Il fiore risulta molto evidente a un’osservazione ravvicinata della superficie pittorica. Esso è una tenera viola primaverile, uno di quei nastri prodigiosamente esili e freschi che sbucano con la silenziosa prepotenza dei timidi tra i cespi ancora vizzi dell’inverno.
In un periodo non precisato, compreso tra il terzo e il quarto decennio del Trecento, Stefano fiorentino, uno dei migliori allievi di Giotto (darà il nome del maestro a suo figlio, lui pure pittore di vaglia, e noto con l’appellativo di Giottino), lascia la Toscana per raggiungere Milano, chiamato da Matteo Visconti, che gli affida numerose ed importanti commissioni. Tornerà a Firenze per problemi di salute (“essendosi per la mutazione dell’aria ammalato”, scrive Vasari), e qui morirà, sembra nel 1350
Dolce come Raffaello, intenso come Giorgione. Moretto visse profondamente la pittura come una sorta di preghiera e di omaggio religioso all'uomo e a Dio. Tecnicamente dotatissimo, innovatore in alcune scelte impaginative, attualmente è meno amato del graffiante Romanino, ma rivela sempre una grazia apollinea di primaria grandezza
In diversi ritratti di artisti o autoritratti, che ritraggono i pittori davanti alla tela, appare un utensile che oggi vediamo molto poco, anche se viene usato, pur in modo molto limitato, ancora. Esso è il cosiddetto bastone poggiapolso, prezioso, nel passato, per la pittura analitica, piena di particolari e di velature o, nel campo contemporaneo, in ambito iperrealista
Il personaggio porta, inoltre, un paio di occhiali da vista, oggetto che appare raramente in un quadro, soprattutto se si considera che nella prima metà del Seicento (l’opera è stata realizzata tra il 1638 e il 1640) gli occhiali non erano utilizzati per tutta la giornata, ma solo nelle occasioni in cui davvero erano necessari: e ciò a causa della loro scomodità.
La distruzione delle opere del giovane Modigliani, dipinte o scolpite durante il periodo italiano - sotto l'influsso dei Macchiaioli - ha creato una grossa lacuna negli studi del processo formativo dell'autore, per quanto ripudiato da Modigliani stesso, alla ricerca di un nuovo sé, con trasferimento a Parigi. Ma è possibile, come ha fatto meritoriamente il museo il Jewish Museum di New York, cercare, pur tenendo conto del tentativo da parte il pittore di cancellare la memoria italiana, gli elementi di transizione, che portarono questo giovane di origine ebraica a misurarsi con il nuovo
Scopri in che modo realizzava le proprie creazioni lo scultore veneto. L’artista si appoggia su questo progetto per creare una statua in argilla, supporto sul quale è in seguito costruito il negativo, detto anche forma, in cui viene versato il gesso. In tal modo è pronto il modello per la scultura vera e propria.
Dilaniato da pensieri di accumulo e di invidia per gli altri; settario e intellettualmente violento, Michelangelo Buonarroti incarna, con il proprio tratto e un classicismo esasperato, la fine dell'equilibrio rinascimentale, aprendo a una pittura titanica. In questo video potremo rapidamente fare un ripasso visivo delle opere del grande pittore-scultore
Scrivere o disegnare sul legno con una punta calda è davvero molto divertente. In breve ci si accorge quanto è facile fare le ombre, scurire alcune parti del nostro lavoro decorativo, conferire rilievo al disegno. E' davvero sorprendente e appagante. Il legno si scurisce con il calore ma non brucia e le sfumature possibili sono davvero tante. Un tempo i rudimentali pirografi erano molto utilizzati per abbellire gli oggetti di legno della casa e spesso si procedeva anche con l'integrazione del colore. Oggi i pirografi elettrici sono molto precisi e sicuri. Per qualcuno potrebbe essere un hobby creativo per altri una forma d'arte, come avviene specialmente negli Stati uniti e in alcuni Paesi dell'Est europeo, dove esistono scuole che uniscono questi artigiani artisti e amanti del fai-da-te
Ottima pittrice nell'ambito delle texture floreali, che vira e satura fino ad ottenere splendidi effetti serici, l'americana Nancy Depew ha inserito, in questi contesti, figure umane che perfettamente condividono la bellezza dei petali multicolori. "Non so quale sarà l'opera finita, quando comincio - dice - Non parto da un progetto preciso, ma comincio con un gesto. È un'idea visiva, un'idea intuitiva, non un'enunciazione verbale o razionale. Non sono interessata a documentare la realtà. Faccio immagini tridimensionalmente credibili, ma non le penso mai come "reale". Mi interessa più l'indagine sull'aspetto intuitivo di un soggetto. Scavo nella natura dell'esperienza". Nancy Depew è nata nel 1955. a Plainfield, nello Stato del New Jersey.