Si scava nelle profondità della terra, sotto la storica chiesa di San Nicola a Demre, in Turchia. Un team di archeologi si è avventurato in un’indagine che prometteva di rivelare segreti nascosti da secoli. Armati di attrezzi e pazienza, gli esperti hanno iniziato a perlustrare il terreno che si crede essere il luogo di sepoltura del vescovo di Myra, figura che ha ispirato il leggendario Babbo Natale.
La scoperta passo dopo passo
Le prime tracce del passato sono emerse lentamente: frammenti di lampade di terracotta, ossa di animali e detriti sepolti per secoli hanno iniziato a raccontare una storia dimenticata. Più si scavava, più si intuiva che ci si trovava in un antico luogo di sepoltura, forse un tempo destinato a figure di rilievo.
Poi, il colpo di scena. Dal terreno, tra strati di terra e pietre, è affiorata una forma triangolare: una sporgenza calcarea che sembrava parte di qualcosa di più grande. Gli scavi sono diventati più precisi, le mani degli archeologi più attente. Quella forma non era un semplice frammento: era il coperchio di un sarcofago.
Il sarcofago di San Nicola?
La tomba, lunga circa due metri e con un coperchio a spiovente, è stata rinvenuta in un’area a due piani della chiesa. Si trovava sepolta a una profondità di circa due metri, ancora intatta nonostante il peso della storia che gravava sopra di lei.
La professoressa Ebru Fatma Findik, dell’Università Mustafa Kemal di Hatay, ha descritto l’emozione del momento: «Quando abbiamo visto la forma del sarcofago, ci siamo resi conto che poteva essere un ritrovamento straordinario. La nostra speranza è trovare un’iscrizione che possa confermare chi sia sepolto al suo interno».
Il legame con il vescovo di Myra
San Nicola, il vescovo di Myra, è una figura venerata da secoli. Nato nel III secolo d.C., è ricordato per la sua generosità e i miracoli attribuiti alla sua intercessione. Dopo la sua morte, avvenuta intorno al 343 d.C., il suo corpo fu originariamente sepolto in questa chiesa, costruita per ordine dell’imperatore bizantino Teodosio II.
Nei secoli successivi, i suoi resti furono trasferiti in Italia: prima a Bari, nella Basilica di San Nicola, e successivamente in parte a Venezia. Tuttavia, non tutti i suoi resti furono rimossi, e le fonti storiche indicano che una parte potrebbe essere rimasta proprio qui, a Demre.
Le prossime mosse
Il team di archeologi ha appena iniziato ad esplorare il contenuto del sarcofago. Per ora, solo una piccola sezione della camera funeraria è stata esposta, ma nei prossimi mesi gli scavi continueranno per rivelare eventuali iscrizioni, oggetti e resti.
«Se confermata, questa scoperta potrebbe rappresentare una prova archeologica del luogo originario di sepoltura di San Nicola», ha spiegato Findik.
La comunità scientifica e religiosa attende con trepidazione i risultati. Qualunque sia la verità, questa scoperta aggiunge un capitolo emozionante alla storia del vescovo che ha ispirato la figura di Babbo Natale.
Fonte immagine: AA
Fonti: Ministero della Cultura e del Turismo turco.