Archeologia a colpo d’occhio. Trovato durante gli scavi per una nuova strada. Cos’è. Di cosa è fatto. Ha circa 3mila anni

L'acqua e il ph della terra, hanno contribuito a creare una situazione anaerobica che ha permesso l'abbattimento dei microbi delle decomposizione e, per migliaia di anni, la perfetta conservazione della struttura

Gli archeologi di Oxford Archaeology hanno compiuto una scoperta singolare nel cuore dell’Oxfordshire, in Inghilterra: un pozzo in legno dell’età del bronzo incredibilmente ben conservato. Questa emozionante scoperta – con tante altre, ancora in corso – è avvenuta durante i lavori di costruzione di una strada, la Benson Relief Road, per i quali è rispettata la necessità di registrare e preservare i reperti archeologici presenti nei diversi punti che saranno coperti dall’asfalto.

Il team di scavi, guidato da John Boothroyd, Senior Project Manager presso Oxford Archaeology, è stato sorpreso nel trovarsi di fronte a qualcosa di più di una semplice fossa, durante le indagini iniziali. Ciò che sembrava inizialmente essere un’antica cavità, utilizzata come silo per contenere i prodotti della terra, si è rivelato essere qualcosa di molto più intrigante. Tutto è partito da un paletto che saliva dalla profondità della terra. Evidentemente legno antico o molto antico. Lo scavo ha permesso di portare alla luce una struttura in canniccio, realizzata con l’intreccio di legno, situata lungo il bordo della fossa, che capta an cora l’acqua come al tempo in cui fu costruito il pozzo.

Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è il fatto che la struttura in legno sia stata conservata in condizioni così eccellenti grazie alle particolari caratteristiche del terreno, che lo hanno preservato nel tempo. L’acqua e il ph della terra, hanno contribuito a creare una situazione anaerobica che ha permesso l’abbattimento dei microbi delle decomposizione e, per migliaia di anni, la perfetta conservazione della struttura. Il legno intrecciato – quand’era ancora verde e molto flessibile – era collocato per evitare che il terreno franasse nel pozzo. Un intervento evidentemente più semplice di quello della foderatura dello scavo, attraverso le pietre. Prima di procedere con lo smontaggio della struttura, è stata eseguita una registrazione digitale dettagliata per preservarne ogni singolo dettaglio.

I campioni di essenza arborea sono stati inviati in laboratorio per ulteriori analisi al fine di determinare il tipo di legno utilizzato nella costruzione e per raccogliere così preziose informazioni sulla tecnologia e le risorse disponibili durante l’età del bronzo. Gli scavi hanno inoltre portato alla luce una serie di reperti aggiuntivi, tra cui frammenti di selce, ossa di animali e ceramiche, che offrono importanti indizi sulla vita quotidiana e le attività svolte dagli antichi abitanti di questa regione.

Questa scoperta non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di studi archeologici condotti nella zona circostante Benson e Wallingford, che hanno rivelato tracce di attività e insediamenti dell’età del bronzo. Secondo Boothroyd, “Nonostante le condizioni estremamente difficili, il team è riuscito a esporre e registrare completamente il pozzo. I campioni di terreno raccolti aiuteranno anche a stabilire come sarebbe stato il paesaggio circostante e l’intensità con cui era stato colonizzato quando il pozzo veniva utilizzato attivamente”.

Judy Roberts, consigliere e membro del gabinetto del consiglio della contea di Oxfordshire per le infrastrutture e la strategia di sviluppo, ha commentato l’importanza di questa scoperta per la comprensione del passato della regione: “Questa scoperta fornisce una visione fantastica dell’uso passato del territorio dell’area. Si pensa che il pozzo potesse essere utilizzato per scopi di irrigazione agricola per gli insediamenti vicini. Indagini archeologiche come questa sono una parte importante del processo di consegna dei progetti di costruzione. Ci aiutano a identificare e comprendere i residenti passati della zona e a registrarli per le generazioni future”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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