Queste spiagge, quest'aria cristallina, questo costante mutamento del tempo e delle condizioni luminose sono rilevatrici - soprattutto per Monet - dell'essenza e della forma attraverso la variante del fenomeno tonale e della prospettiva aerea. Ciò testimonia la profondità di Monet, che non è stato soltanto un "grande occhio", ma uno dei pittori che hanno aperto le porte all'arte strutturale del Novecento
Secondo la tradizione questo santo animale, nel caso venga aggredito da un drago, simbolo del male demoniaco, finisce per schiacciarlo, con un atto che non ha nulla di violento, in sé; il drago sta scannandolo; lo abbranca alle zampe, cerca di aprirgli ferite nel ventre; e l'elefante si abbandona, lasciandosi semplicemente cadere , ma uccidendo in questo modo, con il proprio peso, l'aggressore. Cristo può quindi essere rappresentato come un pachiderma, che aiuta gli uomini, indica la via corretta, li sostiene e li protegge. E sconfigge il demonio
"L'opera, intitolata "For whatever it means" parla del significato che attribuiamo a oggetti e forme che popolano la nostra quotidianità. L’oggetto, inteso come ciò che percepiamo estraneo rispetto a noi stessi, si carica dei molteplici significati che l’uomo usa attribuirgli. Talvolta esso viene elevato a feticcio, altre volte è un semplice strumento utile ad accompagnare le nostre azioni. In questo dittico l’oggetto, incombente e ambiguo, perde riconoscibilità e si svuota dei suoi diversi significati, divenendo così una forma libera"
Risalgono ai tempi di Vitruvio e di Plinio le prime operazioni di distacco, secondo una tecnica che prevedeva la rimozione delle opere insieme a tutto l’intonaco e il muro che le ospitava. Il cosiddetto “massello”, che favorì il trasporto a Roma di dipinti provenienti dalle terre conquistate altrimenti inamovibili, dopo secoli di oblio trovò nuova fortuna a partire dal Rinascimento - nel nord come nel centro della Penisola - favorendo la conservazione ai posteri di porzioni di affreschi che altrimenti sarebbero andati perduti per sempre.
Dalla Rivoluzione francese all'abolizione della schiavitù nel 1848 e dalla rivolta degli schiavi a Saint-Domingue (Haiti) nel 1791 all'emergere del movimento Négritude negli anni '30, questo periodo che dura da quasi un secolo e mezzo ha visto prima tendere le tensioni, le lotte e i dibattiti causati dalla nascita della democrazia moderna e di conseguenza ha caricato e alimentato il mondo delle immagini e dell'arte. Nonostante tutti i tipi di obiezioni e ostacoli, un'iconografia e un'identità nere si stanno gradualmente affermando.
Le 300 porcellane cinesi del XVI e XVII secolo che adornano il soffitto dell'attuale ambasciata francese a Lisbona, un'antica residenza reale, sono rese visibili attraverso un rendering 3D nella Rotonda del quarto piano del Musée national des arts asiatiques – Guimet , a place d’Iéna, a Parigi. Questa riproduzione virtuale combina tecniche di imaging (modellazione 3D) e la scultura digitale (per creare il rilievo degli oggetti). Una prodezza tecnica che delizia sia gli amanti dell'architettura barocca che gli appassionati di nuove tecnologie
Negli scritti artistici di Leonardo da Vinci confluiti poi nel cosiddetto Trattato sulla pittura, un paragrafo si occupa della cosiddetta lucidatura dei paesaggi, che altro non è che il rilievo minuzioso di una veduta paesistica, fissata temporaneamente su un vetro e successivamente passata al foglio attraverso un disegno. Leonardo e ogni pittore non temevano l'utilizzo di elementi tecnici estranei alla pittura per giungere alla massima finalità del pittore stesso che, soprattutto grazie ai fiamminghi e all'arte italiana del Cinquecento, puntavano alla incisività dato dato reale. Per lucidare un vetro fissando su di esso l'immagine di un paesaggio si potevano, come consiglia a Leonardo, utilizzare il lapis o il pennello, tenendo il vetro a una certa distanza corrispondente ai tre quarti della lunghezza del braccio del pittore
Era la testa resa ingombrante da questi regali cappelli che apparivano calcati sulle teste di grandi intellettuali arabi, come apparivano dalle illustrazioni degli incunaboli, a colpire l'immaginazione degli intellettuali italiani, che riconoscevano al mondo arabo un notevole ruolo, a livello di substrato, della sintesi tra classicismo e modernità. Nei Paesi bassi e a Venezia, poi, dove le culture si incontravano e si scontravano quasi quotidianamente, non solo si affacciò la moda del turbante, ma esso divenne espressione della libertà dell'intellettuale
Materiali come gli abiti scartati e il tessuto di seconda mano svolgono un ruolo importante nel suo lavoro. Materiali di scarto, dadi e bulloni, gioielli e argenteria convergono nel suo campo d'azione. Il suo lavoro include anche elementi organici come i rifiuti, il fumo e gli alimenti. Le stoffe utilizzate evocano i colori vivaci dell'abbigliamento etnico, a volte facendo riferimento agli abiti tribali del Sud America o dell'Asia rurale. I suoi ritratti sono fatti di ritagli di vestiti, tessuti, pellicce o feltri e pittura, che lascia colare liberamente
Loredana Nemes vive a Berlino dal 2001 quando ha iniziato il suo lavoro fotografico.
La serie "Beyond" parla di un incontro senza uscita. Viviamo tutti vicino a persone con le quali difficilmente comunichiamo. Ogni giorno attraversiamo luoghi che rimangono alieni e misteriosi. Per alcuni di noi, quelli potrebbero essere caffè turchi o arabi nei quartieri berlinesi di Kreuzberg, Neukölln e Wedding. Solo gli uomini entrano, bevono tè, guardano il calcio, conversano. Si siedono dietro i vetri smerigliati dei loro caffè maschili e lo sono inaccessibile, quasi invisibile, per le persone (letteralmente) che passano al di fuori. Cosa succede lì dentro? Cosa c'è da scoprire?