Archeologia a colpo d’occhio. Trovato in un bosco, dichiarato tesoro. Di che epoca è. A cosa serviva. Rispondono gli esperti

Non è stata resa nota la località del ritrovamento, ma si tratta di un luogo di campagna del Norfolk, contea dell’Inghilterra orientale, che si affaccia a nord e a est sul Mare del Nord. Lo scopritore ha raccontato ogni particolare durante l’inchiesta condotta dalla Corte del Coroner, presieduta da Samantha Goward. Nel corso l’istruttoria è emerso che gli ispettori del British Museum hanno riconosciuto il ritrovamento come tesoro. E che il reperto è depositato presso il museo stesso. Ed è assai probabile che il museo inglese possa acquisirlo per le proprie collezioni.

Di cosa si tratta? Di un sontuoso fermaglio per gli elaborati abiti del secondo Rinascimento e dell’inizio dell’epoca barocca. Siamo, più o meno, ai tempi di Shakespeare. L’oggetto serviva per bloccare una stoffa, per evidenziare le balze di una gonna, per ornare il bordo di un vestito. Il reperto è stato descritto, durante l’istruttoria, come un “gancio decorativo in argento dorato del periodo post-medievale”, riferibile a un arco temporale compreso tra il 1550 e il 1650. Questi accessori erano molto popolari durante il medioevo e l’epoca Tudor. “I ganci avevano varie funzioni, come fissare indumenti, sollevare gonne o semplicemente per scopi decorativi. – dicono gli inglesi – Erano essenziali per alzare lievemente le gonne, per evitare che si sporcassero sul terreno, quando si camminava all’aperto e servivano anche per mostrare tessuti pregiati sotto di esse. Inoltre, venivano utilizzati per chiudere colletti e vestiti senza compromettere i disegni elaborati degli abiti”.

E’ evidente, a livello stilistico e di storia del costume, che il Rinascimento recuperò suggestioni del mondo latino. E ben sappiamo come i nostri antenati si vestissero con l’uso di grosse spille o fibule, che assumevano caratteristiche decorative, fornendo indicazioni sullo stato sociale di chi le indossava.

L’ornamentazione ricca dei ganci stessi decorati suggerisce il valore elevato degli indumenti a cui erano attaccati. E ora che è accadrà dell’oggetto? E cosa sarà riservato a chi lo ha trovato? In Gran Bretagna tutto è regolato dalla Treasure Act una legge che si occupa della scoperta e della gestione dei tesori archeologici e storici trovati nel Regno Unito e in Galles. Promulgata nel 1996, ha lo scopo di preservare il patrimonio culturale del paese e di garantire che le scoperte significative siano adeguatamente conservate e messe a disposizione del pubblico.

Secondo la Treasure Act, un oggetto è considerato “tesoro” se soddisfa determinati criteri stabiliti dalla legge. Questi criteri includono:

  1. Materiali: L’oggetto deve essere fatto di metallo, come oro o argento, o contenere almeno il 10% di metallo prezioso.
  2. Antichità: Deve avere un’età superiore a 300 anni.
  3. Contenuto significativo: Deve essere stato sepolto deliberatamente con l’intenzione di recuperarlo in futuro.

Quando viene scoperto un tesoro, chiunque lo trovi è legalmente obbligato a notificarlo al coroner locale entro 14 giorni. Il coroner esamina quindi l’oggetto per determinare se soddisfa i criteri della Treasure Act. Se lo fa, l’oggetto viene dichiarato tesoro.

Una volta dichiarato tesoro, viene offerto a musei, gallerie o istituzioni simili per l’acquisizione a pagamento e a prezzi di mercato.. Se nessuna di queste istituzioni è interessata, l’oggetto può essere restituito allo scopritore. In caso di vendita, lo scopritore e il proprietario del terreno dividono equamente gli introiti.

La Treasure Act rappresenta un equilibrio tra la conservazione del patrimonio culturale e la gestione delle scoperte private. Ha permesso di scoprire e conservare numerosi oggetti di valore storico e artistico, garantendo che il pubblico possa continuare a beneficiare di queste testimonianze del passato.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa