[box type=”note” ]Morena Polini – artista
Info: morenacreations.wordpress.com
Email: morenacreations@gmail.com[/box]
[L]a forma al servizio di una filosofia e di una terapia cromatica che riappacifica con il mondo; l’emozione estatica in una fusione eterogenea di diverse forme e colori. E’ una continua ricerca di armonia nella disarmonia, è il dare un senso, una chiave di lettura ordinata nella sregolatezza di cui la vita e l’intero cosmo sono composti. Una poetica, quella presente nei dipinti in acrilico realizzati della venticinquenne artista bresciana, Morena Polini, che sta trovando sempre maggior apprezzamento e favori di critica.
L’arte di Polini è proiettata verso una visione ottimistica, quasi ludica, della realtà. Nelle sue opere, dove razionali linee a tratto sicuro coesistono con esuberanti e volubili pois, è presente l’aspetto terapeutico della pittura. Una catarsi dal grigiore e dalla regolarità di una esistenza legata all’abitudinarietà. Ecco dunque il tripudio delle forme, l’esaltazione dei colori, il voler a tutti i costi pensare con ottimismo, “perché aspirando al positivo se ne ottiene l’effettiva concretizzazione” dichiara l’artista. Il tutto in una costruzione del piano pittorico che rimanda a influenze e ispirazioni “kandinskiane”.
E proprio come per il maestro russo dell’arte astratta, l’arte di Morena Polini è legata a filo diretto con la dimensione spirituale dell’osservatore e la scelta del colore ricopre un’importanza cruciale per l’esegesi della creazione stessa.
Ogni colore e ogni forma danno un impulso ben preciso al nostro cervello e una screziatura diversa alla nostra anima.
Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde.
L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima.” V. Kandinskij
Analizziamo ora, insieme all’artista bresciana, le opere più recenti (presenti sul suo sito morenacreations.wordpress.com):
“Dreamland – spiega Morena Polini – è la mia ultima tela e anche la mia preferita, sono partita con un’idea e sono arrivata a tutt’altro; questa tela è frutto dell’ispirazione del momento. Il risultato mi ricorda un paesaggio onirico e fantastico, guardandola vorrei ci si lasciasse trasportare dai propri desideri, all’interno dei nostri sogni; è una breve fuga dalla realtà in un posto felice e misterioso.”
“In Fairyland il movimento ondulatorio delle linee e l’utilizzo soprattutto dei colori primari trova divario strutturale rispetto ai giochi chiaroscurali dei piccoli pois. Anche qui l’obiettivo è smuovere gli schemi, dare uno schiaffo cromatico all’apatia. E’ ancora una volta una piccola fuga dalle realtà, in una evasione onirica e cromatica”