Archeologia a colpo d’occhio. Trovata durante uno scavo, ma non è un sepolcro. La storia di questo reperto e di quello da cui era circondato

Gioia e buonumore tra i volontari archeologi impegnati in un’operazione di un paio di settimane, sotto il coordinamento di professionisti. Tutti hanno voluto posare nell’ampia struttura, circondata da un pavimento in cotto arcaico. Numerosi i pezzi portati alla luce, tra i quali i resti di antiche ceramiche.

Weald Hall, una grande residenza di campagna nell’Essex, ha radici profonde che risalgono al XVI secolo. E’ sui sui resti che si è svolta la campagna archeologica. Nel 2024, Oxford Cotswold Archaeology è stata incaricata da Place Services, su iniziativa dell’Essex County Council, di avviare uno scavo comunitario di due settimane proprio presso il sito di Weald Hall, finanziato dal Lower Thames Crossing Community Fund. Questo scavo ha offerto l’opportunità di indagare più a fondo le strutture sopravvissute e di svelare dettagli nascosti del passato.

Il palazzo, che fu poi demolito, in un’antica stampa

La sua storia architettonica e sociale si estende per secoli, passando attraverso importanti trasformazioni, tra cui due ristrutturazioni nel XVIII secolo. Costruita inizialmente come simbolo di potere e status, la tenuta ha subito vari usi nel corso degli anni, fino a diventare un centro di addestramento militare durante la Seconda Guerra Mondiale. Le ferite del conflitto ne causarono la definitiva demolizione nel 1951.

Due archeologhe volontarie mostrano parte della ceramica raffinata del palazzo

Tuttavia, nonostante la demolizione della struttura principale, alcuni elementi di Weald Hall sono rimasti intatti, come una scala che conduceva a una follia – un’architettura “capricciosa” – nel parco e una loggia del XVI secolo erroneamente chiamata “Cappella della Regina Maria”. Questi frammenti storici continuano a raccontare la storia di un luogo una volta vibrante e ricco di vita.

L’attuale configurazione del parco di Weald Hall è il risultato di un intervento paesaggistico voluto da Hugh Smith, signore del maniero tra il 1732 e il 1745, ispirato al celebre architetto del paesaggio Capability Brown.

Secondo gli archeologi la vasca da bagno ritrovata appartiene al periodo georgiano – che copre il Settecento e arriva al 1830 -. Le sue dimensioni fanno pensare che, nel libertino settecento, essa potesse essere utilizzata come come luogo di svago e di rilassamento non strettamente individuale.

La storia della vasca da bagno

La vasca da bagno – intesa nella sua connotazione generale – ha una storia antica che affonda le sue radici nelle prime civiltà. Da rudimentali strutture di pietra a lussuosi rifugi di benessere, l’evoluzione della vasca da bagno riflette il cambiamento delle abitudini igieniche e culturali delle società.

L’antichità: bagni collettivi e rituali

Le prime vasche da bagno conosciute risalgono al 2500 a.C. in Mesopotamia, dove venivano costruite in pietra e utilizzate principalmente per scopi rituali. Tuttavia, fu l’antica civiltà minoica a Creta, intorno al 1700 a.C., a realizzare la prima vera vasca da bagno che somigliava, per forma e uso, a quella moderna. Queste vasche erano scolpite in pietra o terracotta e venivano utilizzate non solo per la pulizia, ma anche per il relax.

Nell’antica Grecia, i bagni erano più che un semplice rituale di pulizia. Le grandi vasche, presenti nei gymnasium, erano luoghi di incontro e dialogo, simboli di benessere fisico e mentale. Anche a Roma, la cultura del bagno si sviluppò notevolmente con la costruzione delle famose terme, enormi complessi pubblici dotati di vasche di diverse temperature, che diventavano veri e propri centri sociali. Le più grandi terme, come quelle di Caracalla, includevano piscine e vasche di dimensioni monumentali, utilizzate per rilassarsi dopo le attività fisiche.

Il Medioevo: il declino dei bagni pubblici

Con la caduta dell’Impero Romano, la pratica del bagno quotidiano perse gran parte della sua importanza in Europa. L’influenza della Chiesa Cristiana, che associava il bagno alla vanità e ai piaceri della carne, contribuì al declino delle terme e delle vasche da bagno. I bagni pubblici, che in epoca romana erano luoghi di incontro, furono spesso abbandonati, e la pulizia personale fu vista come meno essenziale. Tuttavia, nelle culture islamiche del Medioevo, i hammam o bagni turchi, continuarono a prosperare, mantenendo viva l’idea del bagno come rituale di purificazione.

Rinascimento e Barocco: il ritorno del lusso

Nel Rinascimento, la vasca da bagno tornò lentamente a essere apprezzata, soprattutto tra i nobili e la classe dirigente. Verso la fine del XVI secolo, le vasche di bronzo e rame iniziarono a comparire nelle case dei ricchi, accompagnate da riti di igiene personale molto elaborati. Durante il XVII e XVIII secolo, il bagno tornò di moda nelle corti europee, ma era ancora un privilegio riservato a pochi. Re Luigi XIV di Francia, per esempio, si vantava di fare il bagno spesso, ma l’acqua veniva ancora considerata con sospetto come veicolo di malattie.

Il XIX secolo: l’evoluzione tecnologica

Fu solo con la rivoluzione industriale del XIX secolo che la vasca da bagno divenne più accessibile e pratica. I progressi tecnologici permisero la produzione in massa di vasche in ghisa e smalto, materiali resistenti e relativamente economici. La diffusione dell’acqua corrente nelle abitazioni rese più semplice il riempimento e lo svuotamento delle vasche, migliorando così le condizioni igieniche.

Verso la fine del XIX secolo, la vasca da bagno divenne un elemento stabile nelle case della borghesia, e il concetto di igiene personale giornaliera si diffuse sempre di più, anche grazie alle raccomandazioni mediche e alla crescita delle città, che richiedevano nuove norme sanitarie.

Il XX secolo: la democratizzazione del bagno

Nel corso del XX secolo, la vasca da bagno si trasformò da lusso a necessità domestica. Con il boom economico del dopoguerra, le case furono dotate di impianti idraulici moderni, e la vasca da bagno divenne un accessorio standard nei bagni di tutto il mondo occidentale. Durante questo periodo, le vasche cominciarono a variare notevolmente in stile e materiali, dalle classiche vasche freestanding con piedi decorati alle versioni incassate nelle pareti.

Negli anni ’70 e ’80, la vasca idromassaggio iniziò a guadagnare popolarità, soprattutto tra chi cercava un’esperienza di bagno lussuosa e terapeutica. L’idea del bagno come momento di relax e benessere, piuttosto che solo di pulizia, si rafforzò.

Il XXI secolo: design e sostenibilità

Oggi, la vasca da bagno è non solo un oggetto funzionale, ma anche di design. Materiali moderni come acrilico, quarzo e resine consentono una vasta gamma di forme e colori, adattandosi ai gusti più diversi. La sostenibilità è diventata un aspetto cruciale nella progettazione dei bagni moderni: molte vasche sono progettate per ridurre il consumo di acqua, e alcune sono dotate di tecnologie per il riciclo dell’acqua.

Le vasche da bagno moderne possono essere equipaggiate con funzionalità avanzate, come sistemi di idromassaggio, luci cromoterapiche e diffusori di aromi. Questi progressi fanno della vasca non solo un luogo per lavarsi, ma un vero e proprio rifugio di benessere fisico e mentale.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa