Al Cassero la mostra della giovane scultrice - curata da Alfonso Panzetta - non declina torbidi violenti, ma è in grado di creare quel cortocircuito suscitato da un'opera d'arte incisiva, il cui fine è creare pensiero, meditazione, confronto. Il lavoro di Messana è una sorta di Natività, portata all'estremo punto del sacrificio. Non c'è violenza nella scultura, ma un'estrema dolcezza che appare tale anche sotto il profilo cristologico: l'uomo della Croce incarna chiunque soffre o sia perseguitato.
Dal 7 al 21 febbraio al Palazzo San Galgano e all'interno degli ambienti di Cacio & Perela mostra del grande fotografo viennese
Il prossimo 14 febbraio Bombino e Homatsch incontranno il pubblico senese prima del concerto che il chitarrista Tuareg terrà al Sonar, La casa della Musica di Colle Val d'Elsa (Siena).
Guarda tutte le opere all'asta, con schede approfondite. Domani, Londra,' la maggiore vendita di quadri surrealisti o metafisici degli ultimi decenni.Accanto a disegni od oli di Magritte e Mirò, dipinti Carrà, De Chirico, Dalì, Domínguez, Ernst, Arshile Gorky, Man Ray, Tanguy e Dorothea Tanning
Il vento crea nel deserto rocce nude con forme acute e schegge taglienti, incise e lavorate dalle raffiche e dune di sabbia dette anche “sabbie che cantano” per il suono che il vento produce al suo passaggio.
Le linee sinuose e grezze della scultura ricordano, da un lato la purezza della cresta delle dune, e nello stesso tempo, le rocce irregolari incise dal vento.
Contrasti di linee e superfici.
I fili metallici che tessono pietra, quasi a bloccare questo movimento, diventano a loro volta fili che vibrano, il sibilo del vento.
E la pietra si trasforma in strumento musicale, che ricorda un’arpa o lo stesso Oud, definito dagli arabi “il sultano degli strumenti musicali”.
La scultura è un’insieme di vibrazioni, segni, scalfitture, fratture, cuciture: è una danza elegante che tesse l’opera.
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Bernardelli Curuz era stato chiamato alla direzione artistica di Brescia musei con il fine di fronteggiare una situazione di emergenza che si era creata nel campo delle grandi mostre, dopo l'interruzione dell' "era Goldin" e dei finanziamenti da parte degli sponsor, che erano legati alle attività del critico veneto. Partecipò anche ai lavori di revisione della candidatura di Brescia come città Unesco, ottenendo, accanto agli amministratori e ai colleghi dei musei bresciani, l'ambito riconoscimento
Il Foro sorge proprio alle fondamenta della Pinacoteca milanese, nell’area urbana attualmente compresa tra piazza Pio XI, piazza San Sepolcro e via della Zecca, che ospitava la platea forensis, la sede dei principali edifici pubblici: la Curia (luogo di riunione del Senato locale), la Basilica (in cui era amministrata la giustizia), il Capitolium (il tempio dedicato alla “Triade Capitolina”: Giove, Giunone e Minerva), le tabernae (negozi, botteghe artigiane, luoghi di ristorazione).
Ogni vita od ogni movimento scrive se stesso per non essere cancellato. Camilla Rossi recupera poeticamente gli equilibrati crittogrammi dela realtà, trasformandoli in dipinti di elevata resa formale. "Prima di tutto - racconta - cerco di immaginarmi come esprimere con una serie di segni, un soggetto che reputo stimolante; quando parlo di soggetto intendo un elemento del quotidiano, per esempio un muro, un ricordo, un movimento. L’idea è poi trasferita sopra una lastra in cartone che successivamente stampo e rielaboro pittoricamente. La fase seguente comporta il sezionamento delle carte e il collage su tela; il lavoro viene poi “rifinito” attraverso l’uso di tecniche miste (olio, pastelli, acquarelli, gessi, etc…)."
La mostra, fino al 27 aprile 2014 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. propone re documenti archivistici di Michelangelo; un disegno di Raffaello; l’atto di battesimo di Leonardo da Vinci e un altro testo che reca le sue postille; una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante; opere attribuite a Andrea Mantegna, Alessandro Allori e Giovanni Stradano; autografi di Girolamo Savonarola...
Il bozzetto in argilla, che in questo caso appare rifinito in tutte le sue parti, rappresenta nella genesi di una scultura in marmo la fase principale, perché in esso è racchiusa l'idea, l'idea prima dell'artista che si plasma lentamente e armoniosamente nel duttile e obbediente materiale.