Una radiografia del ritratto di Derich Born dipinto da Hans Holbein nel lontano 1533 ha rivelato una fase precedente della creazione, svelando un viso inizialmente più tondo e pieno, prima che Holbein rendesse gli zigomi di Derich alla loro attuale notevole prominenza, con una notevole tensione muscolare. Il ritratto, originariamente destinato a Colonia, ha avuto un percorso storico affascinante. Acquistato da Carlo I, poi dal conte di Arundel e infine da Carlo II nel 1666, è ora parte della Collezione Reale britannica. Attualmente, il dipinto è in mostra alla nuova esposizione “Holbein alla Tudor Court” a Buckingham Palace, un’opportunità unica per il pubblico di immergersi nella maestria artistica di Holbein e nell’affascinante storia di Derich Born. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 14 aprile 2024, offrendo un’occasione imperdibile per esplorare la ricca connessione tra arte e storia. Recentemente, il ritratto è stato prestato al Getty per la mostra “Holbein”, in preparazione della quale gli studiosi hanno sottoposto l’opera a un attento restauro. L’utilizzo di tecnologie avanzate come la spettroscopia a fluorescenza a raggi X e la riflettografia a infrarossi ha rivelato i dettagli delle trasformazioni apportate al dipinto nel corso dei secoli.
E ora osserviamo con attenzione la radiografia e il dipinto, cogliendo le differenze.
“Di fatto – dice il critico Maurizio Bernardelli Curuz – gli esami di laboratorio, condotti con strumentazioni ottiche, ci consentono di vedere quanto e cosa stia sotto la superficie di un’opera e di ricostruirne le fasi compositive. Da ciò che è possibile osservare nella comparazione tra l’impostazione dell’opera e la sua stesura finale, assistiamo alla creazione di un percorso di enfatizzazione dell’espressione nobile e tesa del volto dell’effigiato. L’artista probabilmente parte da un rilievo dell’ingombro del viso – che, in realtà, doveva essere tondeggiante, a livello di silhouette -, poi “scolpisce” e incide, taglia e scava quello che è l’ingombro banale, portando al massimo livello i registri dell’espressione fisionomica. L’uomo deve apparire giovane, potente, potenzialmente aggressivo. Holbein raccoglie – e in parte probabilmente inventa o enfatizza – questi aspetti con un rifilo della gota sinistra dell’effigiato, che avviene pressoché contestualmente alla creazione di una zona d’ombra nella parte sottostante allo zigomo, in grado di evocare una notevole contrazione delle fasce muscolari facciali. Un percorso di rilievo,, nella finitura, in grado di trasformare un viso privo di vigore, in un volto statuario, reso vivo da uno sguardo dardeggiante e da un’espressione compiaciuta, appagata, vigile e potente”.
La persona ritratta è Derich Born, un mercante di Colonia, figura chiave nel commercio di attrezzature militari, particolarmente noto per aver collaborato con suo fratello nella fornitura di armamenti a Enrico VIII negli anni ’30 del Cinquecento. Il ritratto, realizzato quando Born aveva appena 23 anni, lo mostra come il membro più giovane della Lega Anseatica di Londra, risiedente nella fortificata comunità anseatica della Steelyard di Londra.
Nel corso degli anni, Born si trovò coinvolto in dispute, inclusa una controversia con il duca di Suffolk nel 1541, riguardante il pagamento di una spedizione di piombo. Temendo ritorsioni, Derich e suo fratello furono espulsi dalla comunità anseatica per evitare ulteriori conflitti con il potente duca.
Un dettaglio affascinante del dipinto è la presenza, nel dipinto, di un’iscrizione latina incisa sulla balaustra di pietra. La frase incisa si traduce in: “Se aggiungessi una voce, questo sarebbe Derich stesso. Saresti in dubbio se l’ha realizzato il pittore o suo padre. Der Born aveva 23 anni, l’anno 1533.”