Ricavata da una roccia di origine vulcanica, la pietra è stata portata alla luce in un punto dal quale sono emersi circa 600 reperti. Molti dei quali anch’essi in pietra lavorata. A che animale si riferisce e qual era la sua funzione? E i reperti dalla forma tondeggiante? Le ipotesi degli archeologi che stanno scavando questa fattoria medievale, isolata, tra terra, neve e cielo.
Una nuova e affascinante scoperta archeologica è stata fatta in Islanda, nella fattoria Fjörður a Seyðisfjörður, dove gli archeologi hanno portato alla luce una rara statuetta di animale scolpita risalente all’era vichinga. La figura è stata trovata all’interno di una longhouse – una casa lunga e stretta – un’antica abitazione vichinga.
Una scoperta rara e intrigante
La statuetta, lunga 5 cm e alta 2,7 cm, è stata scolpita in tufo palagonite giallo-marrone, una roccia vulcanica tipica dell’Islanda. Nonostante un orecchio sia leggermente danneggiato, la figura è ancora ben conservata e rappresenta un animale a quattro zampe.
Gli archeologi non sono ancora unanimi nell’identificare l’animale raffigurato: alcuni ipotizzano che possa trattarsi di un maiale, un cinghiale o un orso, mentre altri suggeriscono che potrebbe rappresentare un cane, forse un precursore del cane da pastore islandese, discendente dello spitz scandinavo introdotto dai Vichinghi nel VIII secolo.
Un giocattolo antico o qualcosa di più?
È possibile che la statuetta fosse un giocattolo appartenente a un bambino dell’epoca, considerando la sua piccola dimensione e i dettagli curati. Secondo Ragnheiður Traustadóttir, responsabile degli scavi per Antikva ehf., trovare giocattoli in scavi archeologici è un evento raro, ma comprensibile. Un’altra ipotesi è che la figurina fosse invece un oggetto votivo legato alla propiziazione della salute degli animali. Ricordiamo, ad esempio, che, nella nostra cultura, Sant’Antonio abate era legato alla figura del maiale e che fungeva da protettore degli animali.
NIKU, l’Istituto Norvegese per la Ricerca sul Patrimonio Culturale, ha realizzato un modello 3D della statuetta, permettendo agli appassionati di archeologia di esaminare i dettagli della figura e tentare di identificarne l’animale raffigurato.
Il contesto storico: Landnåmstid e Landnåmabok
La statuetta è stata trovata nello strato del pavimento di una longhouse risalente al IX secolo, durante il periodo conosciuto come Landnåmstid, l’era del primo insediamento dei norvegesi in Islanda. Questo periodo è documentato nel Landnåmabok, una saga islandese del XII secolo che elenca migliaia di nomi di coloni e toponimi islandesi, raccontando la storia dei primi insediamenti.
Lo scavo a Fjörður: sito ricco di tesori
La fattoria Fjörður a Seyðisfjörður, situata sulla costa orientale dell’Islanda, è oggetto di indagini archeologiche da cinque anni. Il sito è stato segnato da numerosi eventi geologici, tra cui frane e smottamenti, che hanno sigillato strati di attività insediativa medievale e dell’Età della Terra. Tra le strutture scoperte, oltre alla longhouse, vi sono una sala di tessitura, un fienile e quattro tombe precristiane indagate. E’ più facile rispondere alla domanda relativa a cosa siano numerose pietre lavorate qui scoperte.
Quelle con peduncolo o scanalatura nella parte finale sono pesi da telaio, che potevano essere usati, anche come pesi da pesca.
Gli scavi hanno portato alla luce oltre 600 oggetti dell’era vichinga, tra cui quasi 100 pedine del gioco strategico Hnefatalf, arcolai, perline, crogioli, stampi per la fusione dei metalli, ossa di animali, lampade e vasi in pietra ollare. La statuetta animale è una delle scoperte più emozionanti di quest’anno, insieme a una rara moneta d’argento del IX secolo, che è ancora in attesa di essere esaminata da uno specialista.
NIKU e Antikva: una collaborazione di successo
L’indagine archeologica a Seyðisfjörður è condotta da Antikva ehf., sotto la direzione di Ragnheiður Traustadóttir, con la partecipazione di NIKU, che ha fornito competenze digitali avanzate per documentare le scoperte. Dal 2021, NIKU ha partecipato attivamente agli scavi, contribuendo alla documentazione delle tombe e alla creazione di modelli 3D dei reperti, come la statuetta animale.
La scoperta della statuetta offre un’ulteriore testimonianza della ricchezza culturale e storica dell’Islanda durante l’era vichinga, e l’indagine continua a rivelare nuovi dettagli sull’insediamento di Seyðisfjörður e sui suoi abitanti.