Stile intervista Dario Fo. Il premio Nobel nasce pittore, con gli studi a Brera in compagnia di Tadini, Morlotti, Alik Cavaliere... La memorabile burla del finto Picasso. “Ancor oggi penso talvolta che la pittura sia il mio primo mezzo di espressione”
Superato il terribile periodo delle persecuzioni e della criptografia, l'arte dei cristiani puntò ad essere il vettore di una religione che non voleva escludere nessuno. Una religione di tutti, di universale fraternità, come aveva voluto Gesù. E la fratellanza comporta il ricorso ad immagini universali
Mazzi di fori campestri, freschi di rugiada, cestini di funghi, le tante varietà di una bellezza poetica intimista. La poetica delle piccole cose pacifiche che uniscono l'umanità, contro le ideologie che dividono. Fomkin Aleksandr Ilich (1924-1999( nonostante fosse artista del Popolo della Russia e professore di Stato dell'Istituto d'arte di Mosca coltivò con dolcezza, poesia e malinconia questa passione per il lato nascosto dai grandi proclami. Betulle e stagni, fiumi e ritratti familiari, paesaggi di un verde domestico lontano dai clamori del mondo
Nel 1905 partecipa al suo primo Salon des Indépendants, creando scandalo per i suoi quadri da "belva" - fauve, in francese, ha questo significato - accanto ad Henri Matisse , André Derain , Raoul Dufy. Il mercante Ambroise Vollard capisce che quella pittura accesa, violenta e semplice, che ha creato tanto scalpore, può essere un ottimo investimento.
Quattromila anni possono sembrare molti ma sono un battito di ciglia se rapportati ai 4 milioni e più di anni di storia del genere Equus, che ha dato origine a tutti i cavalli contemporanei, agli asini e alle zebre. Risale a circa 700 mila anni fa il genoma del più antico cavallo che sia stato finora sequenziato. Si tratta di un Equus lambei, le cui ossa sono state rinvenute nel terreno perennemente ghiacciato del territorio canadese dello Yukon. Tra i 40 e i 50 mila anni fa, si colloca la comparsa del cavallo domestico (Equus caballus) di oggi si contano circa 400 razze diverse, con specialità di ogni tipo, dal traino alla corsa
Intriganti scoperte dal restauro degli affreschi di Francesco Mazzola. Eseguiva sinopie essenziali, prive di chiaroscuri, assolutamente antipittoriche. E l’opera finita non era mai semplice trasposizione del disegno preparatorio, ma una rielaborazione talvolta radicale delle linee e del colore
L'artista sperimentò con intensità l'applicazione di un senso rinnovato del tempo che ci consente di vedere, in linea, i mutamenti del secolo, attraverso i cambiamenti di linguaggio del maestro. L'intenso espressionismo giovanile, il meccanicismo onirico del futurismo, il ritorno all'ordine attraverso un sogno monumentale e una bellezza a lungo plasmata. Tra cultura classicista e innovazione.
L'edificio del museo è stato costruito dalla conversione dello storico Grain Silo, alto 57 metri, originariamente realizzato nel 1921 e dismesso nel 2001. Gli architetti, Heatherwick Studio, miravano a conservare e celebrare il patrimonio industriale della struttura originale, mentre allo stesso tempo scavano grandi spazi aperti spazi dai 42 cilindri di cemento densamente imballati da cui è stato composto. Utilizzando una varietà di tecniche di taglio del calcestruzzo, l'interno dell'edificio è stato scavato per creare un numero di gallerie e un grande atrio centrale. I disaccordi tra gli architetti e il regista Mark Coetzee sul numero di gallerie che il museo ha dovuto contenere si sono concluse in quello che il critico d'arte sudafricano Sean O'Toole ha descritto come "gallerie poco illuminate, che spesso lottano per contenere o riflettere l'ambizione degli artisti espositori ". I restanti pozzi di cemento erano coperti da vetri rinforzati per consentire alla luce naturale di entrare e creare un interno "simile a una cattedrale". Dall'esterno, il cambiamento più evidente alla struttura originale era l'aggiunta di pannelli di vetro imbottiti nei piani superiori dell'edificio
Una bella lezione, agile e rapida, e per questo molto efficace - è tenuta in questo video dal professor Federico Bucci, docente del Politecnico di Milano, sull'architettura contemporanea. Questo viaggio rapido ci consente di inquadrare i principali fenomeni del Novecento legati a una svolta del modo di progettare e di costruire, tra nette cesure con il passato e l'acquisizione di suggestioni dell'arte d'avanguardia
Siete favorevoli, nell'ambito di realizzazioni di dimensioni limitate, all'architettura spontanea e all'auto-costruzione? All'architettura creativa che, su unità abitative non impattanti, possa modulare creatività, fantasia e qualche eccesso? In Italia, di fatto, ciò risulta impossibile a causa di una visione, a nostro giudizio, troppo autoritaria, sia per la natura burocratica del nostro Paese, che per la presunta protezione del paesaggio. E in molti casi l'architettura sembra divenuta una modalità attraverso la quale rimodulare le immagini imposte da poteri centrali. L'Italia inventrice, l'Italia ispiratrice non riesce più imporre la propria creatività perchè congelata da un eccesso di Stato.