Arte. Scoperta. Amore. Raggi X. Dal fondo di un quadro di Picasso è emersa una donna che fu cancellata. Perché? Un quadro sottostante o una persona da eliminare? Il triangolo amoroso, il suicidio di un amico, il dolore e il senso di colpa? Tutta la vicenda raccontata

APPROFONDIMENTO -Studiosi inglesi, nel corso di alcune indagini non invasive, hanno scoperto, in questi giorni, un “quadro sotto un quadro” di Picasso (1881-1973). Ma non è una semplice, quanto preziosa curiosità. Probabilmente c’è molto di più che il riutilizzo di una vecchia tela, che reca, in profondità, coperta da nuovo colore, una bella immagine femminile, una donna seduta che ricorda il mondo di Renoir. La vicenda di Picasso in quel periodo – siamo nel 1901 – è molto complessa. Egli cancella vecchie immagini, ne imposta di nuove, non tanto per una ricerca ossessiva di una nuova strada espressiva quanto perché è tormentato dal suicidio di un amico, Casagemas, che si è ucciso anche per colpa di Picasso stesso. Un evento che devasta Picasso, sotto il profilo psicologico e che dà forza al cosiddetto periodo blu, caratterizzato da un registro di dolore, di malinconia, di personaggi fantasmatici.

La vicenda è presto detta. Il poeta Casagemas è innamorato di una donna Germaine, che ha assunto un nome francese, ma che in realtà è una modella italiana. I due si mettono insieme. Casagemas, che è fragile, ha poca fisicità; forse non soddisfa Germaine. Così Picasso riesce a stare, nel frattempo, con lei. Casagemas, che è davvero innamorato della ragazza e che ha un affetto infinito per Picasso, scopre i tradimenti di Germaine e si uccide platealmente, in un ristorante, dopo aver tentato di uccidere lei. La figura della donna che vediamo nel quadro potrebbe essere stata in un primo momento integrata nel nuovo dipinto, poi cancellata. Era Germaine? Germaine da sola, seduta a un tavolo, o Germaine accanto a un altro amico del gruppo, lo scultore? Forse, come avvenne nel periodo blu, Picasso scelse un quadro di dolore e di espiazione, cancellando deliberatamente – e non per un semplice riutilizzo della tela – l’immagine femminile. Perché? Picasso ebbe la tentazione di dire: in fondo questa era diventata la donna del gruppo e fu anche del mio amico scultore? Non possiamo saperlo. Lei viene cancellata. e sopra viene inserita la veglia funebre di Casagemas, dipinta da Picasso stesso. A nostro giudizio le concatenazioni sono causali e non casuali.

La figura femminile nel fondo del quadro «Ritratto di Mateu Fernández de Soto» (1901), è poi coperta con nuove pennellate, con le quali realizza Picassodipinge una parete domestica. Mateu Fernández de Soto, ha vent’anni, quando posa in questa opera. Mateu è uno scultore spagnolo, nato a Barcellona nel 1881, amico, con il fratello, che fa il pittore, di Picasso. Due pittori, uno scultore, un poeta, alla ventura, nella nuova città; gruppo che può ampliarsi, certo. Un manipolo di spagnoli, giovani, allegri, speranzosi, uniti da una grande amicizia. U gruppo di amici che cerca di vivere allegramente e far carriera a Parigi. Ma l’amore giunge come una bomba sul gruppo…

La scoperta della nuova figura nel quadro in cui Picasso dipinse l’amico scultore è il risultato dell’approfondito lavoro dei conservatori del Courtauld Institute of Art di Londra, impegnati nella verifica dell’opera in preparazione della mostra «Da Goya all’Impressionismo. Capolavori dalla Collezione Oskar Reinhart», esposizione in programma dal 14 febbraio al 26 maggio nelle Denise Coates Exhibition Galleries del Courtauld.

In stretta collaborazione con la Collezione Oskar Reinhart «Am Römerholz», il Courtauld ha condotto radiografie e analisi mediante immagini a infrarossi sul ritratto, che raffigura l’amico scultore di Picasso. In alto è visibile – quadro nel quadro – un dipinto di Picasso che rappresenta la veglia funebre di Casagemas. Tutto sembra legarsi saldamente, forse anche la figura fantasmatica femminile.

La nostra indagine. Altri particolari

Il ritratto dello scultore e, a destra, l’isolamento dell’immagine femminile che abbiamo condotto seguendo le linee di silhouette. Le due figure paiono influenzarsi a livello di ingombri ed entrano in comunicazione sotto il profilo compositivo. Una linea del volto della donna, poi integrata nel volto della scultore dimostra che la figura femminile fu dipinta per prima in completa integrità

«Questo è davvero un dipinto di grande complessità», commenta Kerstin Richter, direttrice della Collezione Oskar Reinhart. «Quando Oskar Reinhart lo acquistò nel 1935, era semplicemente considerato il ritratto di uno sconosciuto scultore del legno. Oggi, non solo conosciamo la personalità ritratta e il suo significato nella vita di Picasso, specialmente dopo la morte del suo più caro amico, ma possiamo anche osservare il processo di sviluppo artistico del giovane pittore, emergente strato dopo strato.»

