel tempo.
Ma in queste ore i giovani del progetto Lucone si sono imbattuti anche in un pezzo che ha uno straordinario valore documentario: una “magica” bacchetta utilizzata per produrre, grazie allo sfregamento, il fuoco. Il legno è di un legno duro, lavorato così da ottenere un cilindro abbastanza regolare. La punta presenta i segni del fuoco.
“Spesso capita di vedere un disegno di un preistorico che accende il fuoco sfregando un bastoncino… – dice il gruppo di Scavi al Lucone – molto più raramente capita di vedere un bastoncino per accendere il fuoco! Eccone uno dal Lucone, trovato nella quarta giornata della seconda settimana. Nel frattempo continuano i lavori di restauro dei vasi trovati in questi giorni…”.