«Avevamo da tempo il sospetto che dietro il ritratto di de Soto si celasse un’altra opera», spiega Barnaby Wright, vice capo della Courtauld Gallery al Giornale dell’arte- «I segni e le trame presenti sulla superficie rivelavano la presenza di qualcosa in profondità. Ora sappiamo che si tratta della figura di una donna, la cui forma si distingue già ad occhio nudo. Il metodo di Picasso, capace di trasformare un’immagine in un’altra e di modificare il proprio stile in maniera radicale, è divenuto una delle caratteristiche distintive della sua arte, contribuendo a renderlo una delle figure giganti della storia dell’arte. Tutto ciò ha avuto inizio proprio con un dipinto come questo.»

Amore, affetto, gelosia, follia

Dobbiamo chiederci se il quadro sia stato pensato in un tormentato divenire. Prima Picasso dipinge, completa, la figura femminile. Forse è, come vedremo, Germaine. Forse l’artista pensa di aggiungere alla tavola l’amico scultore, Mateu. Visti insieme, i due sembrano assumere una postura particolare. Lui ascolta, lei gli parla sommessamente. Forse sono parole d’amore, forse lei gli rivela un segreto. Poi Picasso cancella del tutto la figura femminile. Sopra lo spazio che era occupato dai capelli della donna inserisce, come una lastra tombale, l’immagine di un quadro, quello della morte di Casagemas, che egli ha dipinto attorno al catafalco. In questo periodo per Picasso tutto è incubo, dolore, senso di colpa, tentativo di rimozione, ricerca di una giustificazione, riassetto dei rapporti. Picasso cerca così di avvicinarsi allo spirito di Casagemas, avvenuto all’inizio del 1901. Picasso, segnato da quella perdita, allestì il suo studio parigino nelle stanze in cui Casagemas aveva vissuto. In quell’ambiente creativo, soggiornò anche il giovane scultore Mateu Fernández de Soto. Picasso ha paura, nonostante il suo carattere forte. E’ inquieto. Forse cancella alcune prove pittoriche che possano autorizzare a pensare che il gruppetto di amici avesse una donna in comune, mentre Casagemas riteneva di essere, per lei, l’unico amore.

Germaine fu oggetto anche di amorosi dipinti da parte del poeta Casagemas.

Germaine in un intenso ritratto dipinto da Carlo Casagemas
Germaine in un intenso ritratto dipinto da Carlo Casagemas
Germaine (Laura gargallo)
Germaine (Laura Gargallo)

Nei cupi dipinti di Casagemas
tra Tolouse Lautrec e Degas
riappare Germaine

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Carlos non può dimenticarla, ma Germaine vive con troppa leggerezza. Carlos cade nell’oscurità più temibile. Proprio per cambiare aria,  Pablo parte con l’amico per una vacanza nella propria città natale, a Malaga. Successivamente, Casamages anticipa Pablo nel rientro a Parigi. E lì avviene il dramma. In questa zona modernissima, che vediamo qui sotto.

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Il 17 febbraio 1901, Casagemas invita alcuni amici, tra cui Germaine, al ristorante “L’Ippodromo”, situato al numero 128 del boulevard de Clichy. Durante la cena, il catalano si alza e pronuncia un discorso in francese, poi tira fuori una pistola e la punta verso Germaine, che si protegge dietro un ospite. Lui spara. Non viene colpita.  Carlos invece punta la pistola contro la propria tempia e si uccide all’istante.

E’ soltanto al suo ritorno in Francia, che Picasso apprende la terribile notizia. E’ ossessionato dalla tragedia.  La sua pittura prende una svolta. Sul dramma torna ripetutamente: uno, due tre ritratti, forse anche del suo amico nella sua bara, “La morte di Casagemas”, con una scena trasfigurata del funerale.

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Il tormento lo porta ad esprimersi con la durezza allucinata di El Greco. La lingua che egli trova a disposizione in se stesso per esprimere con autenticità quello che prova, è proprio quella del grande maestro cretese, rinnovata in una sintesi moderna. E, nel 1903, con il quadro La vita, cerca di consegnare la serenità allo spirito del proprio amico: in un primo momento aveva dipinto se stesso, accanto a Germaine, di fronte a un’anziana che reggeva un bambino; un desiderio di famiglia, di paternità; poi si era cancellato, mettendo al proprio posto Carlos. Era Carlos ad avere il diritto di pensare d’avere un figlio da Germaine.

Germaine, invece, non è affatto colpita dalla morte del suo ex amante. Lei resta vicino a Pablo, per un certo periodo e apparirà in diversi dipinti, tra cui “Le due Acrobats” (1901), “Donna seduta con uno scialle” (1902), “Au Lapin Agile” (1905) e “I tre Dancers” (1925). Qualche tempo dopo, Germaine si sposò con il pittore Ramon Pichot e aprì con lui un ristorante, “La Maison Rose”.

Una delle donne di Picasso, Francoise Gilot, racconta nella propria biografia, che un giorno fu portata da Pablo a far visita  a una vecchia signora. Picasso si girò e disse a Francoise: ” Voglio insegnarti cos’è  la vita… Guarda  questa donna. Si chiama Germaine Pichot. Lei adesso è senza denti, decrepita . Ma quando era giovane, era bella e per lei un mio amico pittore si è suicidato”



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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa